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17° Rapporto Economia e finanza dei distretti industriali

Milano, 18 aprile 2025 – È stata diffusa oggi la diciassettesima edizione del Rapporto annuale che il Research Department di Intesa Sanpaolo dedica all’evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali

Il Rapporto mostra una fotografia aggiornata della situazione economico-reddituale delle imprese distrettuali. Nel biennio 2023-2024 i distretti industriali italiani hanno subito un rallentamento della crescita, ma la competitività è rimasta elevata con un nuovo record delle esportazioni e del saldo commerciale. Il documento si sofferma sul processo di riposizionamento competitivo intrapreso in questi anni dai distretti industriali, focalizzandosi su transizione tecnologica e green, capitale umano e competenze, diversificazione dei mercati di sbocco. Il Rapporto mostra inoltre nuove evidenze sulla presenza nei distretti di esternalità positive, in termini di forniture strategiche di prossimità, centri di ricerca e formazione, servizi di trasporto e competenze. 

I risultati economico-reddituali

L’analisi dei bilanci di 22.700 imprese distrettuali evidenzia come, dopo il balzo del biennio 2021-22, nel 2023 il fatturato si sia stabilizzato su circa 344 miliardi di euro (-0,5%). La redditività, misurata dall’EBITDA margin, è invece migliorata, tornando a superare l’8% (8,1% vs 7,6% del 2022). È proseguito il rafforzamento patrimoniale, con l’incidenza del patrimonio netto sul passivo salita al 34,4%, tre punti percentuali in più rispetto all’anno precedente e sei sopra la percentuale del 2019. Le disponibilità liquide sono rimaste su livelli storicamente elevati (hanno sfiorato il 10% dell’attivo), risorse cruciali per autofinanziare gli investimenti futuri e affrontare incertezze e rischi dello scenario.

La competitività sui mercati internazionali

Il 2024 si è chiuso con un nuovo record per l’export, a quota 163,4 miliardi, e per l’avanzo commerciale che ha superato la soglia dei 100 miliardi. L’analisi di lungo periodo conferma la capacità delle imprese distrettuali di ampliare il proprio raggio d’azione: la distanza media percorsa dall’export è passata da 3.150 chilometri nel 2005 a 3.434 nel 2023. Al contempo, è aumentata la diversificazione degli sbocchi commerciali.  

La centralità di innovazione tecnologica e investimenti green

L’innovazione tecnologica gioca un ruolo determinante: dopo il 2020, grazie alla spinta del piano Transizione 4.0, si è assistito a un aumento della diffusione di tecnologie, con vantaggi significativi in termini di efficientamento dei processi, produttività, miglioramento di sicurezza e flessibilità. A sostenere le aziende hanno contribuito soprattutto i fornitori, sia di tecnologie che di impianti, in una logica di filiera che è tipica del tessuto distrettuale italiano. Altrettando importanti sono gli investimenti green: le aziende si stanno concentrando su tecnologie per ridurre i consumi energetici e accrescere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Un’evidenza che riflette anche la necessità delle imprese di cercare soluzioni all’aumento dei costi energetici degli ultimi anni.

Le priorità da affrontare e le esternalità positive dei territori

Il Rapporto si sofferma anche sulle priorità da affrontare: il nuovo contesto ha messo in primo piano la “difesa” del mercato americano e la ricerca di opportunità in nuovi mercati, oltre a innovazione e tecnologia, sostenibilità ambientale, sociale e della governance. Si tratta di sfide che possono essere affrontate con più facilità proprio nei distretti dove, come emerso nel documento, ancora vi sono vantaggi localizzativi, legati a una maggior diffusione di competenze professionali, alla presenza di enti di formazione e di centri di ricerca e di analisi dei materiali o dei prodotti, alla vicinanza ai mercati di approvvigionamento, alla prossimità delle filiere di fornitura e dei servizi di trasporto, alla maggiore riconoscibilità internazionale.

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