{"clientID":"8f0f2457-784e-48e4-98d6-0415047ebc97","signature":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryption":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyID":"494d1aae-e754-42bc-1137-9a9628244ec6","user":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD","clientIDSh":"9e04155b-dc20-4ad8-b40b-5d4c665631f2","signatureSh":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryptionSh":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyIDSh":"72a8b4f5-7fbb-427b-9006-4baf6afba018","userSh":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD"}

Monitor Finanza Locale: fondi europei e investimenti pubblici

Monitor Finanza Locale: fondi europei e investimenti pubblici

I fondi europei nel quadro finanziario pluriennale per la programmazione 2021-2027

A fine giugno 2021 è stato approvato il Multiannual Financial Framework (MFF) per il periodo 2021- 27, che stabilisce il quadro strategico comune e gli obiettivi tematici sui quali concentrarsi, oltre a definire le regole di programmazione e funzionamento. Il MFF 2021-2027 ammonta a 1.074 miliardi a prezzi 2018, in linea con quelli dei precedenti cicli di programmazione, poco al di sopra dell’1% del PIL dei Paesi UE. Le risorse per le politiche di coesione continuano a rappresentare la più  importante voce di spesa ma risultano in flessione rispetto alle programmazioni precedenti anche perché, di fatto, su questo capitolo si sono concentrate le risorse aggiuntive del programma Next Generation EU. Il nuovo ciclo di programmazione prevede un aumento delle risorse messe a disposizione dell’Italia: i fondi assegnati superano i 42 miliardi di euro e, con il cofinanziamento nazionale, le risorse disponibili arrivano complessivamente a 82 miliardi di euro.

Due terzi delle risorse complessive (53,5 miliardi) sono destinati alle regioni meno sviluppate, mentre i 27,4 miliardi restanti si suddividono tra le regioni più sviluppate e quelle in transizione.

Rispetto alla vecchia programmazione tutte le regioni hanno guadagnato risorse. In alcuni casi l’incremento è più marcato: in particolare Abruzzo, Sardegna e Molise hanno più che raddoppiato le risorse a loro disposizione. Rimane il tema della capacità di spesa effettiva di queste risorse: le regole europee prevedono difatti che, se non si spendono i fondi messi a disposizione entro un periodo stabilito, questi vengano disimpegnati. Nel nuovo ciclo i termini si accorciano inoltre di un anno: si torna infatti alla regola del “n+2”, ovvero entro 2 anni dalla fine del settennato, rispetto a “n+3” del ciclo 2014-2020. I dati sull’attuazione del precedente periodo di programmazione indicano le difficoltà di programmazione e spesa: al 30 aprile 2021 rimangono oltre 10,5 miliardi di euro da impegnare entro il 2023. Serve inoltre indubbiamente uno sprint per spendere gli oltre 26 miliardi di euro che al 30 aprile non risultavano ancora pagati.

Gli investimenti pubblici: un’analisi a partire dai dati dei Conti Pubblici Territoriali

Tra il 2009 e il 2018 gli investimenti pubblici rilevati dai Conti Pubblici Territoriali (CPT) si sono ridotti di oltre 17 miliardi, con un dimezzamento del livello di spesa complessivo nel giro di un decennio. La riduzione della spesa per investimenti si è concentrata soprattutto sulle Amministrazioni territoriali: dei 17 miliardi di spesa persi, quasi 13 miliardi hanno riguardato le Amministrazioni locali. La riduzione della spesa effettuata dalle Amministrazioni locali ha interessato tutti i territori, con l’eccezione dell’Abruzzo.

La provincia autonoma di Bolzano mostra una sostanziale stabilità nel confronto 2009-2018, mentre i cali più marcati si sono osservati nel Lazio (-1,6 miliardi di euro, che in termini reali è pari a una riduzione del 75%) e in Valle d’Aosta (-78% in termini reali). Per quanto riguarda i settori di spesa, la riduzione degli investimenti pubblici è stata piuttosto generalizzata, risparmiando solo i comparti Lavoro ed Energia. I settori nei quali invece le contrazioni della spesa per investimenti sono state più ampie sono la Viabilità, la Sanità, l’Amministrazione generale, l’Ambiente, la Sicurezza pubblica e la Previdenza. I dati riferiti agli ultimi anni evidenziano una svolta: nel 2019 la spesa delle Amministrazioni pubbliche per investimenti è cresciuta ma non tutti i territori sono stati interessati in egual misura dalla ripresa. Nel Mezzogiorno, ad eccezione della Basilicata, la ripresa è stata più contenuta, e in alcuni casi (Campania, Abruzzo e Molise) ancora non si è verificata. Contributo importante alla spesa per investimenti è quello delle imprese pubbliche, locali e nazionali: le imprese partecipate hanno in parte sostituito gli investimenti mancati da parte delle Amministrazioni pubbliche negli ultimi anni e hanno dato una importante spinta alla ripresa del 2019, seppur con differenze territoriali significative.

Scarica il Monitor Finanza Locale

{"toolbar":[]}