Investimenti attenti alla sostenibilità
Attraverso le loro politiche di investimento, i grandi investitori istituzionali e gli istituti di credito hanno sempre di più la capacità di influenzare positivamente lo sviluppo della responsabilità sociale e ambientale delle imprese.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, interprete consapevole del cambiamento in atto, ha integrato i fattori ESG nel proprio processo di investimento nella convinzione che questi elementi, oltre a favorire uno sviluppo economico e sociale sostenibile, possano contribuire positivamente ai risultati finanziari dei portafogli dei clienti, riducendone al contempo i rischi. Questo impegno mira, inoltre, ad evitare potenziali impatti negativi sull’ambiente, l’economia e le persone, compresi i diritti umani, determinati da una mancata considerazione dei principi di sostenibilità in connessione ai servizi assicurativi e di investimento.
Siamo costantemente impegnati nella creazione di nuove soluzioni volte a rispondere alle esigenze dei nostri clienti per valorizzare una crescita di lungo periodo dei loro investimenti, nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance
Saverio Perissinotto, CEO Eurizon e Responsabile Divisione Asset Management
L’Unione Europea ha adottato una serie di misure per indirizzare i flussi di capitale verso investimenti attenti alla sostenibilità, per integrare gli aspetti ESG nella gestione del rischio e per promuovere la trasparenza e la visione a lungo termine nell’attività economica e finanziaria, come il Regolamento EU 2019/2088 (Sustainable Finance Disclosure Regulation), il Regolamento EU 2020/852 (cd. Regolamento Tassonomia), il Regolamento Delegato EU 2021/1253 relativo all’integrazione delle preferenze di sostenibilità dei clienti da parte delle imprese di investimento, il Regolamento Delegato EU 2021/1269 riferito all’integrazione dei fattori di sostenibilità negli obblighi di governance dei prodotti e il Regolamento Delegato (UE) 2022/1288 riguardante il contenuto e la presentazione delle informazioni di sostenibilità degli investimenti.
Questo rappresenta un ulteriore stimolo a rafforzare l’impegno del Gruppo nell’essere attore responsabile del cambiamento a livello globale, anche attraverso l’offerta sempre più articolata di investimenti sostenibili e la disponibilità di soluzioni assicurative per la protezione del cliente e una consulenza rafforzata in ottica ESG per favorire maggior consapevolezza della clientela sul tema, in linea con i piani e i regolamenti europei.
Nel 2023 le Società del Gruppo hanno proseguito con le attività previste dalla normativa SFDR (Regolamento UE 2019/2088) in ambito di finanza sostenibile, in termini di politiche, ruoli e responsabilità, processi e rendicontazione.
Nel Piano d’Impresa 2022-2025 il Gruppo si pone come leader nel Wealth Management, Protection & Advisory, con un forte impegno in ambito ESG; in particolare ha dichiarato tra i suoi obiettivi l’ampliamento dell’offerta ESG nell’asset management, l’ulteriore sviluppo dello scoring ESG proprietario di Eurizon con l’estensione del suo utilizzo a nuove asset class e lo sviluppo da parte di Fideuram di servizi di consulenza con focus ESG, in ambito assicurativo, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è impegnato per lo sviluppo di un’offerta ESG danni dedicata e l’arricchimento dell’offerta ESG/climate all’interno della gamma Vita del Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita.
In un contesto così articolato, anche nel 2023 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha confermato la propria leadership negli investimenti attenti alla sostenibilità. Il Gruppo ha complessivamente raggiunto oltre 400 fondi che promuovono, tra le altre caratteristiche, quelle ambientali e/o sociali, o che hanno obiettivi di investimento sostenibile, classificati ai sensi degli artt. 8 e 9 della SFDR, per un patrimonio di oltre 182 miliardi di euro (310 fondi per un patrimonio di oltre 136 miliardi nel 2022).
A testimonianza della consapevolezza del proprio ruolo attivo nel contrasto al cambiamento climatico, a novembre 2021 Intesa Sanpaolo ha annunciato l’adesione, attraverso Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management (Ireland), alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI).
A seguito dell’adesione alle iniziative Net Zero a fine 2021, nel 2022, Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management Ireland dac hanno determinato i rispettivi target, approvati dai singoli Consigli di Amministrazione, facendo seguito alla pubblicazione - in sede di Piano d’Impresa 2022-2025 - degli obiettivi al 2030 di riduzione delle emissioni finanziate relative ai principali settori ad alta intensità di emissioni, riconducibili all’adesione alla Net Zero Banking Alliance.
Il portafoglio di offerta comprende quindi fondi che applicano criteri di selezione coerenti con i Principi per gli Investimenti Sostenibili delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di attivare dinamiche di sostenibilità nelle aziende e nelle scelte dei clienti.
Il 2023 è stato un anno importante in relazione all’adesione a NZAMI, con la predisposizione delle attività di monitoraggio interno e di rendicontazione esterna della progressione nel perseguimento degli obiettivi (avvalendosi della piattaforma di UNPRI) e con l’avvio delle attività di engagement sul tema Net-Zero nei confronti degli emittenti partecipati.
Il portafoglio di offerta comprende quindi fondi che applicano criteri di selezione coerenti con i Principi per gli Investimenti Sostenibili delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di attivare dinamiche di sostenibilità nelle aziende e nelle scelte dei clienti.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo è consapevole di esercitare un notevole impatto anche su questo fronte. In particolare, nel prestare consulenza, e nell'ambito della distribuzione assicurativa, la Banca, svolge un ruolo importante nell’informare i clienti in merito ai prodotti finanziari con caratteristiche o obiettivi di investimento sostenibili.
In tale contesto rientrano le informative sugli effetti negativi sui fattori di sostenibilità e sulla gestione del rischio di sostenibilità nella prestazione dei servizi di consulenza in materia di investimenti o di distribuzione assicurativa.
Sostenibilità, gestione dei grandi patrimoni, supporto all’economia reale, digitalizzazione e internazionalizzazione sono i pilastri sui quali si baseranno le strategie di crescita future della nostra Divisione.
Tommaso Corcos, CEO Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking e Resp. Divisione Private Banking
EURIZON CAPITAL SGR
Eurizon Capital, offre agli investitori una gamma ampia e diversificata di fondi che integrano i rischi di sostenibilità nelle scelte di investimento e a fine 2023 vantava un patrimonio pari a circa 149 miliardi di euro in prodotti attenti alla sostenibilità che, nel rispetto delle prassi di buona governance, promuovono, tra le altre caratteristiche, quelle ambientali o sociali, o che hanno obiettivi di investimento sostenibile, classificati ai sensi degli artt. 8 e 9 del Regolamento (UE) 2019/2088 (SFDR), che rappresentano circa il 73,3% del patrimonio gestito in OICR dalla società.
Con la sottoscrizione nel 2015 dei PRI (Principles for Responsible Investments) delle Nazioni Unite, Eurizon Capital ha dimostrato negli anni particolare attenzione alle politiche implementate dagli emittenti in cui investe, nella convinzione che sane politiche e pratiche di governo societario, che incorporino aspetti ambientali, sociali e di corretta governance, siano in grado di creare valore per tutti gli stakeholder nel lungo termine. E' anche firmataria del CDP e nel 2014 ha aderito ai Principi Italiani di Stewardship che definiscono le modalità di esercizio dei diritti amministrativi e di voto nelle società quotate.
Nel corso del 2022, alla luce degli aggiornamenti del quadro normativo europeo in tema di investimenti sostenibili e in accordo con quanto previsto dal Regolamento UE 2019/2088 (SFDR), Eurizon ha aggiornato la propria Politica di Sostenibilità, integrando le metodologie di selezione e monitoraggio degli strumenti finanziari in essere. Tali metodologie prevedono l’applicazione di specifici processi di selezione degli strumenti finanziari, opportunamente graduati in funzione delle caratteristiche e degli obiettivi dei singoli prodotti gestiti, che tengono conto di fattori ESG e di principi SRI, in coerenza con ben definite strategie. Ad esempio, a conferma del crescente impegno nella lotta al cambiamento climatico da parte della SGR, in corso d’anno sono state introdotte a tutela degli ecosistemi fragili specifiche limitazioni/restrizioni all’investimento in emittenti che generano più del 10% del proprio fatturato dall’attività di estrazione di petrolio attraverso lo sfruttamento di sabbie bituminose (cd. Oil Sands).
Nel corso del 2023, Eurizon ha aggiornato la propria Politica di Sostenibilità affinando le strategie ESG / SRI adottate dai prodotti e prevedendo specifici criteri di selezione negativa, positiva e strategie di impegno. In particolare, le principali novità recepite nel corso del 2023 nell’ambito della Politica di Sostenibilità hanno riguardato:
- il rafforzamento della metodologia per verificare l’adozione di prassi di buona governance da parte delle società partecipate, in particolare per quanto riguarda strutture di gestione solide, relazioni con il personale, remunerazione del personale e rispetto degli obblighi fiscali, in conformità con le previsioni del Regolamento SFDR
- l’estensione dello score proprietario denominato “Eurizon ESG Score” anche agli emittenti governativi. In particolare, tale score pondera il grado di sostenibilità di ciascun Paese per i pilastri E, S, G e valuta l’evoluzione delle politiche di gestione del rischio e delle opportunità ESG nel tempo da parte degli emittenti governativi.
Nel corso dell’anno, Eurizon ha inoltre provveduto ad aggiornare la propria Politica di Impegno che illustra le modalità di dialogo con le società partecipate e le tematiche ritenute prioritarie da parte della SGR nell’ambito delle attività di Stewardship condotte dalla Società. In particolare, per il 2023 sono state individuate quattro macro-tematiche: (i) la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, (ii) la mitigazione della perdita di biodiversità e il contrasto della deforestazione, (iii) il rispetto dei diritti umani e il contrasto alla produzione di armi non convenzionali e (iv) l’adozione di pratiche di buona governance.
Anche nel 2023, Eurizon ha pubblicato su base volontaria il proprio Report di Sostenibilità per l’anno 2022 riferito alla Divisione Asset Management. In continuità con quanto fatto per l’anno precedente e nel rispetto degli standard di rendicontazione adottati per la definizione e prioritizzazione dei temi materiali, la Società ha coinvolto differenti stakeholder esterni ed interni, tra cui organi e strutture aziendali, che concorrono alla definizione e all’attuazione della Politica di Sostenibilità a testimonianza della trasversalità degli impegni aziendali.
Per rafforzare il presidio sulla sostenibilità degli investimenti, Eurizon si avvale di tre strutture che riportano al CDA:
Comitato ESG: che definisce le proposte da presentare al CdA in merito alle tematiche di sostenibilità; monitora le esposizioni dei patrimoni gestiti rispetto agli indicatori ESG; presidia le attività di corporate governance esterna
Comitato di sostenibilità: collabora con il CdA al fine di assicurare la rispondenza delle scelte gestionali dei Fondi etici. Il Comitato è indipendente ed autonomo rispetto alla SGR ed è composto da personalità di riconosciuta probità e moralità
Comitato devoluzioni: sovraintende l’attività di devoluzione e beneficienza per i fondi appartenenti, tra gli altri, anche al sistema Etico.
Comitato supervisione investimenti: collabora con compiti consultivi, istruttori e propositivi in materia di supervisione del Processo di Investimento dei prodotti gestiti
Comitato Rischi finanziari, creditizi e operativi: monitora gli impatti dei rischi di sostenibilità sui prodotti finanziari, monitora le azioni di mitigazione degli effetti negativi connessi alle decisioni di investimento.
L’amministratore Delegato formula con il Comitato ESG le proposte per il CdA relative alla modalità di selezione e monitoraggio degli strumenti finanziari, identifica i principali effetti negativi delle decisioni di investimento.
La governance vede la presenza di queste strutture:
La struttura ESG & Strategic Activism, cura la diffusione e l'implementazione dei principi di sostenibilità degli investimenti promuovendo l'integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance nel Processo di Investimento.
Le strutture Investimenti che monitorano gli emittenti non "responsabili" e gli emittenti "critici". Insieme alle altre strutture coinvolte, presidiano le attività di identificazione e prioritizzazione dei principali effetti negativi delle scelte di investimento sui fattori di sostenibilità
A completamento le funzioni Compliance & AML che monitora il rispetto della Politica di sostenibilità e Risk Management che monitora iI rischio di sostenibilità dei prodotti gestiti.
I principi ESG e SRI sono applicati a tutti i fondi a gestione attiva, sia a benchmark sia flessibili (non vengono applicati criteri ESG a prodotti passivi/indicizzati e a contenitori quali, ad esempio, fondi di fondi, gestioni di portafogli retail e unit linked). Nell’ambito dei fondi a gestione attiva sono realizzati prodotti specializzati ESG.
Il processo di engagement
Nel 2023, Eurizon ha condotto complessivamente 1.165 incontri con società emittenti; di questi, 592 sono considerati attività di engagement e hanno coinvolto 343 emittenti. Gli engagement che hanno trattato tematiche ESG nel periodo risultano essere 228 e rappresentano circa il 40% del totale degli engagement svolti nel periodo, a conferma del forte impegno di Eurizon nei confronti delle tematiche di sostenibilità e dell’azionariato attivo.
Nell’ambito della Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI), a luglio 2022, è iniziata l’attività di engagement con l’obiettivo di contattare 155 aziende entro il 2030, selezionate prendendo in considerazione diversi fattori, tra cui il livello attuale di emissioni di carbonio, quello stimato per il futuro, la giurisdizione ed i progressi fatti fino ad oggi in riferimento agli obiettivi di decarbonizzazione prefissati.
Nel 2023 Eurizon ha aggiornato la Procedura di Voto relativa agli strumenti finanziari di pertinenza dei patrimoni gestiti di Eurizon Capital SGR S.p.A., definita in attuazione della Strategia per l’esercizio dei diritti di intervento e di voto inerenti agli strumenti finanziari di pertinenza dei patrimoni gestiti di Eurizon Capital SGR S.p.A., che è stata a sua volta stata aggiornata.
Nel 2023, Eurizon ha preso parte a 1.413 assemblee degli azionisti, di cui 100 di selezionate società quotate sulla Borsa Italiana (7% del totale) e 1.313 sui mercati internazionali (93%), esprimendo il voto su 18.641 risoluzioni all’ordine del giorno.
Nel 2023 Eurizon ha pubblicato lo Stewardship Report relativo alle attività di engagement e all’esercizio del diritto di voto, riportando oltre alle statistiche relative alle attività condotte, anche un dettaglio di come le tematiche maggiormente rilevanti per la SGR sono state affrontate.
Nell’ambito del Regolamento UE 2019/2088 (SFDR), a fine 2023, il patrimonio degli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) offerti ai sensi degli artt. 8 e 9 ammonta a circa 149 miliardi di euro, rappresentanti complessivamente circa il 73,3% del patrimonio gestito in OICR da parte di Eurizon; in particolare, il patrimonio dei prodotti ai sensi dell’art. 8 ammonta a circa 145,6 miliardi di euro e il patrimonio dei prodotti ai sensi dell’art. 9 a circa 3,4 miliardi di euro.
Il numero di prodotti gestiti secondo tali criteri è pari a 306 (60 dei quali lanciati nel 2022) - considerando le singole finestre di collocamento – riferiti a tutte le principali asset class (azionari, bilanciati, flessibili, obbligazionari, monetari e alternativi).
A fronte del crescente impegno verso i target di Net Zero sottoscritti e pubblicati dalla SGR nel 2022, la Società ha lanciato la terza edizione del fondo Eurizon Step 50 Obiettivo Net-Zero che, come le due precedenti lanciate nel 2022, investe in aziende globali impegnate nel raggiungimento dell’obiettivo Net-Zero entro il 2050.
A maggio 2023 la SGR ha redatto il Green Bonds Impact Report in riferimento ai comparti Eurizon Fund Absolute Green Bonds e Eurizon Fund Green Euro Credit per il periodo di analisi (1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2022), in cui sono illustrati i risultati dell’analisi quantitativa d’impatto e il contributo agli SDGs delle Nazioni Unite.
In particolare, in relazione a Eurizon Fund Absolute Green Bonds, si è calcolato che per ogni milione di euro investito si ottengono i seguenti risultati: 837 Megawatt/ora di energia rinnovabile prodotta, 1.478.928 litri di acqua risparmiati o purificati, 749 tonnellate di CO2 ridotta. Il patrimonio del fondo a fine dicembre 2023 si è attestato a oltre 1,34 miliardi di euro e nel corso del 2022 ha investito in 457 obbligazioni Green e tematiche.
Per il fondo Eurizon Fund Green Euro Credit, per ogni milione di euro investito si ottengono i seguenti risultati: 1.056 Megawatt/ora di energia rinnovabile prodotta, 1.600.737 litri di acqua risparmiati o purificati, 717 tonnellate di CO2 ridotta. Il patrimonio del fondo a fine 2023 si è attestato a oltre 0,73 miliardi di euro.
Il processo di investimento della Società tiene conto dell’integrazione dei criteri ESG nelle scelte di investimento in accordo con quanto previsto dal Regolamento UE 2019/2088.
In particolare, tutti i mandati rispettano criteri di esclusione sia per quanto riguarda tematiche SRI (con riferimento agli emittenti operanti in settori non socialmente responsabili) che ESG (emittenti ritenuti critici con basso score ESG). Su un numero elevato di mandati (47 mandati, 10,3 miliardi di euro gestiti e un totale di 28 clienti) viene prodotto con regolarità un report specifico ESG in cui viene dettagliato il posizionamento del portafoglio rispetto al benchmark di riferimento. Inoltre, Eurizon gestisce 18 mandati relativi a 13 clienti per circa 5,8 miliardi di euro su cui vengono implementate specifiche limitazioni agli investimenti e/o viene fornito supporto ai clienti nell’attività di engagement e corporate governance.
FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING
La Divisione Private Banking considera di fondamentale importanza l’integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance nel proprio modello di business nella convinzione che questi elementi, oltre a favorire uno sviluppo economico e sociale sostenibile, possano contribuire positivamente ai risultati finanziari dei portafogli dei clienti riducendone, al contempo, i rischi.
Nel corso del 2023, sono stati effettuati alcuni aggiornamenti delle Politiche di Investimento Sostenibile e Responsabile, da parte di Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management (Ireland) dac, sia attraverso l’inserimento di ulteriori criteri di esclusione nella selezione degli strumenti finanziari (emittenti coinvolti nelle attività estrattive di oil & gas non convenzionali e in armamenti come previsto dalle «Regole in materia di operatività con soggetti attivi nel settore dei materiali di armamento» del Gruppo Intesa Sanpaolo) sia attraverso il rafforzamento del concetto di buona governance delle società partecipate in conformità con il Regolamento SFDR, verificando la presenza di un set minimale di requisiti in riferimento alla struttura di gestione, alle relazioni con il personale ed alla sua remunerazione ed al rispetto degli obblighi fiscali.
Per quanto riguarda l’engagement, nel 2023 Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management (Ireland) dac hanno effettuato rispettivamente 112 e 98 attività, di cui 78 e 82 su tematiche ESG (69,6% e 83,7%).
In ottica di sensibilizzazione ed engagement nei confronti dei clienti sui temi di sostenibilità, nel 2023 ha realizzato 16 eventi con circa 14.000 partecipanti, di cui 4.000 clienti.
L’interesse dei clienti per gli investimenti attenti alla sostenibilità è in crescita costante: in questo processo evolutivo, risulta fondamentale il ruolo dei Private Banker, pronti ad ascoltare e indirizzare le esigenze dei clienti facendo comprendere le logiche di un investimento ESG e i suoi punti di valore. In questo contesto rientra l’istituzione del ruolo di ESG Ambassador attualmente ricoperto da un gruppo di 34 Private Banker, selezionati per una prima fase pilota tra i circa 6.000 appartenenti alle Reti Fideuram e Intesa Sanpaolo Private Banking sulla base della loro attenzione ai temi ESG. Gli ESG Ambassador sono chiamati a promuovere, sui rispettivi territori, la cultura della sostenibilità con una duplice finalità: divulgare le tematiche ESG e i comportamenti sostenibili e rappresentare un punto di ascolto delle esigenze dei clienti e dei Private Banker.
Anche nel 2023, la nuova offerta si è fortemente indirizzata su soluzioni che rispecchiassero i criteri adottati dalla Divisione in tema ESG con una incidenza di oltre l’80% dei prodotti ai sensi degli artt. 8 e 9 SFDR sul totale dei nuovi prodotti. Tra le novità, che hanno riguardato le differenti famiglie di prodotto (fondi tradizionali ed alternativi, gestioni patrimoniali, prodotti di investimento assicurativo e collocamenti di prodotti di risparmio amministrato), si segnalano:
- Willerfunds Private Suite, 5 nuovi comparti del veicolo di Fideuram Asset Management (Ireland) dedicato alla Rete Intesa Sanpaolo Private Banking (ISPB), realizzati con primari asset manager internazionali, di cui 4 che promuovono caratteristiche ambientali e/o sociali (art. 8 SFDR) e 1 con obiettivi di investimento sostenibili (art. 9 SFDR);
- FAI Progetto Italia II, realizzato da Fideuram Asset Management SGR in collaborazione con Eurizon Capital Real Asset SGR S.p.A. (ECRA), che consente di investire in selezionate imprese italiane e di beneficiare degli incentivi fiscali previsti dalla normativa sui PIR Alternativi, con una strategia che integra i criteri e rischi di sostenibilità nella politica di investimento ed è classificata ai sensi dell’art. 8 SFDR.
Nell’ambito delle Gestioni Patrimoniali, la gamma Fogli Fideuram è stata arricchita con nuove linee ESG, tra le quali Foglio Net-Zero Transition (art. 8 SFDR), ed è stato arricchito l’universo investibile del Mio Foglio ESG (art. 8 SFDR); quest’ultimo consente al cliente di costruire il proprio portafoglio a partire da uno specifico elenco di strategie che presentano spiccate caratteristiche ESG (tutte classificate artt. 8 o 9 SFDR) o di utilizzare portafogli modelli predefiniti declinati per livello di rischio e costruiti secondo l’approccio “High Conviction”, legato alla selezione tattica di specifici temi ESG.
Al 31 dicembre 2023, per Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management (Ireland) si potevano contare 240 prodotti ai sensi degli artt. 8 e 9 della SFDR, per un totale di masse gestite pari a 60,5 miliardi di euro così ripartite: 33,3 miliardi in fondi di investimento, 21,2 miliardi in gestioni patrimoniali e la quota restante in prodotti assicurativi. Nello specifico l’offerta ESG in fondi prevedeva 92 fondi classificati ai sensi dell’art. 8 e 5 classificati ai sensi dell’art. 9 del Regolamento SFDR su un totale di 191 fondi (33,3 miliardi di euro pari al 71% del patrimonio totale dei fondi.
Data ultimo aggiornamento 30 aprile 2024 alle ore 09:25:32