Analisi dei Settori Industriali: il Rapporto di luglio 2024
Intesa Sanpaolo ha presentato insieme a Prometeia il Rapporto Analisi dei Settori Industriali di luglio 2024, che esamina l’andamento delle imprese manifatturiere nei primi mesi del 2024, con analisi congiunturali e previsioni di crescita e di redditività i comparti raggruppati nei quindici settori.
Di seguito gli highlights del Rapporto:
- Il fatturato manifatturiero si conferma su livelli elevati, nonostante un calo tendenziale tra gennaio e aprile 2024 (-2,6%), legato anche al rientro dell’inflazione (-2,1% i prezzi alla produzione nei primi 5 mesi del 2024).
- Il calo dei prezzi di listino, guidato dai produttori di intermedi, riguarda ormai la maggior parte dei settori, fatta eccezione per deboli spinte inflattive ancora presenti nella Farmaceutica, nei Mobili, negli Autoveicoli e moto, nel Sistema moda e in altri comparti posizionati a valle della filiera manifatturiera.
- Il fatturato corretto per l’inflazione si presenta stabile sui livelli 2023 (-0,4% tendenziale nei primi 4 mesi del 2024) e superiore al pre-Covid (+5,6%). La crescita di Largo Consumo (+10,1% tendenziale), Farmaceutica (+4,2%) e Alimentare e bevande (+2,2%), trainata dai mercati esteri, e il recupero dai minimi di Intermedi chimici (+4,8%) e Metallurgia (+4,2%), compensano in parte il calo dei livelli di attività degli altri settori, dai produttori di durevoli (sia per la casa sia per la mobilità) alla Meccanica, che sconta l’incertezza attorno al nuovo pacchetto di incentivi (Transizione 5.0).
- Le prospettive per la seconda parte dell’anno vedono una modesta ripresa del ciclo manifatturiero. A fronte di un indice di fiducia delle imprese monitorato dall’Istat che resta in territorio negativo nella rilevazione di giugno, il saldo delle attese sulla produzione è positivo per i beni strumentali e di consumo, e si è stabilizzata la caduta degli ordini rivolti ai produttori di intermedi.
- Il rientro dell’inflazione e le dinamiche del mercato del lavoro dovrebbero portare a una ripresa moderata dei consumi interni nel secondo semestre, come sembra anticipare il miglioramento della fiducia dei consumatori degli ultimi due mesi. Un contributo positivo potrà giungere anche dai flussi del turismo internazionale.
- Lo sblocco degli incentivi legati al piano Transizione 5.0 e la presenza di condizioni di finanziamento più favorevoli, grazie alla progressiva riduzione dei tassi di interesse, potranno invece riattivare gli investimenti in beni strumentali e software, dopo la debolezza degli ultimi trimestri.
- Le attese di ripresa del commercio internazionale, in uno scenario comunque caratterizzato da numerosi rischi al ribasso, alimentano buone prospettive per l’export Made in Italy. Determinanti, ancora una volta, saranno i mercati extra-Ue, che hanno trainato le vendite estere nel 2023, ma la graduale ripresa dell’economia tedesca, ancora in forte difficoltà in questa prima parte del 2024 (-5,3% il calo tendenziale della produzione manifatturiera nel periodo gennaio-maggio, -12,4% sul 2019), potrebbe progressivamente rivitalizzare anche gli scambi intra-Ue.
- L’analisi dei risultati di bilancio 2022 delle 4 principali manifatture europee ha confermato segnali di convergenza sempre più evidenti fra l’Italia e i competitor di Germania, Francia e Spagna sul fronte della crescita e della redditività, grazie al consolidamento dei processi di patrimonializzazione e all’efficientamento dei processi aziendali. Le ampie risorse finanziarie a disposizione delle imprese italiane stanno favorendo resilienza di fronte a dinamiche globali ancora incerte e a un’evoluzione ancora debole del ciclo industriale a livello europeo, con la sola eccezione della Spagna.
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Data ultimo aggiornamento 25 luglio 2024 alle ore 13:18:13