Intesa Sanpaolo presenta il Rapporto annuale sulla valutazione d’impatto sociale
26 settembre 2025
Intesa Sanpaolo ha presentato il Rapporto annuale sulla valutazione d’impatto sociale, realizzato con Prometeia, che fotografa i risultati delle iniziative sostenute dalla Direzione Impact della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo nel 2024: ogni euro destinato a progetti ad alto valore, ha generato un beneficio per la collettività superiore al triplo dell’importo erogato.
La valutazione ha riguardato 664 iniziative del Terzo Settore - finanziate nel 2024 da Intesa Sanpaolo - per un valore di €155 milioni. Il ritorno sociale dell’investimento (SROI) è stato pari a 3,3, per un impatto totale di €511 milioni di euro.
“La valutazione d’impatto sociale dimostra come, attraverso il nostro credito, gli investimenti effettuati dalle realtà finanziate restituiscono il triplo di benefici per le comunità in cui operiamo. Ogni anno grazie all’impegno delle nostre 600 persone, alle competenze e alle sinergie generate dalla Banca dei Territori, eroghiamo 300 milioni di euro di credito agevolato a 100.000 realtà del Terzo Settore”
Andrea Lecce, Responsabile Direzione Impact Banca dei Territori, Intesa Sanpaolo
Le 664 iniziative finanziate hanno sostenuto circa 5.000 lavoratori e beneficiato oltre 3 milioni di persone.
Alcune evidenze più in dettaglio:
- 56.000 pazienti beneficiari di cure sanitarie altrimenti difficilmente accessibili
- 14.000 persone inserite nel mondo del lavoro
- 365.000 pasti distribuiti nell’ambito di progetti di assistenza
- 6.000 bambini accolti in asili nido e scuole materne
- 40.000 persone qualificate professionalmente
- 30.000 studenti supportati nei percorsi formativi.
Sono oltre 100.000 le realtà del Terzo Settore supportate dalla Direzione Impact con circa €300 milioni di credito agevolato all’anno su progetti capaci di generare un valore sociale triplicato, creare lavoro e rispondere ai bisogni delle persone più fragili.
La Direzione Impact è inserita nella Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.
L’economia italiana mostra segnali di resilienza, ma le disuguaglianze restano elevate. Nel 2024 la quota di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale ha raggiunto il 23,1%, con valori più alti tra famiglie numerose (34,8%), monogenitori (32,1%) e persone sole (29,4%).
Una crescita più inclusiva è possibile, cogliendo le opportunità del mercato del lavoro: le assunzioni di difficile reperimento sono salite al 48% e riguardano non solo laureati e diplomati, ma anche persone con bassa scolarità, che potrebbero beneficiare di percorsi di occupazione. Dalla soluzione di queste criticità possono nascere opportunità di sviluppo, riducendo il numero di giovani NEET, ora al 15,2%, innalzando il tasso di occupazione femminile (60,1%), valorizzando i laureati stranieri.
Anche sul fronte della fragilità sociale emergono luci e ombre: è in crescita la quota di docenti per il sostegno con una formazione specifica per supportare alunni con disabilità, ma solo il 41% delle scuole è accessibile agli alunni con disabilità motoria. Nelle strutture residenziali l’assistenza è adeguata per anziani e disabili, ma spesso insufficiente per vittime di violenza e adulti in disagio sociale.
In questo scenario, il Terzo Settore si conferma in prima linea: nel biennio 2024-2025 ha operato soprattutto in ambiti come assistenza alle persone vulnerabili, sostegno socio-sanitario, inclusione educativa e sociale, promozione dell’occupabilità e lotta alla povertà materiale.
Secondo l’indagine condotta da Intesa Sanpaolo con la propria Direzione Impact, il sistema bancario può diventare un partner strategico per gli enti sociali, andando oltre il ruolo finanziario e contribuendo in modo trainante alla promozione dell’occupabilità e imprenditoria giovanile, all’inclusione finanziaria, al contrasto della povertà materiale e del disagio abitativo e al sostegno alla ricerca e all’integrazione sociale.
Data ultimo aggiornamento 26 settembre 2025 alle ore 11:39:15