“The Augmented AI-Human Job. Nuovi scenari delle professioni nell’era dell’AI”
L’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro e le strategie concrete per affrontare il cambiamento sono al centro della nuova ricerca dell’Osservatorio Look4ward presentata da Intesa Sanpaolo e Università Luiss Guido Carli
Perché è importante: fornisce strumenti interpretativi per supportare imprese e istituzioni nell’integrazione consapevole dell’intelligenza artificiale nel sistema produttivo italiano
In questo articolo potrai scoprire anche che il modello GenIAle - Generative Intelligence for Augmented Labor and Empowerment – propone una visione in cui intelligenze umane e artificiali non si contrappongono ma collaborano per potenziare la creatività, la capacità decisionale, l'apprendimento e la produttività
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16 maggio 2025
Intesa Sanpaolo e Università Luiss Guido Carli hanno presentato la nuova ricerca “The Augmented AI-Human Job. Nuovi scenari delle professioni nell’era dell’AI” dedicata all’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro e le strategie concrete per affrontare il cambiamento.
Si tratta del secondo rapporto di Look4ward, Osservatorio permanente sulle competenze del futuro che Intesa Sanpaolo conduce in collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli e in partnership con Accenture e Digit’Ed, con l’obiettivo di fornire strumenti interpretativi per supportare imprese e istituzioni nell’integrazione consapevole dell’intelligenza artificiale nel sistema produttivo italiano.
L’indagine ha coinvolto più di 800 imprese, CEO e HR manager di diversi settori, indagando aspetti quali:
- l’impatto trasformativo dell’AI sulle loro aziende
- le sfide organizzative, formative e occupazionali che essa comporta
- i ritorni concreti in termini di crescita e competitività
Dall’analisi, è emerso che per le imprese italiane l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità strategica, ma la sua efficacia dipende dalla capacità di ripensare processi, ruoli e competenze secondo il modello del lavoro ‘aumentato’, in cui l’AI affianca e potenzia il contributo umano.
“Il nuovo paradigma richiede una maggiore collaborazione tra persone e tecnologie, l’esercizio delle competenze trasversali come la creatività, lo spirito critico, la capacità di leggere i contesti, di costruire alleanze e fare network, diventa essenziale per mantenere l’uomo al centro delle trasformazioni. È fondamentale creare ecosistemi virtuosi, con imprese e istituzioni e progettare modelli di intervento e percorsi educativi innovativi per preparare le nuove generazioni alle nuove sfide globali”
Elisa Zambito Marsala, Responsabile di Education Ecosystem and Global Value Programs Intesa Sanpaolo
Il rapporto propone in particolare il modello GenIAle - Generative Intelligence for Augmented Labor and Empowerment - : una visione in cui intelligenze umane e artificiali non si contrappongono ma collaborano per potenziare la creatività, la capacità decisionale, l'apprendimento e la produttività.
Highlights della ricerca “The Augmented AI-Human Job. Nuovi scenari delle professioni nell’era dell’AI”
- A fronte del 18,6% di imprese che hanno già adottato soluzioni di intelligenza artificiale in modo strutturato, l’interesse è crescente, specialmente tra le aziende di maggiori dimensioni, localizzate prevalentemente nel Nord-Ovest e operanti nel settore Servizi.
- Per le imprese italiane, l’AI rappresenta un’opportunità strategica, ma la sua efficacia dipende dalla capacità di ripensare processi, ruoli e competenze.
- L’impatto dell’intelligenza artificiale è destinato a crescere nel prossimo futuro: passerà dal 16% al 29% quello sul fatturato, dal 7% al 17% quello sulla riduzione dei costi. Il 43% delle imprese che ha già adottato l’AI segnala un effetto positivo sull’efficienza operativa.
- Emerge una domanda articolata che riguarda sia le competenze tecniche che quelle trasversali. L’adozione dell’AI, infatti, ha modificato in profondità non solo i profili professionali richiesti, ma anche le capacità chiave per affrontare con successo la trasformazione tecnologica. Nel dettaglio, il 44% delle imprese che utilizza l’AI riconosce la necessità di sviluppare nuove competenze trasversali, con un’enfasi particolare sulle competenze digitali, intese come uso consapevole delle tecnologie e AI (62%), seguite da creatività e innovazione (32%) e dalla capacità di comunicare concetti complessi in modo chiaro (27%).
- È fondamentale un’evoluzione culturale che promuova una trasformazione profonda non solo tecnologica ma anche organizzativa, centrata su competenze e apprendimento continuo. Investire sulla formazione delle persone è la condizione essenziale per trasformare la tecnologia in un reale vantaggio competitivo e inclusivo. Oltre l'80% delle imprese prevede di investire in percorsi formativi specifici per l’AI entro i prossimi tre anni, con il 60% delle aziende utilizzatrici di AI che ne riconosce l’importanza strategica.
- Il paradigma dell’automazione deve lasciare spazio a una nuova visione strategica: quella del lavoro aumentato, in cui l’intelligenza artificiale affianca e potenzia il contributo umano. Emerge inoltre l’importanza di sviluppare modelli di formazione collaborativa tra imprese e università, per costruire un ecosistema formativo flessibile, accessibile e integrato basato su multidisciplinarietà e contaminazione tra saperi. Infatti, la mancanza di candidati qualificati rappresenta una criticità diffusa: il 66,2% delle imprese segnala difficoltà nel reperire profili adeguati. Quasi una su due (42%) prevede di avviare collaborazioni con università per lo sviluppo di percorsi formativi legati all’AI nei prossimi tre anni, ma solo il 6% lo ha già fatto.
Con circa 2.350 specialisti IT già assunti per la trasformazione digitale, Intesa Sanpaolo è oggi all’avanguardia sia nel servizio al cliente sia nel modello organizzativo - oltre 150 applicazioni di intelligenza artificiale e GenAI previste entro il 2025 -, un modello “human in the loop” che prevede un forte ruolo di guida delle persone e di integrazione dei processi.