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Energia: la fusione nucleare rappresenta la principale sfida del futuro

L’immagine che accompagna l’approfondimento su sull’energia  e in particolare sulla fusione nucleare come la principale sfida del futuro, ritrae il sole che sorge dietro un grande prato

18 marzo 2025

Il nucleare è una tecnologia che sta vivendo una vera e propria “rinascita” come risposta potenziale alle sfide sempre più pressanti della transizione energetica, della sicurezza e della competitività industriale

Perché è importante? Secondo le proiezioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, il contributo del nucleare potrebbe arrivare a rappresentare fino al 15% della produzione mondiale di elettricità entro il 2050 nello scenario Net Zero

In questo articolo potrai scoprire anche che Intesa Sanpaolo è un attento osservatore di queste evoluzioni tecnologiche e di settore, e partecipa attivamente al dibattito tra gli operatori per individuare le migliori modalità di integrazione di tale tecnologia nel mix di generazione elettrico in Italia

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La “rinascita” del nucleare

Il nucleare è una tecnologia che, dopo decenni di controversie e indecisioni, sta vivendo una vera e propria rinascita. Parlare di “Rinascimento nucleare” non è più soltanto una suggestione: oggi ci troviamo di fronte a una svolta, dove l’energia nucleare si ripropone come risposta potenziale alle sfide sempre più pressanti della transizione energetica, della sicurezza e della competitività industriale.

Secondo le proiezioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, il contributo del nucleare potrebbe arrivare a rappresentare fino al 15% della produzione mondiale di elettricità entro il 2050 nello scenario Net Zero, con un ruolo di primaria importanza per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale e riduzione dell’impronta carbonica.

L’Europa è in prima linea in questo processo, con Paesi come Francia, Regno Unito e Polonia che stanno investendo in nuovi impianti nucleari. La Francia, in particolare, è leader europeo in questo campo, con un’intera filiera industriale integrata che comprende produzione, costruzione e gestione delle centrali, nonché il trattamento del combustibile. Tuttavia, anche Paesi che tradizionalmente non avevano mai puntato sul nucleare, come l’Italia, stanno valutando il ritorno a questa fonte energetica.

La “fissione nucleare”, oggi

Le tecnologie attuali utilizzano il processo di “fissione nucleare”, che è il processo in cui un nucleo pesante, come quello dell'uranio-235 o del plutonio-239, viene diviso in due nuclei più leggeri, liberando una grande quantità di energia. Il calore prodotto da questa energia viene utilizzato per generare elettricità, tipicamente attraverso una turbina a vapore. La fissione nucleare produce scorie radioattive che devono essere gestite in modo sicuro per evitare danni all'ambiente e alla salute.

L’innovazione tecnologica potrebbe giocare un ruolo determinante per rendere il nucleare più efficiente, più semplice da realizzare, più sicuro e più accettabile nel sentimento collettivo. Stiamo assistendo alla nascita di nuove soluzioni, come i reattori modulari di piccola taglia (Small Modular Reactor o SMR) e i reattori di quarta generazione, che promettono maggiore sicurezza, flessibilità e minori costi di realizzazione. I reattori modulari, ad esempio, potrebbero essere impiegati in maniera più versatile, combinandosi con fonti rinnovabili e trovando applicazione in aree con limitata disponibilità di spazio o in piccole reti di distribuzione.

Il gruppo Intesa Sanpaolo è attento osservatore di queste evoluzioni tecnologiche e di settore e partecipa attivamente al dibattito tra gli operatori per individuare le migliori modalità di integrazione di tale tecnologia nel mix di generazione elettrico in Italia, che al 2040 potrebbe rappresentare tra l’11% e il 22% dell’energia elettrica prodotta, secondo il Piano Integrato Energia e Clima italiano.

Potenziale e sfide della “fusione nucleare”

E’ la fusione nucleare ad essere vista come una delle soluzioni più promettenti per il futuro dell'energia, in quanto, a differenza della fissione, non produce rifiuti radioattivi pericolosi a lungo termine e utilizza combustibili abbondanti come il deuterio e il trizio. La fusione nucleare è il processo in cui due nuclei leggeri, come quelli di isotopi dell'idrogeno, si uniscono per formare un nucleo più pesante, liberando una grande quantità di energia. Questo è lo stesso processo che avviene nel sole

Nonostante il suo grande potenziale, la fusione nucleare presenta notevoli sfide tecnologiche. Il principale ostacolo è il raggiungimento e il mantenimento delle condizioni di temperatura e pressione necessarie per innescare e sostenere la fusione (oltre 100 milioni di gradi Celsius). Tuttavia, ci sono diversi progetti in corso che cercano di realizzare la fusione nucleare come fonte di energia commerciale. Uno di questi progetti è ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor). Situato in Francia, ITER è uno dei progetti più ambiziosi per la fusione nucleare. Il progetto mira a dimostrare la fattibilità della fusione nucleare come fonte di energia, con il primo plasma previsto per il 2025. ITER è un reattore sperimentale che non produrrà ancora energia in modo commerciale, ma rappresenta un passo fondamentale verso la realizzazione della fusione nucleare.

Il nucleare in Italia

Il governo italiano ha recentemente approvato un disegno di legge delega che segna un passo significativo verso l'introduzione dell'energia nucleare nel mix energetico nazionale. Questo provvedimento mira a rafforzare la sicurezza energetica del Paese, riducendo la dipendenza da combustibili fossili e da importazioni energetiche. Il governo avrà 12 mesi per adottare i decreti legislativi necessari a regolamentare il settore nucleare.  La strategia si concentra sulla sperimentazione, localizzazione, costruzione ed esercizio di nuovi reattori, in particolare SMR di terza generazione avanzata, considerati più sicuri ed efficienti. Il disegno di legge prevede, inoltre, un'agenzia di controllo per vigilare sulla gestione degli impianti e sullo smaltimento delle scorie, assicurando che le operazioni siano condotte in sicurezza e nel rispetto dell'ambiente. Sono previste, infine, compensazioni economiche per le popolazioni, le imprese e le amministrazioni dei siti che ospiteranno gli impianti nucleari, al fine di garantire un equilibrio tra sviluppo energetico e benessere delle comunità locali. Questa iniziativa legislativa rappresenta un cambiamento significativo nella politica energetica italiana, con l'obiettivo di integrare l'energia nucleare di nuova generazione nel panorama delle fonti rinnovabili, contribuendo così agli obiettivi di decarbonizzazione e sostenibilità ambientale.

Si ricorda, poi, che il recente aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) italiano prevede che il nucleare potrebbe contribuire tra l’11% e il 22% del fabbisogno energetico nazionale entro il 2050, in combinazione con le rinnovabili. Si stima che lo sviluppo del nucleare potrebbe generare un impatto economico di oltre 50 miliardi di euro e creare fino a 117 mila nuovi posti di lavoro. Questo potrebbe rappresentare un’occasione storica non solo per decarbonizzare il nostro sistema energetico, ma anche per rilanciare la competitività industriale e l’innovazione tecnologica del Paese. In Italia, il piano del governo mira proprio a puntare su queste tecnologie, con l’obiettivo di creare una filiera produttiva nazionale e, potenzialmente, di diventare un partner strategico per altri Paesi.

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