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16° Rapporto Economia e finanza dei distretti industriali

Milano, 15 aprile 2024 – E’ stata presentata oggi la sedicesima edizione del Rapporto annuale che il Research Department di Intesa Sanpaolo dedica all’evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali.

Il Rapporto offre una fotografia aggiornata della situazione economico-reddituale delle imprese distrettuali, consentendo di tracciare una prima idea degli effetti combinati della crisi pandemica e di quella energetica che hanno colpito il tessuto economico italiano negli ultimi anni. Il Rapporto si sofferma sulle principali criticità incontrate dalle imprese distrettuali, sulle strategie adottate per superarle e, soprattutto, sulle priorità da affrontare.

L’uscita dal Covid e dalla crisi energetica

Sono stati analizzati i bilanci di circa 20.800 imprese localizzate nei distretti industriali. Il fatturato, dopo il balzo registrato nel biennio 2021-22, è stimato aver mostrato un lieve incremento nel 2023 (+0,8% a prezzi correnti), collocandosi abbondantemente sopra i livelli del 2019 (+20% circa a prezzi correnti). Tutti i settori mostrano valori del fatturato maggiori rispetto a quelli del 2019. Le attese per il biennio in corso sono positive: è previsto un aumento del fatturato a prezzi correnti delle imprese distrettuali pari all’1,1% nel 2024 e del +2% nel 2025. In evidenza agro-alimentare e meccanica.

Indicazioni positive vengono anche dagli indicatori di redditività che hanno mostrato una buona tenuta nonostante la crisi energetica. È proseguito il processo di rafforzamento patrimoniale delle imprese distrettuali: il patrimonio netto in percentuale del passivo è salito sopra la soglia del 30% nei distretti, leggermente superiore ai valori osservati al di fuori dei distretti. Un’originale analisi di lungo periodo sui bilanci aziendali mostra come questa percentuale sia raddoppiata in vent’anni (era di poco sotto il 16% nel triennio 1998-2000).

L’accelerazione degli investimenti in rinnovabili e l’efficientamento energetico

Sono in crescita gli investimenti delle imprese distrettuali diretti a efficientare i processi produttivi e a potenziare l’autoproduzione di energia. È questa l’evidenza che emerge dall’indagine condotta a novembre-dicembre sulla rete di gestori di Intesa Sanpaolo. Resta dunque alta l’attenzione ai costi energetici, anche perché, nonostante il rientro parziale delle quotazioni, il quadro rimane caratterizzato da incertezza e volatilità.

Sempre secondo i gestori, la doppia transizione green e digitale è, e sarà, il principale driver degli investimenti in Italia e nei distretti industriali; una spinta importante potrà venire dagli incentivi a favore di Transizione 5.0, che complessivamente prevedono circa 13 miliardi di euro di crediti d’imposta. Una maggiore diffusione del digitale nel sistema produttivo si può tradurre in un aumento del tasso di crescita potenziale del nostro PIL.

Le priorità dei prossimi anni

Nei prossimi anni potrà dunque proseguire il processo di rilancio competitivo del tessuto distrettuale italiano. Rinnovabili ed efficientamento produttivo, tecnologia e innovazione, valorizzazione del capitale umano continueranno a essere le priorità. Il cambiamento climatico in corso imporrà poi una gestione più consapevole ed efficiente della risorsa idrica, oltre a un’attenzione particolare ai rischi idrogeologici.

Le sfide digitale e green possono essere vinte solo se affrontate con forza lavoro qualificata. Soprattutto nei distretti le difficoltà di reperimento della manodopera sono elevate. Queste criticità vanno superate, anche attraverso il potenziamento degli ITS e l’avvicinamento delle Università al tessuto produttivo. I giovani italiani conoscono ancora poco le opportunità offerte dalle tante eccellenze aziendali presenti sul territorio. Anche per questo scelgono molto spesso di emigrare, attratti dalla possibilità di veder valorizzato il merito, fare carriera e percepire alte remunerazioni.

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