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De Andreis: dal PNRR un’opportunità per rilancio dei porti in chiave logistica

 Massimo De Andreis, Direttore generale SRM - Centro Studi legato al gruppo Intesa Sanpaolo - al convegno Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry, 9 marzo 2022

La pandemia prima e l’attuale crisi odierna poi accelerano ulteriormente il cambio radicale degli assetti economico e commerciali internazionali, coinvolgendo anche il trasporto marittimo, grazie al quale viene scambiato il 90% di beni del mondo.

Sei fenomeni contraddistinguono questo cambiamento: la regionalizzazione, l’aumento dei noli/il ritorno delle scorte, il reshoring/nearshoring, i fenomeni di integrazione, l’accorciamento delle catene logistiche e lo SSS, la sostenibilità e la digitalizzazione.

A causa dell’incertezza dovuta alla mancanza di beni disponibili, durante i ripetuti lockdown, alla maggiore difficoltà nel reperire i prodotti finiti e semilavorati, alle difficoltà logistiche di scambio di prodotti durante il periodo pandemico, all’impennata dei prezzi delle materie prime, nonché ai recenti accadimenti legati alle tensioni politiche, le grandi macroregioni del mondo tenderanno a scambiare merci sempre più all’interno dei grandi blocchi, implementando la spinta verso la regionalizzazione.

Inoltre, la repentina impennata della domanda, verificatasi dopo l’onda dei ripetuti lockdown nel mondo, affiancata da un rigoroso controllo della flotta, ha inoltre generato, in ambito marittimo, un aumento delle tariffe (noli) senza precedenti, che ha inciso e incide sul livello dei prezzi dei beni.

Fino a quando il mercato non ritroverà in parte il suo equilibrio tra domanda e offerta, le tensioni saranno destinate a rimanere molto elevate, costringendo colossi come Amazon e Ikea, ma anche gli stessi spedizionieri, a trasformarsi in veri e propri armatori, noleggiando navi per aggirare i colli di bottiglia all’interno della supply chain, implementando quei fenomeni di integrazione di impresa che già da tempo caratterizzavano il sistema marittimo.

La fragilità di supply chain lunghe e complesse, dunque, sta indirizzando il modello di specializzazione internazionale del lavoro e di dislocazione delle fabbriche verso fenomeni di reshoring/nearshoring delle produzioni. L’accorciamento delle catene logistiche permette, difatti, di imprimere un impulso maggiore a quella tipologia di traffico marittimo di corto raggio (Short Sea Shipping) in cui l’Italia è leader e che asseconda anche quell’esigenza di sostenibilità che appare sempre più al centro dell’agenda politica globale.

Logistica, portualità e shipping intersecano tutti questi fenomeni e ne rappresentano un anello chiave. La resilienza di questo settore diventa, quindi, un elemento strategico da cui un paese moderno non può prescindere.

L’Italia ha, dunque, proprio in questo contesto e in questo momento un posizionamento geografico di grande vantaggio perché può svolgere la funzione di ponte energetico e logistico tra Europa e Nord Africa.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) va, dunque, inquadrato in questo contesto internazionale di ampio respiro e non solo in chiave nazionale.

Il PNRR, difatti, offre le risorse per attuare questo disegno e per rilanciare il ruolo dei porti come hub strategici volti sia a rafforzare il tessuto industriale e produttivo italiano sia a migliorare la connettività logistica.

Sintesi dell’intervento di Massimo De Andreis, Direttore generale SRM - Centro Studi legato al gruppo Intesa Sanpaolo - al convegno Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry, 9 marzo 2022.

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