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La finanza locale verso la normalizzazione

La finanza locale verso la normalizzazione

La finanza comunale

Il 2020 e il 2021 sono stati anni particolari per la finanza comunale, il 2022 avrebbe dovuto essere un anno di uscita dalla fase emergenziale, ma la normalizzazione solo parziale del quadro economico ha determinato un assestamento incompleto.

I dati disponibili riferiti ai primi 10 mesi del 2022 evidenziano una crescita dei principali tributi territoriali pari al 7,9% per l’addizionale comunale all’IRPEF (+ €310 milioni) e al 3,8% per l’IMU (359 milioni in più). L’autonomia tributaria degli Enti dovrebbe quindi migliorare. Sul fronte delle spese, le Amministrazioni comunali risentono degli aumenti legati all’inflazione (costi energetici in primis). Inoltre, nelle valutazioni dell’evoluzione della finanza comunale va anche considerato che le politiche dei Comuni devono essere in prima linea sul versante delle spese sociali, soprattutto in una fase come quella attuale in cui all’emergenza sanitaria si aggiunge una dinamica inflattiva importante.

La finanza regionale e i conti della sanità

La pandemia ha comportato un impegno eccezionale sulle Regioni in materia di sanità: la situazione emergenziale ha richiesto l’accantonamento delle logiche di contenimento della spesa sanitaria che avevano caratterizzato gli anni precedenti. Nel 2021, il finanziamento al SSN a cui concorre lo Stato, era stato inizialmente fissato in €121,4 miliardi ma con provvedimenti successivi, dato il perdurare della pandemia e la necessità di attuare il piano vaccinale in tempi rapidi, è stato aumentato a 122,1 miliardi, con un incremento di 1,5 miliardi rispetto al 2020, quando il finanziamento era stato portato a €120,5 miliardi, 6 miliardi in più rispetto al 2019.

Nel 2021 il risultato d’esercizio del comparto sanitario risulta in peggioramento rispetto al 2020, passando da un disavanzo di 734 milioni ad uno di €1,1 miliardi, in linea sui livelli osservati nel periodo 2014-19. Il rapporto di Monitoraggio della spesa sanitaria curato dalla RGS attribuisce l’aumento del disavanzo nel 2021 al deterioramento della situazione economico-finanziaria di alcune Regioni sottoposte a Piani di rientro, come Lazio e Puglia.

L’analisi dei bilanci delle Regioni nel 2020 evidenzia le specificità di un anno molto particolare: la crisi determinata dall’emergenza sanitaria ha messo sotto pressione i bilanci delle Amministrazioni pubbliche, impegnate a dare adeguato sostegno al tessuto sociale ed economico. Tuttavia, per le Regioni non vi sono stati effetti importanti sui saldi: nel complesso si registra un avanzo di €6,6 miliardi.

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