INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2015
FORTE AUMENTO DELLA REDDITIVITÀ, SUPERIORE AGLI OBIETTIVI DEL PIANO DI IMPRESA 2014-2017.
PROPOSTA DI DIVIDENDI CASH PER € 2,4 MLD.
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 13,1% TENENDO CONTO DELLA PROPOSTA DI DIVIDENDI.
UTILE NETTO DEL 2015 A € 3 MLD SE SI ESCLUDE IL CONTRIBUTO STRAORDINARIO AL FONDO DI RISOLUZIONE, UTILE NETTO CONTABILE A € 2.739 MLN.
FORTE CRESCITA DELLE COMMISSIONI (IL DATO PIU’ ELEVATO DALLA NASCITA DI INTESA SANPAOLO), CON UNA SOSTENUTA DINAMICA DEL RISPARMIO GESTITO.
DIMINUZIONE DEGLI ACCANTONAMENTI, CHE RIFLETTONO IL MIGLIORAMENTO NEL TREND DEL CREDITO.
FLUSSO DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS IL PIU’ BASSO DAL 2007.
CALO DELLO STOCK DI CREDITI DETERIORATI.
INTESA SANPAOLO E’ UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: 41 MLD DI EURO DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 2015 (+54% VS 2014); 20.000 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 2015 E 29.000 DAL 2014.
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PROPOSTA DI DIVIDENDI CASH PER € 2,4 MLD: 14 CENTESIMI PER AZIONE ORDINARIA E 15,1 CENTESIMI PER AZIONE DI RISPARMIO. DIVIDEND YIELD (*) DEL 5,6% PER L’ORDINARIA E 6,5% PER LA RISPARMIO
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SOLIDO UTILE NETTO:
• € 3 MLD NEL 2015, ESCLUDENDO IL CONTRIBUTO STRAORDINARIO AL FONDO DI RISOLUZIONE (**), +76,9% VS € 1,7 MLD NEL 2014 (ESCLUDENDO L’AUMENTO RETROATTIVO DELLA TASSAZIONE RELATIVA ALLA PARTECIPAZIONE IN BANCA D’ITALIA) E IL PIU’ ELEVATO DAL 2007 (ANCHE ESCLUDENDO L’IMPAIRMENT DI GOODWILL E INTANGIBILI NEL 2011 E NEL 2013)
• UTILE CONTABILE A € 2.739 MLN NEL 2015, VS € 1.251 MLN NEL 2014 -
UTILE ANTE IMPOSTE IN FORTE AUMENTO E IL PIU’ ELEVATO DAL 2007:
• € 4.597 MLN , +40,9% VS 2014
• +56,7% ESCLUDENDO I CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE E AL FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITI NEL 2015 -
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN SIGNIFICATIVA CRESCITA:
• € 8.333 MLN, +1,4% VS 2014
• +7,6% ESCLUDENDO I CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE E AL FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITI NEL 2015 -
SOSTENUTA DINAMICA DELLE COMMISSIONI NETTE, LE PIU’ ELEVATE DALLA COSTITUZIONE DI INTESA SANPAOLO:
• € 7.496 MLN, +10,8% VS 2014 -
COSTANTE CONTROLLO DEGLI ONERI OPERATIVI:
• € 8.816 MLN, +2,4% VS 2014
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DIMINUZIONE DEGLI ACCANTONAMENTI, CHE RIFLETTONO IL MIGLIORAMENTO NEL TREND DEL CREDITO:
• RETTIFICHE SU CREDITI LE PIU’ BASSE DAL 2010: € 3.306 MLN, -27,6% VS 2014
• FLUSSI DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS I PIU’ BASSI DAL 2007: FLUSSI NETTI -33% E FLUSSI LORDI -29% VS 2014
• CALO DELLO STOCK DI CREDITI DETERIORATI: -3% VS SETTEMBRE 2015 E -1% VS DICEMBRE 2014 AL NETTO DELLE RETTIFICHE, -2% VS SETTEMBRE 2015 AL LORDO -
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI; COMMON EQUITY RATIO, TENENDO CONTO DI € 2,4 MLD DI DIVIDENDI PROPOSTI PER IL 2015:
• 13,1% SECONDO I CRITERI A REGIME (1)
• 13% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2015 (2)
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(*) Al prezzo dell’azione registrato lo scorso 4 febbraio.
(**) Il contributo ordinario annuale al fondo di risoluzione per il 2015 era previsto per il 70% come esborso per cassa (circa 95 milioni di euro), spesato nel conto economico del primo semestre, e per il 30% come impegno irrevocabile (circa 30 milioni di euro); a seguito del procedimento di risoluzione avviato per quattro banche italiane nel novembre 2015, nel conto economico del quarto trimestre 2015 è stato spesato un onere straordinario complessivo pari a 376 milioni di euro (250 milioni dopo le imposte), comprendente la quota ordinaria a valere sull’impegno irrevocabile e ulteriori contributi straordinari pari a tre annualità (circa 345 milioni).
(1) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2015 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).
(2) Includendo l’utile netto dell’esercizio 2015 dopo la deduzione dei dividendi proposti.
DATI DI SINTESI:
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PROVENTI OPERATIVI |
ANNO 2015 |
+1,9% A € 17.149 MLN DA € 16.828 MLN DEL 2014; |
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4° TRIM. 2015 |
-12,1% A € 3.687 MLN DA € 4.195 MLN DEL 3° TRIM. 2015; |
ONERI OPERATIVI: |
ANNO 2015 |
+2,4% A € 8.816 MLN DA € 8.606 MLN DEL 2014; |
4° TRIM. 2015 |
+19,7% A € 2.490 MLN DA € 2.080 MLN DEL 3° TRIM. 2015 |
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RISULTATO GESTIONE |
ANNO 2015 |
+1,4% A € 8.333 MLN DA € 8.222 MLN DEL 2014; |
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4° TRIM. 2015 |
-43,4% A € 1.197 MLN DA € 2.115 MLN DEL 3° TRIM. 2015; |
RISULTATO CORRENTE |
ANNO 2015 |
+40,9% A € 4.597 MLN DA € 3.263 MLN DEL 2014; |
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4° TRIM. 2015 |
€ 161 MLN DA € 1.125 MLN DEL 3° TRIM. 2015; |
RISULTATO NETTO: |
ANNO 2015 |
€ 2.739 MLN DA € 1.251 MLN DEL 2014; |
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4° TRIM. 2015 |
€ 13 MLN DA € 722 MLN DEL 3° TRIM. 2015; |
COEFFICIENTI |
COMMON EQUITY RATIO POST DIVIDENDI PROPOSTI: 13,1% PRO-FORMA A REGIME (3) ; 13% CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2015 (4) |
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(3) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2015 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).
(4) Includendo l’utile netto dell’esercizio 2015 dopo la deduzione dei dividendi proposti.
Torino, Milano, 5 febbraio 2016 – Si è riunito oggi il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2015 (5).
Il Gruppo ha registrato un forte miglioramento della redditività - superiore agli obiettivi del Piano di Impresa 2014-2017 - nonostante il permanere di un contesto di mercato difficile, confermando la solidità dello stato patrimoniale:
● solido utile netto: 2.989 milioni di euro nel 2015, se si esclude il contributo straordinario al fondo di risoluzione, in crescita del 76,9% rispetto a 1.690 milioni del 2014, se si esclude l’aumento retroattivo della tassazione della plusvalenza registrata nel 2013 sulla quota detenuta in Banca d’Italia, e il risultato più elevato dal 2007 (anche escludendo l’impairment di goodwill e altre attività intangibili nel 2011 e nel 2013). L’utile netto contabile è risultato pari a 2.739 milioni di euro nel 2015, rispetto ai 1.251 milioni del 2014, e a 13 milioni nel quarto trimestre, rispetto a 722 milioni del terzo trimestre; l’utile netto del quarto trimestre 2015 ammonta a 263 milioni se si esclude il contributo straordinario al fondo di risoluzione
● utile ante imposte in forte crescita a 4.597 milioni di euro nel 2015, il più elevato dal 2007, +40,9% rispetto al 2014, +56,7% se si escludono i contributi al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi nel 2015;
● risultato della gestione operativa in significativo aumento: a 8.333 milioni di euro nel 2015, +1,4% rispetto al 2014, +7,6% se si escludono i contributi al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi nel 2015;
● risultato ante imposte positivo e in crescita per tutte le business unit, con un apporto nel 2015 di 2.646 milioni di euro da Wealth Management (+30% rispetto al 2014), derivanti per 1.109 milioni da Private Banking (+32,2%), 614 milioni da Asset Management (+46,9%) e 923 milioni da Insurance (+18,5%), di 2.131 milioni da Banca dei Territori (+26,5%), 1.955 milioni da Corporate e Investment Banking (+12,9%) e 568 milioni da Banche Estere (+8,6%);
● forte crescita dell’ammontare di risparmio gestito: aumento di circa 26 miliardi di euro nel 2015, con circa 30 miliardi di raccolta netta, di cui circa 12 miliardi convertiti da raccolta amministrata; aumento di circa 69 miliardi da fine 2013, con circa 60 miliardi di raccolta netta, di cui circa 30 miliardi convertiti da raccolta amministrata;
● supporto all’economia reale: circa 48 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2015, con circa 41 miliardi in Italia, in crescita del 54% rispetto al 2014, di cui circa 34 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese, in aumento del 68% rispetto al 2014; 20.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2015 e 29.000 dal 2014;
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(5) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 22.
● sostenuta dinamica delle commissioni nette: 7.496 milioni di euro nel 2015, le più elevate dalla costituzione di Intesa Sanpaolo, +10,8% rispetto al 2014;
● elevata efficienza, con un cost/income al 51,4% nel 2015, al 49,9% se si escludono i contributi ai fondi di risoluzione e di garanzia dei depositi, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costante controllo degli oneri operativi: +2,4% rispetto al 2014, con un aumento delle spese del personale del 3,9% dovuto agli incentivi per supportare la crescita, a fronte di un calo dell’ 1% delle spese amministrative;
● miglioramento nel trend del credito, con flussi di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis che registrano il valore più basso dal 2007: flussi netti a 5,7 miliardi, in diminuzione del 33% rispetto a 8,6 miliardi del 2014, e flussi lordi a 8,7 miliardi di euro nel 2015, in diminuzione del 29% rispetto a 12,3 miliardi del 2014; in calo anche lo stock di crediti deteriorati: del 3% rispetto a settembre 2015 e dell’1% rispetto a dicembre 2014 al netto delle rettifiche di valore, del 2% rispetto a settembre 2015 al lordo delle rettifiche di valore;
● diminuzione degli accantonamenti, che riflette il miglioramento del trend del credito:
- il valore più basso dal 2010 per gli stanziamenti a fronte dei rischi creditizi, pari a 3.306 milioni di euro nel 2015, in diminuzione del 27,6% rispetto ai 4.568 milioni del 2014,
- un livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 47,6% a fine 2015, rispetto al 47% di fine 2014 (media dei concorrenti italiani: 40% nel terzo trimestre 2015), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 61,8% a fine 2015 (62,8% a fine 2014),
- un livello di copertura complessiva dei crediti deteriorati, considerando le garanzie reali, pari al 139% a fine dicembre 2015 (al 146% considerando anche le garanzie personali), con una copertura complessiva della componente costituita dalle sofferenze pari al 140% (al 147% considerando anche le garanzie personali),
- un robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,7% a fine dicembre 2015 (0,8% a fine 2014);
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 dicembre 2015, tenendo conto di 2,4 miliardi di euro di dividendi proposti, il Common Equity ratio pro-forma a regime è risultato pari al 13,1%(6), livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2015 al 13% (7);
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(6) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2015 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).
(7) Includendo l’utile netto dell’esercizio 2015 dopo la deduzione dei dividendi proposti.
● elevata liquidità e forte capacità di funding: attività liquide per 117 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 78 miliardi, a fine dicembre 2015; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulla data prevista per l’entrata in vigore a regime (2018); operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti: nel quarto trimestre del 2015 mediamente in essere 27,6 miliardi di euro (analogamente al terzo trimestre 2015, rispetto ai 23 miliardi mediamente nel secondo trimestre 2015, 14,8 miliardi mediamente nel primo trimestre 2015 e 7,1 miliardi mediamente nel 2014), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale (cui il Gruppo ha partecipato per 12,6 miliardi nell’ultimo quadrimestre del 2014, per 10 miliardi a fine marzo 2015 e per 5 miliardi a fine giugno 2015);
● dividendi cash per 2,4 miliardi di euro: il Consiglio di Gestione riunitosi oggi ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 14 centesimi di euro per azione ordinaria e 15,1 centesimi per azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge. Più precisamente, la proposta prevede la distribuzione di un monte dividendi pari a 2.361.146.684,19 euro, risultante da un dividendo unitario di 14 centesimi di euro per ciascuna delle n. 15.859.575.782 azioni ordinarie e di 15,1 centesimi di euro per ciascuna delle n. 932.490.561 azioni di risparmio; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Il pagamento del dividendo, se approvato dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 25 maggio 2016 (con stacco cedole il 23 maggio e record date il 24 maggio). Rapportando il dividendo unitario al prezzo dell’azione registrato lo scorso 4 febbraio, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari al 5,6% per l’azione ordinaria e al 6,5% per l’azione di risparmio.
● molteplici iniziative del Piano di Impresa in corso, con un forte coinvolgimento delle persone:
• New Growth Bank:
- Banca 5®:
▫ introdotto il modello di business “specializzato” di Banca 5® in oltre il 65% delle filiali, con oltre 3.000 gestori dedicati e ricavi per cliente già aumentati da 70 a 102 euro;
▫ in corso di implementazione “Intesa Sanpaolo Casa”, dedicata alla mediazione e intermediazione immobiliare, con l’apertura di 18 agenzie immobiliari già effettuata nelle città più importanti;
- Banca multicanale:
▫ nuovi processi multicanale testati con successo e clienti multicanale aumentati di circa 950 mila dal 2014 a circa 5,4 milioni; 2,9 milioni di App scaricate su dispositivi mobile; la prima banca multicanale in Italia, con circa l’ 80% dei prodotti disponibili tramite la piattaforma multicanale; aumento del 50% delle transazioni eseguite tramite canali diretti rispetto al 2014;
- Private Banking:
▫ dal 1° luglio 2015 pienamente operativa la nuova entità Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking;
▫ filiale di Private Banking a Londra pienamente operativa e rafforzamento di Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse);
▫ primo lancio di nuovi prodotti disponibili per l’intera Divisione (Fideuram Private Mix) e ampliamento della gamma di avanzati strumenti di consulenza per Intesa Sanpaolo Private Banking;
▫ aperte due boutique dedicate alla clientela High Net Worth Individuals (Milano e Torino) con un modello di servizio mirato;
- Asset Management:
▫ nuova gamma di prodotti introdotti nell’offerta della Divisione Banca dei Territori e della Divisione Private Banking (ad esempio prodotti “Riserva” e “Best expertise”);
▫ lanciata una nuova gamma di prodotti per la Divisione Insurance (ad esempio prodotti “Multiramo”);
▫ lanciata una nuova gamma di prodotti per le imprese (GP Unico Imprese);
- Insurance:
▫ portafoglio prodotti in via di ricomposizione a favore di prodotti efficienti in termini di assorbimento di capitale (ad esempio, i prodotti Unit Linked hanno raggiunto il 56% della nuova produzione rispetto al 39% del 2014);
▫ lancio di una nuova offerta distintiva e innovativa sia nel ramo danni (ad esempio nuova offerta nel comparto salute e una gamma dedicata alle imprese) sia nel ramo vita (“Synthesis” - prodotto Multiramo per la Divisione Private Banking);
▫ piena integrazione del comparto dei fondi pensione;
- Banca a 360° per le imprese:
▫ costituita un’unità dedicata al Transaction Banking per il Gruppo e nuove iniziative commerciali in corso / pronte per il lancio;
▫ rafforzamento della presenza internazionale della Divisione Corporate e Investment Banking (ad esempio apertura dell’ufficio di Washington);
▫ nuovo modello commerciale e nuova offerta di prodotti per le imprese;
▫ pienamente operativo il Polo della Finanza di Impresa (nuovo Mediocredito Italiano);
• Core Growth Bank:
- cattura del potenziale reddituale inespresso:
▫ in corso di realizzazione il progetto “evoluzione del servizio di cassa”: già circa il 44% delle filiali con il servizio di cassa che chiude alle ore 13 mantenendo l’orario esteso unicamente per i servizi di consulenza e circa il 4% delle filiali dedicate esclusivamente alla consulenza;
▫ nuovo portale di e-commerce per cogliere pienamente il potenziale di attività dopo EXPO 2015;
▫ introdotto il nuovo modello di servizio nella Divisione Banca dei Territori, con la costituzione di tre catene del valore commerciali, la creazione di circa 1.200 nuovi ruoli manageriali e l’innovazione del modello di servizio per le imprese;
▫ lancio del “Programma Filiere” con importanti iniziative in settori economici di rilievo (Agricoltura);
▫ integrazione del comparto del credito al consumo nelle filiali della Divisione Banca dei Territori;
▫ pienamente operativo il modello Asset Light della Divisione Corporate e Investment Banking, con benefici in termini di cross selling; in corso il rafforzamento della distribuzione;
▫ in corso nella Divisione Corporate e Investment Banking il programma di eccellenza commerciale, con un rafforzamento del modello organizzativo focalizzato sui settori;
▫ operativa la riorganizzazione dell’attività internazionale della Divisione Corporate e Investment Banking per presidiare i principali clienti internazionali e in corso di implementazione la strategia internazionale di Banca IMI, focalizzata su prodotti-chiave selezionati;
▫ avviati la nuova segmentazione e il nuovo modello di servizio per i clienti affluent della Divisione Banche Estere;
▫ finalizzata la joint venture nel merchant banking con un investitore specializzato (Neuberger), con deconsolidamento delle attività;
- governo continuo dei costi:
▫ semplificazione del presidio territoriale: circa 300 filiali chiuse dall’inizio del 2015 e circa 570 dal 2014;
▫ semplificazione delle entità giuridiche: già realizzate la riduzione - nell’attività di leasing, factoring, credito specialistico e consulenza - da 7 fabbriche di prodotto a una sola (nuovo Mediocredito Italiano) e 7 fusioni di banche regionali nella Capogruppo;
- gestione dinamica del credito e dei rischi:
▫ filiera dedicata alla gestione proattiva del credito pienamente operativa in tutte le Divisioni;
▫ operativa la gestione integrata dei crediti incagliati;
▫ riorganizzazione dell’Area di Governo Chief Lending Officer, strutturata per business units;
▫ separazione tra Risk Management e Compliance, con due responsabili (Chief Risk Officer e Chief Compliance Officer) che riportano direttamente al CEO;
• Capital Light Bank:
- piena operatività, con circa 690 persone dedicate e circa 10 miliardi di euro di riduzione degli attivi non strategici già conseguiti;
- nuovo sistema di performance management pienamente operativo su ciascuna asset class;
- Re.O.Co. (Real Estate Owned Company) pienamente operativa, con un impatto positivo per il Gruppo stimato in 33 milioni di euro dal 2014;
• persone e investimenti come fattori abilitanti:
- oltre 4.000 persone già riconvertite su iniziative prioritarie;
- attuato il Piano di Investimento destinato alle persone del Gruppo, con il più alto numero di partecipanti nella storia del Gruppo;
- programma “Big Financial Data” pienamente in linea con gli obiettivi (coinvolte più di 300 persone);
- pienamente operativi il Chief Innovation Officer e il “Centro per l’Innovazione”, costituito per la formazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e della “filiale ideale”, presso il nuovo Grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino;
- lanciato un programma di digitalizzazione su larga scala per accrescere l’efficienza e il livello di servizio nei processi operativi prioritari.
- pienamente operativa la Digital Factory, con risorse dedicate provenienti da tutte le funzioni aziendali, con l’obiettivo di innovare e migliorare i processi operativi prioritari;
- avviato l’investimento per il rinnovamento del layout di 1.000 filiali (50 filiali entro fine mese);
- sottoscritti oltre 140 accordi con le organizzazioni sindacali;
- oltre 3.000 persone si avvalgono già dello “smart working”;
- lanciato un “Programma di Welfare Integrato”.
I risultati di conto economico del quarto trimestre 2015
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2015(8) registra interessi netti pari a 1.953 milioni di euro, in crescita del 2,1% rispetto ai 1.912 milioni del terzo trimestre 2015 e in diminuzione del 5% rispetto ai 2.056 milioni del quarto trimestre 2014.
Le commissioni nette sono pari a 1.918 milioni di euro, in aumento del 7,4% rispetto ai 1.786 milioni del terzo trimestre 2015. In dettaglio, si registra una flessione dell’ 1,9% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una crescita del 6,1% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa ai prodotti assicurativi sale del 10,7%, quella relativa al risparmio gestito del 3,4% (comprendente commissioni di performance per 85 milioni di euro nel quarto trimestre 2015 e per 27 milioni nel terzo trimestre 2015) e quella relativa a intermediazione e collocamento di titoli del 3,6%. Le commissioni nette del quarto trimestre 2015 sono in aumento del 5,8% rispetto ai 1.813 milioni del quarto trimestre 2014. In dettaglio, si registra una flessione dell’ 1,5% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una crescita dell’ 8,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da prodotti assicurativi sale del 23,9%, quello da risparmio gestito aumenta dell’ 8,9% (con 96 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel quarto trimestre 2014) e quello da intermediazione e collocamento di titoli diminuisce del 16,5%.
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(8) In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 536 milioni a finanziamenti e crediti; il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 5.166 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del quarto trimestre 2015 pari a 9 milioni (un impatto positivo di 2 milioni nel 2015, di 60 milioni nell’esercizio 2014, di 94 milioni nell’esercizio 2013 e di 135 milioni nell’esercizio 2012, negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nel 2010 e di 73 milioni nel 2009, negativo di 460 milioni nel 2008) e un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 31dicembre 2015 pari a 684 milioni (con un impatto positivo di 100 milioni nel quarto trimestre 2015 e di 386 milioni nel 2015).
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 57 milioni di euro rispetto a un milione di euro del terzo trimestre 2015, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 44 milioni da 50 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che registra un saldo positivo di 21 milioni rispetto a un saldo negativo di 15 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che registra un saldo negativo di 10 milioni rispetto a un saldo negativo di 32 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo positivo di 2 milioni rispetto a un saldo negativo di 3 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di 57 milioni del quarto trimestre 2015 si confronta con i 76 milioni del quarto trimestre 2014, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 40 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 34 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria negativo per 2 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 4 milioni.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 131 milioni di euro, rispetto ai 241 milioni del terzo trimestre 2015 e ai 186 milioni del quarto trimestre 2014.
Gli altri proventi/oneri di gestione registrano un saldo negativo pari a 373 milioni di euro, dovuto a 376 milioni di oneri derivanti dal contributo straordinario al fondo di risoluzione, rispetto a un saldo positivo pari a 214 milioni del terzo trimestre 2015 (comprendenti un importo di 211 milioni inerente una vertenza) e a un saldo negativo per 10 milioni del quarto trimestre 2014.
Complessivamente, i proventi operativi netti sono pertanto pari a 3.687 milioni di euro, in diminuzione del 12,1% rispetto ai 4.195 milioni del terzo trimestre 2015 e del 10,8% rispetto ai 4.133 milioni del quarto trimestre 2014; se si esclude il contributo straordinario al fondo di risoluzione nel quarto trimestre 2015, i proventi operativi netti registrano una flessione del 3,1% rispetto al terzo trimestre 2015 e dell’ 1,7% rispetto al quarto trimestre 2014.
Gli oneri operativi ammontano a 2.490 milioni di euro e salgono del 19,7% rispetto ai 2.080 milioni del terzo trimestre 2015, con un aumento del 18,2% per le spese del personale a seguito degli incentivi per supportare la crescita, del 24,9% per le spese amministrative e dell’ 11,7% per gli ammortamenti; gli oneri operativi del quarto trimestre 2015 salgono del 5,5% rispetto ai 2.360 milioni del corrispondente trimestre 2014, con un aumento del 9,3% per le spese del personale, a seguito degli incentivi per supportare la crescita, e del 5,2% per gli ammortamenti, a fronte di una diminuzione dello 0,9% per le spese amministrative.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 1.197 milioni di euro, in diminuzione del 43,4% rispetto ai 2.115 milioni del terzo trimestre 2015 e del 32,5% rispetto ai 1.773 milioni del quarto trimestre 2014, con un cost/income ratio nel quarto trimestre 2015 al 67,5%, rispetto al 49,6% del terzo trimestre 2015 e al 57,1% del quarto trimestre 2014. Se si esclude il contributo straordinario al fondo di risoluzione nel quarto trimestre 2015, il cost/income ratio è pari al 61,3% e il risultato della gestione operativa registra una diminuzione del 25,6% rispetto al terzo trimestre 2015 e dell’ 11,3% rispetto al quarto trimestre 2014.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1.087 milioni di euro, rispetto ai 1.011 milioni del terzo trimestre 2015 e ai 1.428 milioni del quarto trimestre 2014. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 56 milioni, rispetto ai 222 milioni del terzo trimestre 2015 (comprendenti 172 milioni derivanti dalla normativa in Croazia, in merito alla conversione in euro dei crediti in franchi svizzeri, riguardante il locale sistema bancario e quindi anche la controllata del Gruppo nel Paese, Privredna Banka Zagreb) e ai 291 milioni del quarto trimestre 2014 (comprendenti circa 160 milioni derivanti dalla normativa in Ungheria, in merito ai rimborsi alla clientela, riguardante il locale sistema bancario e quindi anche per la controllata del Gruppo nel Paese, CIB Bank). Le rettifiche nette su crediti sono pari a 923 milioni, rispetto ai 769 milioni del terzo trimestre 2015 e ai 1.043 milioni del quarto trimestre 2014. Le rettifiche nette su altre attività sono pari a 108 milioni, rispetto ai 20 milioni del terzo trimestre 2015 e ai 94 milioni del quarto trimestre 2014.
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 51 milioni di euro, rispetto ai 21 milioni del terzo trimestre 2015 e ai 5 milioni del quarto trimestre 2014.
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 161 milioni di euro (a 537 milioni se si esclude il contributo straordinario al fondo di risoluzione), rispetto ai 1.125 milioni del terzo trimestre 2015 e ai 350 milioni del quarto trimestre 2014.
Il risultato netto consolidato è pari a 13 milioni di euro (a 263 milioni se si esclude il contributo straordinario al fondo di risoluzione), rispetto ai 722 milioni del terzo trimestre 2015 e ai 48 milioni del quarto trimestre 2014, dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 76 milioni di euro;
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 37 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 33 milioni;
- perdite delle attività non correnti in via di dismissione (al netto delle imposte) per 2 milioni;
- una quota di utili di pertinenza di terzi nulla.
I risultati di conto economico del 2015
Il conto economico consolidato del 2015 registra interessi netti pari a 7.812 milioni di euro, in diminuzione del 6,5% rispetto agli 8.358 milioni del 2014.
Le commissioni nette sono pari a 7.496 milioni di euro, in crescita del 10,8% rispetto ai 6.765 milioni del 2014. In dettaglio, si registra una diminuzione del 2,1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e un aumento del 21,2% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa al risparmio gestito cresce del 30,3% (comprendente commissioni di performance per 202 milioni di euro nel 2015 e per 153 milioni nel 2014), quella relativa ai prodotti assicurativi sale del 26,9% e quella relativa a intermediazione e collocamento di titoli scende del 2,3%.
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 1.034 milioni di euro (comprendenti 144 milioni di dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia) rispetto ai 736 milioni del 2014 (comprendenti 161 milioni di dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia), con la componente relativa alla clientela che aumenta a 321 milioni da 240 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che cresce a 152 milioni da 125 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria (comprendente i predetti dividendi) che sale a 561 milioni da 334 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo nullo rispetto a un saldo positivo di 38 milioni.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 997 milioni di euro (comprendenti 58 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione della quota detenuta dalla controllata Intesa Sanpaolo Vita nella compagnia vita cinese Union Life), rispetto ai 932 milioni del 2014.
Gli altri proventi/oneri di gestione registrano un saldo negativo pari a 286 milioni di euro, rispetto a 2 milioni del 2014, derivante dagli oneri relativi al contribuito al fondo di risoluzione per 473 milioni e al fondo di garanzia dei depositi per 43 milioni, solo in parte compensati da un apporto positivo di 211 milioni inerente una vertenza.
Complessivamente, i proventi operativi netti sono pertanto pari a 17.149 milioni di euro, in aumento dell’ 1,9% rispetto ai 16.828 milioni del 2014; se si escludono i contributi al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi nel 2015, i proventi operativi netti registrano una crescita del 5% rispetto al 2014.
Gli oneri operativi ammontano a 8.816 milioni di euro e salgono del 2,4% rispetto agli 8.606 milioni del 2014, con un aumento del 3,9% per le spese del personale, a seguito degli incentivi per supportare la crescita, e del 5,8% per gli ammortamenti, a fronte di una diminuzione dell’ 1% per le spese amministrative.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 8.333 milioni di euro, in aumento dell’ 1,4% rispetto agli 8.222 milioni del 2014, con un cost/income ratio nel 2015 al 51,4%, rispetto al 51,1% del 2014; se si escludono i contributi al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi nel 2015, il cost/income ratio è pari al 49,9% e il risultato della gestione operativa registra una crescita del 7,6% rispetto al 2014.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 3.874 milioni di euro, in diminuzione del 27,5% rispetto ai 5.347 milioni del 2014. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 400 milioni e comprendono 172 milioni derivanti dalla normativa in Croazia - in merito alla conversione in euro dei crediti in franchi svizzeri - riguardante il locale sistema bancario e quindi anche la controllata del Gruppo nel Paese, Privredna Banka Zagreb; nel 2014, gli accantonamenti per rischi e oneri erano ammontati a 542 milioni e comprendevano circa 230 milioni derivanti dalla normativa in Ungheria, in merito ai rimborsi alla clientela, riguardante il locale sistema bancario e quindi anche la controllata del Gruppo nel Paese, CIB Bank. Le rettifiche nette su crediti sono pari a 3.306 milioni, rispetto ai 4.568 milioni del 2014. Le rettifiche nette su altre attività sono pari a 168 milioni, rispetto ai 237 milioni del 2014.
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 138 milioni di euro, rispetto ai 388 milioni del 2014 (comprendenti 279 milioni di plusvalenze complessive derivanti dalle operazioni Pirelli, SIA e NH Hoteles).
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 4.597 milioni di euro, in aumento del 40,9% rispetto ai 3.263 milioni del 2014, del 56,7% se si escludono i contributi al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi nel 2015.
Il risultato netto consolidato è pari a 2.739 milioni di euro (2.989 milioni se si esclude il contributo straordinario al fondo di risoluzione), rispetto ai 1.251 milioni del 2014 (1.690 milioni se si esclude l’aumento retroattivo della tassazione relativa alla partecipazione detenuta in Banca d’Italia), dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 1.594 milioni di euro;
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 83 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 119 milioni;
- perdite delle attività non correnti in via di dismissione (al netto delle imposte) per 3 milioni;
- una quota di utili di pertinenza di terzi per 59 milioni.
Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2015
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2015 i crediti verso la clientela sono pari a 350 miliardi di euro, in aumento del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2014 (in flessione dello 0,8% rispetto al 2014 se si considerano i volumi medi anziché quelli di fine periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 33.086 milioni di euro, in diminuzione dello 0,7% rispetto ai 33.316 milioni del 31 dicembre 2014. In quest’ambito, i crediti in sofferenza aumentano a 14.973 milioni di euro dai 14.218 milioni del 31 dicembre 2014, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 4,3% (4,2% al 31 dicembre 2014) e un grado di copertura al 61,8% (62,8% a fine 2014). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 140% includendo le garanzie reali e al 147% includendo anche le garanzie personali. Le inadempienze probabili diminuiscono a 17.091 milioni di euro dai 17.845 milioni del dicembre 2014 e i crediti scaduti/sconfinanti scendono a 1.022 milioni di euro da 1.253 milioni di fine 2014.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 867 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita del 4,9% rispetto al 31 dicembre 2014. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 372 miliardi, in aumento del 3,4% rispetto al 31 dicembre 2014, e il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 133 miliardi, in crescita del 12,1% rispetto al 31 dicembre 2014; la raccolta indiretta ammonta a 494 miliardi, in aumento del 6% rispetto al 31 dicembre 2014. L’ammontare di risparmio gestito raggiunge i 328 miliardi, in aumento dell’ 8,7% rispetto al 31 dicembre 2014; la nuova produzione vita nel 2015 ammonta a 26,7 miliardi di euro (+2,4% rispetto al 2014). La raccolta amministrata è pari a 166 miliardi, in crescita dell’ 1,1% rispetto al 31 dicembre 2014.
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2015 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2015, tenendo conto di 2,4 miliardi di euro di dividendi proposti per l’esercizio 2015 - risultano pari a:
- 13% per il Common Equity ratio (9) (13,6% a fine 2014),
- 13,8% per il Tier 1 ratio (9) (14,2% a fine 2014),
- 16,6% per il coefficiente patrimoniale totale (9) (17,2% a fine 2014).
La stima del common equity ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 13,1% (13,3% al 31 dicembre 2014), applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2015 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).
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(9) Includendo l’utile netto dell’esercizio 2015 dopo la deduzione dei dividendi proposti.
Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 117 miliardi di euro a fine dicembre 2015,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 78 miliardi di euro a fine dicembre 2015,
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari mediamente nel quarto trimestre del 2015 a 27,6 miliardi di euro (analogamente al terzo trimestre 2015, rispetto a 23 miliardi mediamente nel secondo trimestre, 14,8 miliardi mediamente nel primo trimestre 2015 e 7,1 miliardi mediamente nel 2014), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale (cui il Gruppo ha partecipato per 12,6 miliardi nell’ultimo quadrimestre del 2014, per 10 miliardi a fine marzo 2015 e per 5 miliardi a fine giugno 2015),
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 70% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine per circa 18 miliardi nel 2015, di cui 6 miliardi relativi alla componente retail,
- per quanto riguarda la componente wholesale della raccolta a medio lungo termine nel 2015, operazioni benchmark di eurobond per 4,25 miliardi di euro, covered bond per 2,25 miliardi di euro e Additional Tier 1 per un miliardo di dollari (per circa l’ 80% collocate presso investitori esteri).
Il leverage ratio al 31 dicembre 2015 è pari a 6,8% applicando i criteri transitori in vigore per il 2015 e a 6,4% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
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Al 31 dicembre 2015, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.386 sportelli bancari - di cui 4.144 in Italia e 1.242 all’estero - con 90.807 persone.
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I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro e attività/aziende con bassa complessità di esigenze);
- clientela Personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro);
- clientela Imprese, costituta da aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni.
Nella Divisione sono inoltre incluse le controllate Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa, e Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici.
La Divisione Banca dei Territori nel quarto trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 2.330 milioni, +4,7% rispetto a 2.226 milioni del terzo trimestre 2015;
- oneri operativi per 1.352 milioni, +12,6% rispetto a 1.201 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 978 milioni, -4,6% rispetto a 1.025 milioni del terzo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 58% rispetto al 54% del terzo trimestre 2015;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 577 milioni, rispetto a 512 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 401 milioni, -21,8% rispetto a 513 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 203 milioni, -31,8% rispetto a 298 milioni del terzo trimestre 2015.
La Divisione Banca dei Territori nel 2015 registra:
- proventi operativi netti per 9.255 milioni, -2,2% rispetto a 9.467 milioni del 2014, pari a circa il 54% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (56% nel 2014);
- oneri operativi per 4.986 milioni, +0,4% rispetto a 4.966 milioni del 2014;
- un risultato della gestione operativa di 4.269 milioni, -5,2% rispetto a 4.501 milioni del 2014;
- un cost/income ratio al 53,9% rispetto al 52,5% del 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 2.138 milioni, rispetto a 2.816 milioni del 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 2.131 milioni, +26,5% rispetto a 1.685 milioni del 2014;
- un risultato netto pari a 1.199 milioni, +32% rispetto a 908 milioni del 2014.
La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
- International Network & Global Industries, cui compete la relazione con circa 1.200 gruppi industriali multinazionali che operano in otto settori chiave ad elevato potenziale di crescita (automotive & industrial; basic resources & diversified; consumer, retail & luxury; healthcare & chemical; infrastructures; oil & gas; power & utilities; telecom, media & technology), e cui è inoltre affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e Intesa Sanpaolo Brasil), nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
- Corporate e Public Finance, cui compete la relazione con circa 700 gruppi italiani di grandi e medie dimensioni e che opera altresì al servizio della clientela Stato, enti pubblici, enti locali, università, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata;
- Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
- Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel quarto trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 746 milioni, +28,9% rispetto a 579 milioni del terzo trimestre 2015;
- oneri operativi per 259 milioni, +15,7% rispetto a 224 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 487 milioni, +37,3% rispetto a 355 milioni del terzo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 34,7% rispetto al 38,7% del terzo trimestre 2015;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 31 milioni, rispetto a 62 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 456 milioni, +55,8% rispetto a 293 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 306 milioni, +42,6% rispetto a 215 milioni del terzo trimestre 2015.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel 2015 registra:
- proventi operativi netti per 3.109 milioni, +1,1% rispetto a 3.075 milioni del 2014, pari a circa il 18% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (18% nel 2014);
- oneri operativi per 931 milioni, +6,8% rispetto a 872 milioni del 2014;
- un risultato della gestione operativa di 2.178 milioni, -1,1% rispetto a 2.203 milioni del 2014;
- un cost/income ratio al 29,9% rispetto al 28,4% del 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 223 milioni, rispetto a 475 milioni del 2014;
- un saldo netto delle attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti nullo rispetto a 4 milioni del 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 1.955 milioni, +12,9% rispetto a 1.732 milioni del 2014;
- un risultato netto pari a 1.347 milioni, +12,8% rispetto a 1.194 milioni del 2014.
La Divisione Banche Estere (10) presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) Europa Sud Orientale, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Europa Centro Orientale, con Banka Koper in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Banca Intesa nella Federazione Russa e Bank of Alexandria in Egitto.
La Divisione Banche Estere nel quarto trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 517 milioni, -3,8% rispetto a 538 milioni del terzo trimestre 2015;
- oneri operativi per 268 milioni, +5,1% rispetto a 255 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 249 milioni, -11,9% rispetto a 283 milioni del terzo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 51,8% rispetto al 47,4% del terzo trimestre 2015;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 101 milioni, rispetto a 236 milioni del terzo trimestre 2015 (che comprendevano 172 milioni di oneri dovuti alla conversione in euro dei crediti in franchi svizzeri di Privredna Banka Zagreb);
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 149 milioni, rispetto a 47 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 115 milioni, rispetto a 28 milioni del terzo trimestre 2015.
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(10) La Divisione non include Pravex-Bank in Ucraina e la bad bank di CIB Bank in Ungheria, che rispondono alla business unit Capital Light Bank.
La Divisione Banche Estere nel 2015 registra:
- proventi operativi netti per 2.102 milioni, +3,6% rispetto a 2.029 milioni del 2014, pari a circa il 12% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo ( 12% nel 2014);
- oneri operativi per 1.033 milioni, -1,1% rispetto a 1.045 milioni del 2014;
- un risultato della gestione operativa di 1.069 milioni, +8,6% rispetto a 984 milioni del 2014;
- un cost/income ratio al 49,1% rispetto al 51,5% del 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 501 milioni (comprendenti 172 milioni di oneri dovuti alla conversione in euro dei crediti in franchi svizzeri di Privredna Banka Zagreb), rispetto a 461 milioni del 2014 (comprendenti circa 230 milioni di oneri dovuti ai rimborsi alla clientela di CIB Bank);
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 568 milioni, +8,6% rispetto a 523 milioni del 2014;
- un risultato netto pari a 418 milioni, +11,2% rispetto a 376 milioni del 2014.
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sirefid, Fideuram Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Private Banking nel quarto trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 396 milioni, -0,2% rispetto a 397 milioni del terzo trimestre 2015;
- oneri operativi per 145 milioni, +14,1% rispetto a 127 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 252 milioni, -6,9% rispetto a 270 milioni del terzo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 36,5% rispetto al 31,9% del terzo trimestre 2015;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 17 milioni, rispetto a 10 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 235 milioni, -9,7% rispetto a 260 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 136 milioni, -12,9% rispetto a 156 milioni del terzo trimestre 2015.
La Divisione Private Banking nel 2015 registra:
- proventi operativi netti per 1.680 milioni, +15,4% rispetto a 1.456 milioni del 2014, pari a circa il 10% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (9% nel 2014);
- oneri operativi per 532 milioni, +0,9% rispetto a 527 milioni del 2014;
- un risultato della gestione operativa di 1.148 milioni, +23,6% rispetto a 929 milioni del 2014;
- un cost/income ratio al 31,7% rispetto al 36,2% del 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 39 milioni, rispetto a 90 milioni del 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 1.109 milioni, +32,2% rispetto a 839 milioni del 2014;
- un risultato netto pari a 663 milioni, +32,9% rispetto a 499 milioni del 2014.
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), controllata da Eurizon Capital SA con il 50,12%, cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR, specializzata nella gestione di prodotti strutturati e di fondi comuni tramite metodologie quantitative e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
La Divisione Asset Management nel quarto trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 207 milioni, +14,2% rispetto a 181 milioni del terzo trimestre 2015;
- oneri operativi per 42 milioni, +27,3% rispetto a 33 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 165 milioni, +11,3% rispetto a 148 milioni del terzo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 20,4% rispetto al 18,3% del terzo trimestre 2015;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 2 milioni, rispetto a un saldo nullo del terzo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 163 milioni, +9,6% rispetto a 149 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 129 milioni, +13% rispetto a 114 milioni del terzo trimestre 2015.
La Divisione Asset Management nel 2015 registra:
- proventi operativi netti per 759 milioni, +38,8% rispetto a 547 milioni del 2014, pari a circa il 4% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (3% nel 2014);
- oneri operativi per 142 milioni, +9,2% rispetto a 130 milioni del 2014;
- un risultato della gestione operativa di 617 milioni, +48% rispetto a 417 milioni del 2014;
- un cost/income ratio al 18,7% rispetto al 23,8% del 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 3 milioni, rispetto a riprese nette per un milione del 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 614 milioni, +46,9% rispetto a 418 milioni del 2014;
- un risultato netto pari a 466 milioni, +72,6% rispetto a 270 milioni del 2014.
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura) e Fideuram Vita.
La Divisione Insurance nel quarto trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 171 milioni, -39,3% rispetto a 281 milioni del terzo trimestre 2015;
- oneri operativi per 48 milioni, +25,3% rispetto a 39 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 122 milioni, -49,6% rispetto a 243 milioni del terzo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 28,4% rispetto al 13,7% del terzo trimestre 2015;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 7 milioni, rispetto a 13 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 116 milioni, rispetto a 230 milioni del terzo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 86 milioni, rispetto a 151 milioni del terzo trimestre 2015.
La Divisione Insurance nel 2015 registra:
- proventi operativi netti per 1.102 milioni, +18,4% rispetto a 931 milioni del 2014, pari a circa il 6% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (6% nel 2014);
- oneri operativi per 160 milioni, +6% rispetto a 151 milioni del 2014;
- un risultato della gestione operativa di 942 milioni, +20,8% rispetto a 780 milioni del 2014;
- un cost/income ratio al 14,5% rispetto al 16,2% del 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 19 milioni, rispetto a un milione del 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 923 milioni, +18,5% rispetto a 779 milioni del 2014;
- un risultato netto pari a 630 milioni, +25,7% rispetto a 501 milioni del 2014.
Le prospettive per l’esercizio in corso
Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2016 è attesa una crescita dei proventi operativi netti, favorita dalle commissioni nette e dai crediti verso la clientela, del risultato della gestione operativa, con un continuo cost management, e del risultato corrente al lordo delle imposte, con una riduzione del costo del rischio, nel quadro di una redditività sostenibile. E' confermato l'impegno alla distribuzione di tre miliardi di euro di dividendi cash per l’esercizio 2016, indicato nel Piano di Impresa 2014-2017.
Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico e di stato patrimoniale del primo trimestre 2015 e dei quattro trimestri 2014 sono stati riesposti a seguito della rescissione dell’accordo di compravendita della controllata ucraina Pravex-Bank firmato nel gennaio 2014; le relative componenti sono state riconsolidate linea per linea, mentre in precedenza il relativo apporto in termini di conto economico e di stato patrimoniale era attribuito, rispettivamente, all’utile/perdita e alle pertinenti voci di attivo e passivo dei gruppi di attività in via di dismissione. Inoltre sono stati riesposti linea per linea, a seguito del consolidamento di Risanamento, i dati di conto economico dei primi due trimestri 2015 e dei quattro trimestri 2014 - attribuendo il corrispondente risultato netto agli utili di pertinenza di terzi - e i dati di stato patrimoniale del primo trimestre 2015 e dei quattro trimestri 2014.
I dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business del 2014 sono stati riesposti per tenere conto della nuova struttura organizzativa definita nell’ultimo trimestre del 2014 con la costituzione di tre nuove Divisioni (Private Banking, Asset Management e Insurance) e della business unit Capital Light Bank.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel 2015, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati approvati dal Consiglio di Gestione. Si precisa che la società di revisione sta completando la revisione legale del bilancio nonché le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656. Il progetto di bilancio d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2015 verrà sottoposto all’approvazione del Consiglio di Gestione previsto per il 23 febbraio 2016. Si segnala che verranno messi a disposizione degli azionisti e del mercato, entro il 16 marzo 2016, i bilanci d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2015 di Intesa Sanpaolo che verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Sorveglianza previsto per il 15 marzo 2016 e all’esame della società di revisione incaricata della revisione contabile del bilancio.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.
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Data ultimo aggiornamento 5 febbraio 2016 alle ore 13:43