Energia e metalli industriali: transizione verde e rischi geopolitici
Lo scenario macroeconomico non è favorevole ai prezzi delle materie prime per il rallentamento della crescita globale, i problemi strutturali della Cina, i tassi di interesse elevati e le pressioni inflazionistiche più forti del previsto.
- I prezzi dell’energia potrebbero diminuire nei prossimi sei mesi per un indebolimento della domanda. La volatilità sarà alimentata da diversi fattori: minacce di interruzioni dell'offerta o di tagli volontari alla produzione; dinamica delle scorte; aspettative sulle politiche monetarie e sulla forza relativa del dollaro; rischi geopolitici.
- La maggior parte dei metalli potrebbe subire ulteriori pressioni al ribasso per la loro maggiore esposizione alla domanda cinese. Le aspettative sulla crescita cinese, la forza del settore manifatturiero e immobiliare e le misure di stimolo delle Autorità saranno fondamentali per influenzare i prezzi de imetalli. Anche la dinamica delle scorte globali sarà un fattore determinante per i prezzi.
Nel lungo lungo periodo, la spinta della transizione energetica influenzerà profondamente i mercati e i prezzi delle materie prime.
- I prezzi dell’energia potrebbero intraprendere una modesta contrazione per il progressivo riequilibrio dei mercati di greggio e gas naturale.
- I metalli non ferrosi potrebbero registrare rialzi significativi per una crescente scarsità sui mercati fisici: una domanda globale in crescita non sarà facilmente soddisfatta da un’offerta limitata da un sottoinvestimento strutturale in capacità di estrazione e raffinazione, protezionismoe nazionalismodelle risorse e crescentitensioni geopolitiche per il controllo di risorse critiche e tecnologie strategiche.
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Data ultimo aggiornamento 28 settembre 2023 alle ore 11:09:18