Italia: Inflazione alle stelle
Secondo la stima flash pubblicata dall’Istat, ad ottobre l’inflazione è salita vertiginosamente sia sulla misura nazionale, all’11,9% a/a da 8,9% di settembre, che su quella armonizzata al 12,8% a/a da 9,4% precedente, superando di gran lunga le attese. Sia l’inflazione complessiva che il “carrello della spesa” sono sui massimi dalla prima metà degli anni ’80.
Nel mese i prezzi sono cresciuti di 3,5% m/m sul NIC e di 4% m/m sull’IPCA. I principali contributi alla variazione mensile totale provengono dall'energia e dai prodotti alimentari. L'energia accelera vertiginosamente (28,3% m/m), trainata dai prezzi dell’energia elettrica, sia sul mercato tutelato (51,9% m/m) che sul mercato libero (62,7%), e dal gas di città e gas naturale mercato libero (+63,9%). Come indicato dal comunicato dell’Istituto di Statistica, la stagnazione su base congiunturale dei prezzi del gas di città e gas naturale mercato tutelato si deve, invece, al nuovo metodo introdotto dall’ARERA, per l’aggiornamento delle tariffe del gas mercato tutelato. Gli alimenti sono in aumento dell’1,9% m/m, con gli alimenti non trasformati, in particolare vegetali freschi o refrigerati, in crescita del 2,4% m/m.
Sulla variazione tendenziale, l’energia (da +44,5% di settembre a +73,2%), trainata dal forte aumento delle tariffe che ha più che spiazzato la decelerazione dei carburanti, spiega circa il 60% dell’inflazione. L'inflazione di fondo è salita al 5,3% a/a dal precedente 5% a/a , ma ci aspettiamo ulteriori aumenti nei prossimi mesi del 2022. L'aumento di marzo è dovuto ai prezzi dei beni (da +12,5% a +17,9%), mentre rallentano di poco quelli dei servizi (3,7% da 3,8% precedente) per effetto del calo dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,7% di settembre a +5,1%); come rilevato dall'Istat, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane negativo (-14,2 punti percentuali) e aumenta rispetto a settembre (quando era -8,6).
L’inflazione seguirà un andamento altalenante nei prossimi mesi, toccherà un picco in gennaio 2023 intorno al 13% (sull’indice armonizzato) e tornerà vicino la soglia del 2% solo nel 2024. La media d’anno dovrebbe attestarsi all’8,7% nel 2022 ed intorno all’8,3% nel 2023 (sull’indice armonizzato); l’incertezza resta molto elevata: da un lato, i rischi sul profilo atteso dei prezzi energetici restano verso l’alto; dall’altro, le misure adottate o in via di approvazione da parte dei governi nazionali e a livello di Commissione UE oltre all’allentamento delle tensioni sul mercato delle commodity potrebbero avere effetti ribassisti significativi sui prezzi finali dell’energia.
Commento a cura di Aniello Dell’Anno, economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo
Data ultimo aggiornamento 28 ottobre 2022 alle ore 15:09:41