Turismo, SRM: il 2023 è stato l’anno del grande rimbalzo post-Covid
Il 2023 è stato l’anno del grande rimbalzo del turismo internazionale: se a livello mondiale c’è ancora una domanda residua da recuperare - si è ancora sotto del 12% rispetto al 2019 - in Italia i livelli pre-pandemici sono stati ormai praticamente raggiunti.
È quanto emerge dall’anteprima del rapporto turismo 2024 di SRM, Centro Studi che fa capo al Gruppo Intesa Sanpaolo, presentata al Meet Forum di Napoli.
L’Italia conferma le ottime performance a livello europeo: un confronto attraverso l’Indice Regionale di Competitività Turistica (calcolato da SRM) delle 98 regioni dell’area UE4 (Italia, Spagna, Francia e Germania) evidenzia che, tra le prime 10 posizioni, tre sono occupate da regioni italiane: Provincia autonoma di Bolzano, Veneto e Toscana. A livello di media Paese, l’Italia ha un punteggio pari a 122,1, il più alto tra i quattro Paesi considerati (media UE4 pari a 100). Inoltre, diverse regioni del Sud sono in buona posizione: sei regioni sono oltre la media europea e tre (Sardegna, Puglia e Campania) anche oltre quella nazionale.
Le tendenze per il 2024 evidenziano, secondo le previsioni di SRM, una crescita in Italia delle presenze, nello scenario base, del +3,6%, arrivando a 447 mln di presenze, vale a dire il 102,4% del dato del 2019. Per il Sud si prevede una crescita del 3,4%, 85,2 mln di presenze pari al 98,4% del dato del 2019. I numeri per il 2024 confermano, quindi, un «tono» positivo in un contesto in cui il turismo è alle prese con grandi sfide economiche e geopolitiche e con profonde trasformazioni connesse al ruolo della digitalizzazione, dell’IA e della sostenibilità, che spostano gli obiettivi strategici sulla qualità dei servizi e dei prodotti offerti.
Data ultimo aggiornamento 11 aprile 2024 alle ore 11:36:30