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SRM: dal turismo archeologico crescita Pil di mezzo miliardo per il Sud

SRM: dal turismo archeologico crescita potenziale Pil di mezzo miliardo per il Sud

Un turista culturale su due sceglie l’Italia per la sua offerta culturale con percentuali più alte per i viaggiatori più giovani e per coloro che visitano il Paese per la prima con volta.

Al sud e in Campania l’offerta culturale è molto rilevante, ma la domanda è nettamente inferiore rispetto a quella del centro-nord. Solo il 20% dei circa 130 milioni di visitatori che arrivano in Italia si dirige al sud, percentuale che scende all’8% per quanto riguarda gli arrivi turistici nelle città culturali, mentre la quota di musei e di parchi archeologici presenti nel Mezzogiorno oscilla fra il 25% e il 52% del totale nazionale. È quanto emerge dalla ricerca “Cultura e archeologia per un turismo sostenibile di qualità” presentata da SRM, centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo.

La Campania, per fare un esempio, con 182 musei ed istituti similari, attrae 13,2 milioni di visitatori in totale, ed è terza in Italia, ma solo sesta per arrivi turistici culturali con 1,5 milioni di presenza dopo Lazio, Veneto, Toscana, Lombardia ed Emilia-Romagna. Un tassello importante, sempre poco considerato, è rappresentato dal turismo sotterraneo. In particolare, catacombe, mitrei (centri di culto e luoghi di incontro dei seguaci del Mitraismo) e ipogei (costruzioni sotterranee di interesse storico e antropologico) sono potenti attrattori nell’ambito del turismo culturale. In Italia sono presenti 66 catacombe, concentrate per lo più nel Lazio (33 a Roma e 16 nel resto della regione), 13 al sud di cui 4 in Campania. In Italia solo 18 sono aperte con regolarità alle visite, 21 risultano chiuse al pubblico.

Per quanto riguarda le cavità naturali, in Italia sono 37mila, di cui 1315 in Campania, ma solo alcune possono essere considerate reali o potenziali destinazioni turistiche. Esempio virtuoso in Italia di sfruttamento turistico di cavità naturali è il Geoparco delle Alpi Apuane, con il coinvolgimento delle comunità locali, autorità pubbliche e delle organizzazioni del settore privato.

Per incrementare il turismo culturale, secondo la ricerca di SRM, occorre migliorare le competenze manageriali, professionali e imprenditoriali del settore, così da trasformare i visitatori in turisti. In concreto è necessario migliorare l’accessibilità ai vari siti culturali, metterli in connessione fisica e digitale, potenziare il marketing territoriale e l’offerta dei servizi di accoglienza, con attenzione alla salubrità dei luoghi.

Lo sviluppo del settore turistico underground, in connessione con altri settori dell’economia locale e con gli altri triangoli culturali italiani, potrebbe aumentare le presenze e la durata media delle visite dei turisti. SRM stima che questo specifico settore turistico sotterraneo (grotte e cavità naturali e artificiali, cave e miniere abbandonate, catacombe, mitrei e ipogei) se sviluppato porterebbe al Mezzogiorno un aumento di occupazione di 10mila unità, +454 milioni di Pil +4,3 milioni di presenze

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