Piccole aziende: al via il nuovo tour “CresciBusiness Progettiamo Sostenibile”
Prende il via “CresciBusiness Progettiamo Sostenibile”, seconda edizione del tour a tappe sul territorio italiano con cui Intesa Sanpaolo incontra e premia 120 piccole aziende che si sono distinte in progetti di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.
Con questa iniziativa , Intesa Sanpaolo valorizza gli artigiani, le micro-aziende, i commercianti e i professionisti che riconoscono agli obiettivi ESG un valore non solo etico ma anche di business: grazie ad azioni attente all’ambiente, all’inclusione e alla comunità sociale in cui operano, migliorano infatti il proprio profilo finanziario e accrescono il potenziale di crescita e competitività.
Si tratta di aziende esemplari come ristoranti plastic-free attenti alla gestione dei rifiuti e agli sprechi alimentari, o strutture ricettive realizzate con materiali edili sostenibili e che usano impianti fotovoltaici e pannelli solari per un minor impatto ambientale ed energetico. Oppure, per esempio, di attività che sostengono l'occupazione femminile, che dimostrano una forte attenzione verso il benessere dei propri dipendenti, che hanno adottato pratiche per una buona governance determinando il successo e la continuità aziendale.
Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, spiega i principali obiettivi dell’iniziativa:
Per ciascuna azienda sono previsti:
- percorsi di crescita nei tre ambiti ESG - ambientale, sociale e di governance
- attività di formazione e workshop grazie al contributo di partner quali Cerved, Intrum, Regalgrid e alla collaborazione con Monitor Deloitte
Inoltre, per questa tipologia di imprese è stata pensata la linea di soluzioni S-Loan Progetti Green, per la realizzazione di investimenti in sostenibilità supportati anche dal Fondo di Garanzia.
In Italia le imprese con meno di dieci addetti sono più di 4 milioni, il 95% del totale delle imprese industriali e dei servizi. Il loro peso è molto elevato anche in termini occupazionali: impiegano 7,5 milioni di addetti, il 42,3% del totale.
“Progettiamo Sostenibile” è parte del piano CresciBusiness lanciato da Intesa Sanpaolo a fine 2022, che mette a disposizione delle imprese più piccole €5 miliardi per investimenti in digitalizzazione, sostenibilità e sviluppo commerciale, legati alle iniziative del PNRR.
In Italia le imprese con meno di dieci addetti sono più di 4 milioni, il 95% del totale delle imprese industriali e dei servizi. Il loro peso è molto elevato anche in termini occupazionali: impiegano 7,5 milioni di addetti, il 42,3% del totale. È la classe dimensionale di maggiore rilevanza in Italia.
Si tratta di un fenomeno soprattutto italiano: in Germania il peso delle microimprese in termini di addetti è pari al 20%; in Francia arriva al 27%. La Spagna è l’economia che si avvicina di più con il 34%, otto punti percentuali in meno rispetto all’Italia.
È buona la capacità delle microimprese italiane di creare valore, grazie a un buon posizionamento in termini di qualità e flessibilità: nel 2022 hanno registrato un fatturato pari a 901 miliardi di euro (il 21,5% del totale) e un valore aggiunto che ha sfiorato i 272 miliardi (27,2%). Si tratta di un tessuto produttivo ricco e variegato che rappresenta la spina dorsale del sistema economico e sociale italiano.
Grazie ai dati del censimento permanente è possibile avere una fotografia del posizionamento strategico delle microimprese italiane. Sono ampi i margini di miglioramento: il 32,6% di queste aziende ha realizzato attività di innovazione nel biennio 2021-2022; si scende al 29,4% quando si considera l’utilizzo di software per la gestione aziendale.
Lo stesso vale per gli impegni assunti in termini di sostenibilità: la percentuale di microimprese che hanno realizzato azioni per migliorare la sostenibilità ambientale è pari al 34,5%, con punte del 43,6% nell’industria in senso stretto. Tra le attività introdotte, spicca il trattamento dei rifiuti, compresa la raccolta differenziata (27,3%); seguono a distanza l’uso di materiali riciclati (13,7%), il monitoraggio dei consumi idrici (8,4%) e i piani di miglioramento dell’efficienza energetica (8,2%). L’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili si ferma al 4%.
Quando, invece, si considerano le azioni per migliorare la sostenibilità sociale, la percentuale è pari al 29,3%; anche in questo caso l’attivazione è maggiore nell’industria in senso stretto dove si raggiunge il 35,9%. La salute e la sicurezza dei lavoratori è la principale attività realizzata dalle microimprese (24,3%). Seguono il monitoraggio sulla sicurezza dei prodotti (14,4%), le pratiche per il benessere lavorativo (9,2%) e la collaborazione con associazioni del territorio che promuovono iniziative di carattere sociale, benefico, culturale e ricreativo (7,1%).
Un maggiore impegno sui temi della sostenibilità può tradursi in vantaggi importanti anche in termini di competitività. Tra le microimprese manifatturiere con impianti di autoproduzione di energia la quota di aziende ad alta marginalità è quasi doppia rispetto a chi non ha puntato sulle rinnovabili. Conferme vengono anche dalla prima Ricerca nazionale sulle società benefit, champion nell’ESG: tra il 2021 e il 2023 le microimprese benefit, nel confronto con aziende di pari dimensioni e simile specializzazione settoriale, hanno mostrato una maggiore crescita del fatturato (+37,7% vs +16,4%) e del valore aggiunto (+32,6% vs +17,5%) e una migliore capacità di creare occupazione, con ricadute positive sul territorio in cui sono attive.
Rivedi l’evento di lancio di “CresciBusiness Progettiamo Sostenibile in Tour”
Data ultimo aggiornamento 27 febbraio 2025 alle ore 19:14:23