Asi, nel biennio 26-27 industria manifatturiera italiana crescerà 1% annuo
5 novembre 2025
Nel biennio 2026-27 l’industria manifatturiera italiana potrà tornare a crescere su tassi moderati, dell’1% medio annuo a prezzi costanti, dopo un 2025 ancora in fase di contrazione (-1%), ma più lieve rispetto al calo osservato nel biennio 2023-24 (-2,6% medio annuo). E’ quanto emerge dal 108esimo Rapporto Analisi settori industriali a cura di Intesa Sanpaolo e Prometeia.
Le attese vedono un miglioramento del mercato interno, sia dal punto di vista dei consumi, ancora deboli nel 2025, che degli investimenti, favoriti dalle buone condizioni reddituali delle imprese. Margini e redditività, per quanto in ridimensionamento dai picchi del triennio 2021-23, si manterranno infatti superiori ai livelli del 2019.
In un contesto mondiale che resterà denso di fattori di incertezza, sarà determinante il contributo della domanda europea, guidata dal rientro dell’inflazione e dalla ripartenza della Germania, un mercato rilevante per tutti i settori manifatturieri italiani.
Secondo gli economisti della banca guidata da Carlo Messina e da quelli di Prometeia, la riattivazione del commercio intra-UE potrà infatti compensare la debolezza degli scambi mondiali, che condizionerà l’evoluzione dell’export di beni manufatti del 2025 (+0,9% a prezzi costanti), dopo una prima parte dell’anno più dinamica (+2,4% a prezzi costanti tra gennaio e luglio), frutto anche dell’anticipo delle vendite sul mercato americano di fronte alla minaccia dei dazi.
La tenuta dell’export, pur a fronte di una crescita dell’import, consentirà un graduale miglioramento del saldo commerciale manifatturiero italiano, che si assesterà sopra i 113 miliardi di euro nel 2027, vicino ai massimi del 2023.
La competitività delle imprese continuerà a giocarsi sulla leva degli investimenti volti a rafforzare i processi di digitalizzazione, efficientamento energetico e sostenibilità dell’offerta, nell’ottica di aggredire i mercati che offriranno le maggiori opportunità di crescita.
L’analisi di un campione di imprese che ha investito in tecnologie 4.0 mostra una progressione sul fronte dei percorsi di innovazione, con una crescente diffusione degli strumenti di data processing, cyber-security e delle tecnologie di frontiera come l’intelligenza artificiale, accanto a tecnologie per l’efficientamento dei processi produttivi, come la robotica. I guadagni di produttività sono particolarmente intensi per le imprese di dimensioni minori, che intraprendono le prime fasi del percorso 4.0.
Dal punto di vista settoriale, il ranking 2025 conferma un quadro eterogeneo, con performance più brillanti per Farmaceutica (+3% la crescita del fatturato a prezzi costanti), Elettrotecnica (+1,7%) e Alimentare e bevande (+1,1%), e criticità ancora forti per Sistema moda (-3,5%) e Autoveicoli e moto (-9%).
Nell’orizzonte al 2027, le maggiori opportunità di crescita riguarderanno i settori legati alla doppia transizione, quali Elettronica (con un fatturato deflazionato in aumento a ritmi del +2,2% medio annuo nel biennio 2026-27), Meccanica (+2,2%), Autoveicoli e moto (+2%) ed Elettrotecnica (+1,9%), e i settori caratterizzati da un mix di domanda interna ed estera più brillante, quali Largo consumo (+1,7%) e Farmaceutica (+1,5%).
Data ultimo aggiornamento 7 novembre 2025 alle ore 09:23:57