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Innovazione

AI: fra rischi e opportunità per un futuro digitale

Immagine di una mamma che lavora da casa con due bambine che giocano
Immagine di una mamma che lavora da casa con due bambine che giocano

L'Intelligenza Artificiale rappresenta una delle tecnologie più promettenti ma anche più controverse del nostro tempo perché rivoluziona il modo con cui l'uomo interagisce con la macchina, e le macchine tra di loro. Comunemente indicata con l’acronimo inglese AI, l’Intelligenza Artificiale è il processo attraverso cui le macchine simulano i processi di intelligenza umana, offrendo strumenti  che aprono nuove opportunità in termini di progresso tecnologico e miglioramento della qualità della vita.

A fronte di grandi opportunità l’AI pone però anche sfide significative che devono essere affrontate attraverso regolamentazione, ricerca etica e un approccio responsabile ai nuovi sviluppi e utilizzi.

Osservatorio Permanente sull’Adozione e l’Integrazione dell’Intelligenza Artificiale di Aspen Institute

Intesa Sanpaolo ha supportato Aspen Institute Italia nella realizzazione della prima edizione del Rapporto annuale sullo stato di adozione e integrazione dell’Intelligenza Artificiale in Italia, nell’ambito dell’Osservatorio Permanente sull’Adozione e l’Integrazione dell’Intelligenza Artificiale istituito da Aspen nel 2023. Scopri il Rapporto 2024

L'AI è nelle nostre mani

La diffusione di strumenti basati sull’AI ha avuto una rapida accelerazione anche tra utilizzatori non particolarmente esperti grazie alla cosiddetta AI generativa, un tipo di intelligenza artificiale che è in grado di generare testi, immagini, video, musica o altri media in risposta a richieste specifiche (i cosiddetti prompt). Le applicazioni di Intelligenza Artificiale generativa che usano il linguaggio naturale come input sono basate su modelli di linguaggio di grandi dimensioni (i cosiddetti Large Language Model, LLM). Questi ultimi vengono “addestrati” attraverso il calcolo delle probabilità a stabilire correlazioni tra parole ed elaborare così previsioni su come dovrebbero essere strutturate le frasi. In questo modo, attraverso lo "studio" statistico di miliardi di parole e frasi date loro come esempi, arrivano a simulare la comprensione del linguaggio.
 

L'utilizzo esteso di strumenti di questo tipo, anche da parte di persone che non hanno una specifica cultura digitale e del dato, impone la riflessione su temi quali: l'eccessiva fiducia nel materiale digitale consumato online, la difficoltà di riconoscere fake news corredate da materiali finti ma realistici, la gestione dei diritti d'autore sia sulle immagini utilizzate sia su quelle generate dall'IA.

AI Act: cos’è e cosa sancisce

Le nuove sfide poste dall’AI, richiedono quindi un'evoluzione del quadro normativo e l’Unione Europea ha dato l'esempio più significativo approvando un Regolamento che ha preso il nome di AI Act. L'Ai Act si pone come il primo intervento legislativo al mondo per regolamentare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e i suoi aspetti più controversi. Il Regolamento - che, al contrario delle Direttive, è immediatamente applicabile in tutti i Paesi membri della Ue senza necessità di un recepimento nelle legislazioni nazionali - è entrato in vigore a luglio 2024 e avrà un’attuazione progressiva entro il 2027.

Il provvedimento ha come obiettivo l’uso responsabile, sicuro e trasparente dell’AI all'interno dell'Unione Europea, con l’obiettivo di proteggere i cittadini, tutelare i diritti alla salute, alla sicurezza e ai diritti fondamentali delle persone fisiche. Per questo l’AI Act concentra l'attenzione sui potenziali rischi derivanti dall’utilizzo dei sistemi di Intelligenza Artificiale e classifica i sistemi di AI in base ai diversi livelli di rischio che possono generare.

Classificazione dei sistemi di AI in base ai rischi connessi


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Sistemi di AI con rischio inaccettabile

I sistemi di AI che presentano un rischio inaccettabile sono proibiti (ad esempio i sistemi di manipolazione comportamentale cognitiva, di categorizzazione biometrica al fine di estrarre dati sensibili o l’uso ai fini di polizia predittiva). 

pericolo
Sistemi di AI ad alto rischio

I sistemi di AI che presentano un alto rischio sono invece consentiti, ma sono sottoposti a determinati obblighi e requisiti

corretto
Sistemi di AI non ad alto rischio

I sistemi di AI che non sono considerati ad alto rischio (o a rischio minimo o nullo) sono consentiti senza alcuna restrizione. 

Un aspetto fondamentale dell’AI Act è l'attenzione allo sviluppo etico dell'Intelligenza Artificiale. In questa ottica il Regolamento incoraggia pratiche di sviluppo che siano in linea con i principi etici e i valori dell'UE, ponendo l’accento in particolare sulla necessità di evitare pregiudizi e discriminazioni nei sistemi di IA. Inoltre, in linea con il GDPR (il Regolamento Ue sulla Protezione dei dati), l’AI Act pone un forte accento sulla protezione dei dati personali.

Sono previste norme specifiche per garantire che il trattamento dei dati nell'ambito delle applicazioni di IA sia realizzato nel pieno rispetto della privacy dei singoli individui. Tra le altre disposizioni, il Regolamento prevede che le persone fisiche siano informate quando interagiscono con un sistema di IA e, in certi contesti, che sia fornita una spiegazione comprensibile delle decisioni prese dai sistemi di IA. 

Il contesto economico

Tra i molti interessanti spunti, la ricerca Aspen fornisce anche uno scenario dettagliato del contesto economico delle ricadute dell'Adozione dell'AI in Italia e in Europa. 
Emerge che il sistema economico italiano non sta ancora esprimendo il suo massimo potenziale in termini di prodotti e di aziende dedicate e che per liberare questo potenziale occorre lavorare per favorire lo sviluppo dell'ecosistema di contorno. In particolare è forte per il nostro paese la necessità di formazione digitale specifica per alimentare un mercato del lavoro affamato di competenze digitali, investimenti economici strutturati come venture capital dedicati e sviluppo di infrastrutture abilitanti. Quello dell'AI è un mercato in decisa espansione, anche nel nostro paese come nel resto d'Europa, e le ricadute possono essere importanti.

Approfondisci lo scenario economico nella ricerca integrale.

Il futuro dell’AI al servizio della digitalizzazione

Immagine con ragazza con lo smartphone

Il tema dell’Intelligenza Artificiale, e quello più generale della digitalizzazione, è già da tempo al centro dell’agenda politica, con l’attività del Dipartimento per la trasformazione digitale, presso la Presidenza del Consiglio, e dell’agenzia tecnica AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) che ha appena pubblicato il documento per la Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026.


L’AI può rivestire un ruolo centrale nella modernizzazione del Paese
, sia per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione sia per il mondo dell’impresa. 
Una forte spinta in questa direzione arriva anche, in termini economici, dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che indirizza un quarto delle sue risorse al tema della transizione digitale, di cui l’Intelligenza Artificiale è parte importante. 


L’AI potrà svolgere un ruolo fondamentale nella digitalizzazione dei servizi per il cittadino e nella riorganizzazione generale della Pubblica Amministrazione, con servizi di chatbot intelligenti che possono fornire assistenza, risolvendo dubbi e semplificando l'interazione con le amministrazioni e gli enti pubblici.

L’Intelligenza Artificiale può anche migliorare l’esperienza del cittadino tramite la personalizzazione dei servizi attraverso l’analisi dei dati, l’accesso sicuro ai servizi digitali o, in futuro, anticipando le esigenze dei cittadini e offrendo servizi proattivi, sempre nel rispetto di quanto previsto per la tutela della privacy.

Per quanto riguarda le imprese, l’AI può inoltre favorire l'innovazione e la ricerca, specie se condotta in collaborazione con le università, aumentando la competitività.
 

Per cogliere tutte le opportunità dell’AI generativa, l’Italia deve però sostenere con forza la digitalizzazione delle imprese, con particolare attenzione alle medio-piccole, e sviluppare le necessarie competenze, di cui attualmente è carente. L'automazione comporta notevoli risparmi di costi e un incremento dell'efficienza, consentendo aumenti della produttività del lavoro che il Parlamento europeo ha stimato tra l'11% e il 37% entro il 2035. La produttività del Sistema Italia potrebbe aumentare fino a 312 miliardi di euro di valore aggiunto annuo, equivalente al 18% del PIL, a parità di ore lavorate. 

Tra AI ed Etica, la posizione di Intesa Sanpaolo

Riteniamo che l’Intelligenza Artificiale rappresenti un’opportunità ma allo stesso tempo che sia necessario mantenere il controllo delle nuove tecnologie per assicurarne un’applicazione corretta ed etica, presidiando le fasi di progettazione, sviluppo e governance. Solo così si può assicurare del benessere, la tutela delle libertà, i diritti fondamentali e la dignità degli individui e della giustizia.

L’affidabilità dei processi decisionali, la trasparenza, la riservatezza e il governo dei dati, la robustezza tecnica e la sicurezza, sono condizioni per la corretta applicazione delle tecnologie  e tutte necessitano la sorveglianza e la supervisione umane. L’etica, assieme al diritto - secondo questo approccio antropocentrico - possono quindi fornire un contributo sostanziale per un’Intelligenza Artificiale sicura e responsabile.  

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