Cultura
Le immagini Publifoto in mostra a Bologna
“NOI. Non erano solo canzonette”, con le foto dell’archivio acquisito da Intesa Sanpaolo
La ricostruzione e il Miracolo economico. La dolce vita e Totò. L’Autostrada del Sole e la Vespa. E da Sanremo arriva la colonna sonora di un Paese che cambia. Proprio nei giorni in cui si rinnova, con grande successo di pubblico e con un’enorme attenzione dei mezzi d’informazione, l’appuntamento del Festival di Sanremo, che quest’anno compie settant’anni, ecco un’esposizione di storiche immagini che offre uno sguardo attento e complice su un evento non solo musicale, ma anche sociale, economico, di costume dell’Italia contemporanea.
“NOI. Non erano solo canzonette” è il titolo della mostra fotografica in corso a Palazzo Serbelloni a Bologna, fino al prossimo 12 aprile.
Domenico Modugno e Johnny Dorelli, Nilla Pizza e Mina, trionfi e delusioni, lacrime e sorrisi, un trionfo di immagini, note ed inedite, provenienti dall’Archivio Publifoto Milano, acquisito da Intesa Sanpaolo nel 2015, che complessivamente custodisce oltre 7 milioni di fotografie. Proprio l’Archivio Publifoto sarà uno dei capisaldi delle nuove Gallerie d’Italia, il sistema museale di Intesa Sanpaolo, che apriranno a Torino, in piazza San Carlo, tra due anni. La vocazione del nuovo polo culturale, come è stato annunciato nella presentazione del progetto, sarà infatti dedicata alla fotografia. La mostra di Bologna offre un piccolo assaggio dei formidabili contenuti visivi custoditi dall’Archivio, rappresenta un’opportunità di viaggiare indietro nel tempo, alla ricerca di musiche, cantanti, artisti, che raccontano con le immagini il passaggio delle stagioni dell’Italia postbellica.
La Storia
Publifoto ha immortalato i momenti cruciali della vita politica, culturale, sociale del nostro Paese. Fondata a Milano nel novembre 1937 con il nome di Keystone, l’agenzia è stata ideata e costruita da Vincenzo Carrese, originario di Castellammare di Stabia, trasferitosi a Milano all’età di diciassette anni per dedicarsi al giornalismo e poi, su suggerimento dello zio Ferdinando D’Amora, allora direttore della Domenica del Corriere, al nascente settore della fotografia per giornali. Prima di fondare l’agenzia, Carrese è stato rappresentante italiano della Wide World Photos (1927), l’agenzia fotografica del New York Times e, dal 1929, dell’inglese Keystone. Dal primo gennaio 1939, l’agenzia prese il nome di Publifoto, fotografie da pubblicare. Il folto e agguerrito gruppo di fotografi attivi notte e giorno permise a Carrese di documentare qualsiasi tipo di evento e di fornire puntualmente all’editoria foto di cronaca, sport e attualità; il laboratorio di stampa interno gli garantiva di avere velocemente le stampe degli scatti realizzati.
Tra i primi fotografi dell’agenzia milanese sono da ricordare: Fedele Toscani, Tino Petrelli, Peppino Giovi e Carlo Ancillotti. Carrese aprì poi una filiale Publifoto anche a Roma, diretta dal fratello Carlo, mentre nel dopoguerra investì in altre località (Torino, Napoli, Palermo e Genova), per assicurare all’editoria una rete capillare di corrispondenti di qualità. La rinascita del mercato editoriale del dopoguerra spinse Publifoto a collaborare con L’Unità, con L’Europeo e con Il Giorno, proseguendo l'attività di rappresentante delle maggiori agenzie fotogiornalistiche del mondo. Gli anni Cinquanta videro però la nascita delle prime agenzie fotogiornalistiche italiane concorrenti, come “Italia”, a cui Publifoto rispose associandosi con la nascente ANSA, creando il servizio ANSA-Publifoto, esperienza durata solo due anni, fino a quando l'ANSA si dotò di un servizio fotografico interno.
Il registro originale del 1962 con il lungo servizio dedicato al Festival della canzone italiana, sono visibili le note relative ai singoli scatti elencate per soggetto.
Negli anni Cinquanta Publifoto estese la produzione a servizi fotografici commissionati da imprese e alle fotografie a colori. Nei primi anni Sessanta, accanto all’attività di fotogiornalismo l’Agenzia portò avanti quella commerciale che si occupa della fotografia industriale, pubblicitaria e di moda. Nel 1981 Carrese morì improvvisamente: Publifoto proseguì grazie ai figli Ferdinando e Manuela che il 27 febbraio 1985 la rifondarono con il nome di Publifoto Notizie di Ferdinando Carrese & C. s.n.c.
13 febbraio 2020 18 settembre 2023