INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2020
I RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2020 CONFERMANO LA CAPACITÀ DI INTESA SANPAOLO DI AFFRONTARE EFFICACEMENTE LA COMPLESSITÀ DEL CONTESTO CONSEGUENTE ALL’EPIDEMIA DA COVID-19, RIFLETTENDO LA REDDITIVITÀ SOSTENIBILE - DERIVANTE DALLA SOLIDITÀ DELLA BASE PATRIMONIALE E DELLA POSIZIONE DI LIQUIDITÀ, DAL MODELLO DI BUSINESS RESILIENTE E BEN DIVERSIFICATO E DALLA FLESSIBILITÀ STRATEGICA NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI - E IL SUPPORTO DEL GRUPPO ALL’ITALIA ANCHE CON L’IMPEGNO A DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO IN TERMINI DI SOSTENIBILITÀ E RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE. LA GENERAZIONE DI VALORE SOSTENIBILE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER VERRÀ ACCRESCIUTA DALL’UNIONE CON UBI BANCA.
INIZIATIVE DI INTESA SANPAOLO PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DI COVID-19:
- CONDIZIONI DI SICUREZZA PER LE PERSONE DEL GRUPPO E I CLIENTI;
- SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE SANITARIE CON DONAZIONI CHE HANNO SUPERATO € 100 MLN;
- DESTINAZIONE DI € 125 MLN DEL FONDO IMPACT (PARI AL 50%) ALLA RIDUZIONE DEL DISAGIO SOCIO ECONOMICO;
- PRIMA BANCA IN ITALIA A CONCEDERE MORATORIE PRECEDENDO LO SPECIFICO QUADRO NORMATIVO (ACCORDATI FINORA € 66 MLD, € 83 MLD CON UBI BANCA) E A FIRMARE IL PROTOCOLLO D’INTESA CON SACE FORNENDO IMMEDIATO SUPPORTO ALLE IMPRESE DA DECRETO LIQUIDITÀ (EROGATI FINORA € 24 MLD COMPRESO IL FONDO PMI, € 27 MLD CON UBI BANCA);
- DISPONIBILITÀ A EROGARE € 50 MLD DI NUOVI CREDITI ALLE IMPRESE E AI PROFESSIONISTI, PER LA SALVAGUARDIA DELL’OCCUPAZIONE E LA GESTIONE DEI PAGAMENTI DURANTE L’EMERGENZA.
LE TENDENZE DEL NUOVO CONTESTO TROVANO INTESA SANPAOLO PREPARATA GRAZIE AI VANTAGGI COMPETITIVI DEL GRUPPO:
- LEADERSHIP NEL WEALTH MANAGEMENT & PROTECTION E RAFFORZAMENTO NEL SETTORE SALUTE CON RBM;
- EFFICACE GESTIONE PROATTIVA DEL CREDITO (PULSE, CON CIRCA 370 PERSONE DEDICATE) E PARTNERSHIP STRATEGICHE DEL GRUPPO CON PRIMARI OPERATORI INDUSTRIALI ATTIVI NELLA GESTIONE DEI CREDITI DETERIORATI;
- FORTE PROPOSTA DIGITALE, CON CIRCA 10,1 MLN DI CLIENTI MULTICANALE (OLTRE 12 MLN CON UBI BANCA) E CIRCA 6,2 MLN DI CLIENTI CHE USANO L’APP DI INTESA SANPAOLO (OLTRE 7 MLN INCLUDENDO L’APP DI UBI BANCA), E PARTNERSHIP STRATEGICA CON NEXI NEI SISTEMI DI PAGAMENTO;
- OLTRE 63.000 PERSONE DEL GRUPPO IN SMARTWORKING (CIRCA 77.000 CON UBI BANCA) E OTTIMIZZAZIONE DEL MODELLO DISTRIBUTIVO, CON LA RAZIONALIZZAZIONE DEL NUMERO DI FILIALI, LA PARTNERSHIP STRATEGICA BANCA 5 - SISALPAY E LA MAGGIORANZA DEI CLIENTI CHE VERRÀ SERVITA TRAMITE I CANALI ALTERNATIVI;
- LEADERSHIP NELL’INCLUSIONE IN INDICI DI SOSTENIBILITÀ E VALUTAZIONI INTERNAZIONALI ESG.
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 15,2% DEDUCENDO DAL CAPITALE I DIVIDENDI MATURATI NEI PRIMI 9 MESI 2020, AL 15,9% SE SI ESCLUDE L’ACQUISIZIONE DI UBI BANCA.
UTILE NETTO CONTABILE DEI PRIMI 9 MESI 2020 A € 6.376 MLN; ESCLUDENDO I DUE MESI DI APPORTO DI UBI BANCA E IL GOODWILL NEGATIVO - ORIGINATO DALL’ACQUISIZIONE DI UBI BANCA - DA ALLOCARE NEL 4° TRIM. 2020 A ONERI DI INTEGRAZIONE, MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA E ACCELERAZIONE DELLA RIDUZIONE DEL PROFILO DI RISCHIO, UTILE NETTO PARI A € 3.073 MLN, CHE SUPERA L’OBIETTIVO DI CIRCA € 3 MLD DI UTILE NETTO MINIMO PER IL 2020; ESCLUDENDO ANCHE € 1.312 MLN DI RETTIFICHE DI VALORE SU CREDITI PER I FUTURI IMPATTI DI COVID-19, UTILE NETTO PARI A € 3.956 MLN (CIRCA +20% VS 9 MESI 2019).
ESCLUDENDO L’APPORTO DI UBI BANCA E LE RETTIFICHE PER I FUTURI IMPATTI DI COVID-19, RISULTATO CORRENTE LORDO DEI 9 MESI IN AUMENTO DI CIRCA IL 16% VS 9 MESI 2019, ANCHE A SEGUITO DELLA FORTE RIPRESA NEL 3° TRIM. 2020 DI INTERESSI NETTI E COMMISSIONI NETTE VS 2° TRIM. 2020 (+3,9% E +6,7% RISPETTIVAMENTE) E DI COSTI OPERATIVI NEI 9 MESI IN CALO DEL 3,7%, CON UN COST/INCOME AL 50,2%.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO: ESCLUDENDO L’APPORTO DI UBI BANCA, RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI, DEL 7,5% VS FINE 2019 E DI CIRCA € 24 MLD DA FINE 2017 REALIZZANDO GIÀ IL 94% DELL’OBIETTIVO PREVISTO PER L’INTERO QUADRIENNIO DEL PIANO DI IMPRESA 2018-2021; INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI AL 6,9% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E AL 3,3% AL NETTO; COSTO DEL RISCHIO DEI 9 MESI 2020 ANNUALIZZATO A 44 CENTESIMI DI PUNTO ESCLUDENDO L’IMPATTO DELLE RETTIFICHE PER I FUTURI IMPATTI DI COVID-19 (PARI A 44 CENTESIMI DI PUNTO).
INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 59 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEI PRIMI 9 MESI 2020 (CIRCA € 73 MLD CON UBI BANCA); CIRCA 7.600 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEI PRIMI 9 MESI 2020 E CIRCA 120.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE CIRCA 38.000 E 600.000 POSTI DI LAVORO.
RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE DEL GRUPPO, CHE IN ITALIA HA PORTATO A: INIZIATIVE PER RIDURRE LA POVERTÀ INFANTILE E SUPPORTARE LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ FORNENDO DAL 2018 CIRCA 12,9 MLN DI PASTI, 857.000 POSTI LETTO, 191.000 MEDICINALI E 134.000 CAPI DI ABBIGLIAMENTO; SUPPORTO A FAMIGLIE E IMPRESE COLPITE DA DISASTRI NATURALI, NEI 9 MESI 2020 CON CIRCA 130 MORATORIE SU CIRCA 650 MLN DI DEBITO RESIDUO E FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER CIRCA € 127 MLN (CIRCA € 461 MLN DAL 2018); FONDO IMPACT, CON € 72 MLN EROGATI DA “PER MERITO” DAL LANCIO (LA PRIMA LINEA DI CREDITO NON GARANTITO DEDICATA A TUTTI GLI STUDENTI UNIVERSITARI ITALIANI), L’AVVIO A LUGLIO 2020 DEL CREDITO AGEVOLATO “MAMMA@WORK” (PER CONCILIARE MATERNITÀ E LAVORO) E AD AGOSTO 2020 DEL FINANZIAMENTO “XME STUDIOSTATION” (A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE PER LA DIDATTICA A DISTANZA); PLAFOND CREDITIZIO CIRCULAR ECONOMY PER € 5 MLD A SUPPORTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE (AUMENTATO A € 6 MLD CON UBI BANCA), CON FINANZIAMENTI PER € 1.500 MLN (CIRCA €740 MLN NEI 9 MESI 2020); FINANZIAMENTO S-LOAN PER MIGLIORARE LA SOSTENIBILITÀ DELLE PMI (€ 2 MLD ALLOCATI NELL’AMBITO DI € 50 MLD DEDICATI ALL’ECONOMIA VERDE); NEI 9 MESI 2020 ANALIZZATE CIRCA 660 INIZIATIVE DI START-UP (CIRCA 1.900 DAL 2018) IN 3 PROGRAMMI DI ACCELERAZIONE CON 47 START-UP ASSISTITE (CIRCA 280 DAL 2018); PROGRAMMA “GIOVANI E LAVORO” PER L’ACCESSO AL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO DI 5.000 GIOVANI: NEI 9 MESI 2020 RICHIESTE DI ISCRIZIONE DI CIRCA 5.550 GIOVANI (CIRCA 14.900 DAL 2019), CIRCA 1.020 STUDENTI INTERVISTATI E CIRCA 450 FORMATI E IN FORMAZIONE CON 20 CORSI, CIRCA 1.400 AZIENDE COINVOLTE DAL LANCIO DELL’INIZIATIVA (CIRCA 3.000 STUDENTI INTERVISTATI E CIRCA 1.200 FORMATI E IN FORMAZIONE DAL 2019); INAUGURAZIONE DEL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DELLE NUOVE GALLERIE D’ITALIA NEL PALAZZO STORICO DI VIA TOLEDO A NAPOLI, APERTA LA MOSTRA “LIBERTY” ALLE GALLERIE D’ITALIA A NAPOLI, TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI CONTENUTI CULTURALI E ARTISTICI DELLE GALLERIE D’ITALIA CON UNA CAMPAGNA SOCIALE FOCALIZZATA SULLE IMMAGINI DEGLI ARCHIVI INTESA SANPAOLO PUBLIFOTO E UNA PER LA RIAPERTURA DELLE GALLERIE D’ITALIA A VICENZA, EDIZIONE DIGITALE DEL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO, “SALTO NOTTE”, OSPITATA DALLE GALLERIE D’ITALIA.
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(#) L’importo del goodwill negativo risulta pari a 3.264 milioni di euro, dopo la deduzione della parte allocata al ramo d’azienda da cedere a BPER Banca, ed è da considerarsi provvisorio perché sarà rideterminato definitivamente in occasione del Bilancio 2020 a seguito della finalizzazione del processo di PPA (Purchase Price Allocation) tramite il calcolo puntuale alla data di acquisizione dei fair value delle attività identificabili acquisite e delle passività assunte del Gruppo UBI Banca.
(°) Escludendo l’apporto dell’acquisizione di UBI Banca, consolidata dal terzo trimestre 2020.
(1) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 settembre 2020 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e alla cessione del ramo d’azienda a BPER Banca in relazione all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo dei primi nove mesi del 2020.
(2) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari al 75% dell’utile netto dei primi nove mesi escluso il goodwill negativo, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(*) Escludendo l’adozione della nuova definizione di default recepita dal novembre 2019.
(**) Pari al 14% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, al 14,7% escludendo anche l’acquisizione di UBI Banca.
DATI DI SINTESI: |
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PROVENTI OPERATIVI NETTI (°): |
3° TRIM. 2020 9 MESI 2020
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-1,3% -3,2% |
A € 4.083 MLN DA € 4.136 MLN DEL 2° TRIM. 2020 A € 13.158 MLN DA € 13.588 MLN DEI 9 MESI 2019 |
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COSTI OPERATIVI (°): |
3° TRIM. 2020 9 MESI 2020
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-1,5% -3,7% |
A € 2.196 MLN DA € 2.230 MLN DEL 2° TRIM. 2020 A € 6.599 MLN DA € 6.851 MLN DEI 9 MESI 2019 |
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RISULTATO GESTIONE OPERATIVA (°): |
3° TRIM. 2020 9 MESI 2020
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-1% -2,6% |
A € 1.887 MLN DA € 1.906 MLN DEL 2° TRIM. 2020 A € 6.559 MLN DA € 6.737 MLN DEI 9 MESI 2019 |
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RISULTATO CORRENTE LORDO (°): |
3° TRIM. 2020 9 MESI 2020
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€ 997 MLN € 4.856 MLN
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DA € 1.883 MLN DEL 2° TRIM. 2020 DA € 5.323 MLN DEI 9 MESI 2019
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RISULTATO NETTO: |
3° TRIM. 2020
9 MESI 2020
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€ 3.810 MLN € 507 MLN
€ 6.376 MLN € 3.073 MLN |
DA € 1.415 MLN DEL 2° TRIM. 2020, ESCLUDENDO IL GOODWILL NEGATIVO E L’APPORTO DI UBI BANCA
DA € 3.310 MLN DEI 9 MESI 2019, ESCLUDENDO IL GOODWILL NEGATIVO E L’APPORTO DI UBI BANCA |
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COEFFICIENTI |
COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DIVIDENDI MATURATI NEI 9 MESI 2020: |
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PATRIMONIALI: |
15,2% 14,7% |
PRO-FORMA A REGIME (3) (4), 15,9% ESCLUDENDO L’ACQUISIZIONE DI UBI BANCA CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2020 (4) (5), 15,5% ESCLUDENDO L’ACQUISIZIONE DI UBI BANCA |
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(°) Escludendo i due mesi di apporto dell’acquisizione di UBI Banca, consolidata dal terzo trimestre 2020.
(3) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 settembre 2020 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e alla cessione del ramo d’azienda a BPER Banca in relazione all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo dei primi nove mesi del 2020.
(4) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari al 75% dell’utile netto dei primi nove mesi escluso il goodwill negativo, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(5) Pari al 14% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, al 14,7% escludendo anche l’acquisizione di UBI Banca.
Torino, Milano, 4 novembre 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2020 (*) (6).
I risultati dei primi nove mesi del 2020 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da COVID-19, riflettendo la redditività sostenibile - che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato e dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi - e il supporto del Gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale.
La generazione di valore sostenibile per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dall’unione con UBI Banca conseguente al controllo acquisito il 5 agosto scorso - che sta procedendo con successo e non presenta complessità significative, anche in considerazione della comprovata capacità di Intesa Sanpaolo di realizzare integrazioni - valorizzando le realtà locali e le persone di UBI Banca e conseguendo un’ulteriore riduzione del profilo di rischio e importanti sinergie senza costi sociali.
Rispetto ai primi nove mesi 2019, Intesa Sanpaolo - escludendo l’acquisizione UBI Banca - registra, in particolare, un miglioramento dei coefficienti patrimoniali, dell’efficienza e della qualità dell’attivo. Anche il costo del rischio risulta in miglioramento se si escludono le rettifiche di valore su crediti per i futuri impatti di COVID-19.
Le tendenze del nuovo contesto trovano Intesa Sanpaolo preparata grazie ai vantaggi competitivi del Gruppo:
- aumento della domanda di protezione della salute, del risparmio e delle attività economiche delle aziende: leadership di Intesa Sanpaolo nel Wealth Management & Protection e rafforzamento nel settore salute con l’acquisizione di RBM;
- maggior grado di rischio: efficace gestione proattiva del credito (Pulse, con circa 370 persone dedicate) e partnership strategiche del Gruppo con primari operatori industriali attivi nella gestione dei crediti deteriorati; primo posto tra le aziende italiane nella competizione “Cyber Resilience amid a Global Pandemic”, organizzata da AIPSA (Associazione Italiana Professionisti Security Aziendale);
- digitalizzazione della clientela: posizionamento ai vertici in Europa per funzionalità di mobile app e forte proposta digitale del Gruppo, con circa 10,1 milioni di clienti multicanale (oltre 12 milioni con UBI Banca) e circa 6,2 milioni di clienti che usano l’App di Intesa Sanpaolo (oltre 7 milioni considerando anche l’App di UBI Banca), e partnership strategica con Nexi nei sistemi di pagamento (partecipazione nel capitale di Nexi);
- digitalizzazione dell’operatività della Banca: già oltre 63.000 persone del Gruppo in smartworking (circa 77.000 includendo UBI Banca) e ottimizzazione del modello distributivo con la razionalizzazione di oltre 1.000 filiali dal 2018 e la possibilità di ridurre ulteriormente il numero di filiali a seguito della partnership strategica Banca 5 - SisalPay e del cambiamento indotto da COVID-19 nei comportamenti dei clienti, la maggioranza dei quali continuerà a essere servita dal Gruppo tramite i canali alternativi di elevata qualità;
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(*) Ai sensi dell’art. 65-bis e dell’art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017, Intesa Sanpaolo ha optato per la pubblicazione su base volontaria di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.
(6) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 26.
- crescente importanza della sostenibilità e della responsabilità sociale (ESG): Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa in tre dei principali indici di sostenibilità, Dow Jones Sustainability Indices, CDP Climate Change A List 2018 e 2019 Corporate Knights “Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index”, e si classifica prima tra le banche europee in tre delle principali valutazioni internazionali ESG, MSCI, CDP e Sustainalytics.
Nei primi nove mesi del 2020, per il Gruppo si registra:
● utile netto contabile pari a 6.376 milioni di euro, a 3.112 milioni escludendo il goodwill negativo originato dall’acquisizione di UBI Banca da allocare nel quarto trimestre 2020 a oneri di integrazione, miglioramento dell’efficienza e accelerazione della riduzione del profilo di rischio; l’importo del goodwill negativo (pari a 3.264 milioni di euro, dopo la deduzione della parte allocata al ramo d’azienda da cedere a BPER Banca) è da considerarsi provvisorio, perché sarà rideterminato definitivamente in occasione del Bilancio 2020 a seguito della finalizzazione del processo di PPA (Purchase Price Allocation) tramite il calcolo puntuale alla data di acquisizione dei fair value delle attività identificabili acquisite e delle passività assunte del Gruppo UBI Banca. Escludendo anche i due mesi di apporto di UBI Banca, l’utile netto è pari a 3.073 milioni, rispetto a 3.310 milioni dei primi nove mesi del 2019, superiore ai circa 3 miliardi di euro di utile netto minimo previsto per l’esercizio 2020 e che risulterebbe pari a 3.956 milioni - in crescita di circa il 20% rispetto ai nove mesi 2019 - se si escludessero le rettifiche di valore su crediti pari a 1.312 milioni per i futuri impatti di COVID-19;
● risultato corrente lordo in aumento di circa il 16%, rispetto ai primi nove mesi 2019 2019 (°), se si escludessero le rettifiche di valore su crediti per i futuri impatti di COVID-19, anche a seguito della significativa ripresa nel terzo trimestre 2020 degli interessi netti e delle commissioni nette, che hanno registrato una crescita rispettivamente del 3,9% e del 6,7% rispetto al trimestre precedente;
● costi operativi in diminuzione del 3,7% rispetto ai primi nove mesi 2019 (°);
● elevata efficienza, con un cost/income al 50,2% nel primi nove mesi 2020 escludendo l’apporto di UBI Banca e al 50,7% includendolo, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costo del rischio dei primi nove mesi 2020 annualizzato (°) pari a 44 centesimi di punto escludendo l’impatto delle rettifiche per i futuri impatti di COVID-19 (pari a 44 centesimi di punto), rispetto ai 53 dell’esercizio 2019;
● miglioramento della qualità del credito, soprattutto a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti:
- riduzione dei crediti deteriorati (°) (*), al lordo delle rettifiche di valore, di circa 2,7 miliardi di euro nei primi nove mesi 2020, di circa 37 miliardi dal picco di settembre 2015 (di circa 23 miliardi escludendo la cessione dei crediti deteriorati a Intrum e Prelios) e di circa 24 miliardi dal dicembre 2017 (di circa 11 miliardi escludendo le operazioni Intrum e Prelios) realizzando già il 94% dell’obiettivo di riduzione previsto per l’intero quadriennio del Piano di Impresa 2018-2021;
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(°) Escludendo l’apporto dell’acquisizione di UBI Banca, consolidata dal terzo trimestre 2020.
(*) Escludendo l’adozione della nuova definizione di default recepita dal novembre 2019, che ha avuto un impatto incrementale sui crediti deteriorati pari a circa 0,6 miliardi di euro al lordo delle rettifiche e 0,5 miliardi al netto nel quarto trimestre 2019, a circa 0,1 miliardi al lordo e al netto delle rettifiche nel primo trimestre 2020, a circa 0,2 miliardi al lordo e al netto delle rettifiche nel secondo trimestre 2020 e a circa 0,1 miliardi al lordo e al netto delle rettifiche nel terzo trimestre 2020.
- lo stock di crediti deteriorati scende a settembre 2020 (°), rispetto a dicembre 2019, del 7,5% al lordo delle rettifiche di valore e del 7,2% al netto (dell’ 8,9% al lordo delle rettifiche e del 10,1% al netto, se si escludesse l’effetto della nuova definizione di default);
- l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a settembre 2020 è stata pari al 6,9% al lordo delle rettifiche di valore e al 3,3% al netto, escludendo l’apporto di UBI Banca (rispettivamente al 7% e al 3,5% includendolo);
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 54,4% a fine settembre 2020 escludendo l’apporto di UBI Banca (al 52,2% includendolo), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 64% escludendo l’apporto di UBI Banca (al 62,4% includendolo);
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6% a fine settembre 2020, sia escludendo sia includendo l’apporto di UBI Banca;
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 30 settembre 2020, deducendo dal capitale circa 2,3 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 15,2% (7) (8), al 15,9% escludendo l’acquisizione di UBI Banca, livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2020 al 14,7% (8) (9), al 15,5% escludendo l’acquisizione di UBI Banca, rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2020 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (10) - pari rispettivamente all’ 8,63% e all’ 8,44%, applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo scorso, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1;
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(°) Escludendo l’apporto dell’acquisizione di UBI Banca, consolidata dal terzo trimestre 2020.
(7) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 settembre 2020 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e alla cessione del ramo d’azienda a BPER Banca in relazione all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo dei primi nove mesi del 2020.
(8) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari al 75% dell’utile netto dei primi nove mesi del 2020 escluso il goodwill negativo, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(9) Pari al 14% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, al 14,7% escludendo anche l’acquisizione di UBI Banca.
(10) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 30 settembre 2020 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2020-2021 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il 2020).
● elevata liquidità e forte capacità di funding (°): a fine settembre 2020, attività liquide per 235 miliardi di euro (escludendo l’apporto di 48 miliardi di UBI Banca) ed elevata liquidità prontamente disponibile per 150 miliardi (escludendo l’apporto di 32 miliardi di UBI Banca); ampiamente rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari al 30 settembre 2020 a circa 70,9 miliardi di euro (escludendo l’apporto di 12 miliardi di UBI Banca), interamente costituite da TLTRO III;
● supporto all’economia reale (°): circa 66 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nei primi nove mesi 2020 (circa 80 miliardi includendo UBI Banca), con circa 59 miliardi in Italia (circa 73 miliardi includendo UBI Banca), di cui circa 47 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 7.600 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nei primi nove mesi 2020 e circa 120.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 38.000 e 600.000 posti di lavoro;
● sostenibilità e responsabilità sociale e culturale (°), che a fronte del solido andamento economico patrimoniale si è tradotta in particolare nelle seguenti azioni del Gruppo in Italia:
- iniziative per la riduzione della povertà infantile e il supporto alle persone in difficoltà fornendo dal 2018 circa 12,9 milioni di pasti, circa 857.000 posti letto, circa 191.000 medicinali e circa 134.000 capi di abbigliamento;
- supporto alle famiglie e alle imprese colpite da terremoti e disastri naturali, con remissioni o moratorie per i mutui sugli immobili danneggiati, con circa 130 moratorie nei primi nove mesi del 2020 su circa 650 milioni di debito residuo e con finanziamenti agevolati per circa 127 milioni erogati nei nove mesi (circa 461 milioni dal 2018);
- Ecobonus: Intesa Sanpaolo disponibile ad acquistare crediti di imposta supportando famiglie, condomini e imprese con soluzioni finanziarie modulari e flessibili perché beneficino della deduzione al 110% delle spese per efficienza energetica e adeguamento antisismico;
- avvio del Fondo Impact nel quarto trimestre 2018, per l’erogazione di circa 1,2 miliardi di euro di prestiti alle categorie che avrebbero altrimenti difficoltà ad accedere al credito nonostante il loro potenziale; lanciata la prima linea di credito non garantito dedicata a tutti gli studenti universitari italiani, che studino in Italia o all’estero (Per Merito), con 33 milioni di euro erogati nei nove mesi e 72 milioni dal lancio all’inizio del 2019; lanciato a luglio 2020 MAMMA@WORK, un finanziamento a condizioni molto agevolate per conciliare maternità e lavoro nei primi anni di vita dei figli; lanciato ad agosto 2020 XME StudioStation, finanziamento alle famiglie per il sostegno alla didattica a distanza; annunciate nel gennaio 2020 due nuove iniziative, per supportare le madri lavoratrici in India e le persone ultracinquantenni che hanno perso il lavoro o hanno difficoltà ad accedere al trattamento pensionistico;
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(°) Escludendo l’apporto dell’acquisizione di UBI Banca, consolidata dal terzo trimestre 2020.
- Plafond creditizio Circular Economy di 5 miliardi di euro per il 2018-2021 (aumentato a 6 miliardi con l’acquisizione di UBI Banca), a supporto dello sviluppo sostenibile: dall’avvio erogati 1.500 milioni di euro (circa 740 milioni nei primi nove mesi 2020); nel 2019 lanciato il primo Sustainability Bond focalizzato sull’economia circolare (per 750 milioni di euro);
- disponibilità a finanziare con 50 miliardi di euro di nuovi crediti a supporto dell’economia verde la realizzazione del green deal europeo in Italia;
- S-Loan, soluzione innovativa di Intesa Sanpaolo lanciata a luglio 2020 e rivolta alle PMI per finanziare progetti che migliorino il loro profilo di sostenibilità, a cui sono allocati 2 miliardi di euro nell’ambito dei predetti 50 miliardi dedicati all’economia verde, con un tasso di interesse ridotto subordinatamente alla verifica di due indicatori ESG che devono essere riportati nella relazione di bilancio annuale delle aziende finanziate;
- analizzate circa 660 iniziative di start-up (circa 1.900 dal 2018) in 3 programmi di accelerazione con 47 start-up assistite nei nove mesi (circa 280 dal 2018) presentandole a selezionati investitori e soggetti operanti nell’ecosistema (circa 5.500 fino ad oggi);
- programma di Intesa Sanpaolo “Giovani e Lavoro” in corso di realizzazione, in partnership con Generation, finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di 5.000 giovani in un triennio: richieste di iscrizione da parte di circa 5.550 giovani tra i 18 e i 29 anni nei nove mesi (circa 14.900 dal 2019), circa 1.020 studenti intervistati e circa 450 formati e in formazione con 20 corsi nei nove mesi (circa 3.000 studenti intervistati e circa 1.200 formati e in formazione dal 2019) e circa 1.400 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa;
- l’iniziativa P-Tech in partnership con IBM, con l’obiettivo di formare giovani professionisti nell’ambito delle nuove professioni digitali, ha coinvolto 20 persone di Intesa Sanpaolo nell’attività di “mentoring” di 40 giovani professionisti;
- inaugurazione del progetto di ristrutturazione delle nuove Gallerie d’Italia nel palazzo storico di via Toledo a Napoli (9.000 metri quadrati), dedicate alla collezione d’arte di Intesa Sanpaolo e ai capolavori di Caravaggio; aperta la mostra “Liberty” alle Gallerie d’Italia a Napoli dove sono state esposte oltre 60 opere straordinarie; trasformazione digitale dei contenuti culturali e artistici delle Gallerie d’Italia, con una campagna sociale focalizzata sulle immagini degli Archivi Intesa Sanpaolo Publifoto, che ha registrato 230.317 visualizzazioni, e una campagna sociale per la riapertura delle Gallerie d’Italia a Vicenza, che ha registrato 11 milioni di visualizzazioni; le Gallerie d’Italia hanno ospitato l’edizione digitale del Salone Internazionale del Libro di Torino, “SalTo Notte”, con due eventi in diretta a Milano e Napoli, che hanno registrato 114.075 visualizzazioni.
● iniziative del Gruppo per contrastare gli effetti di COVID-19 a livello sociale ed economico, ad oggi in particolare (°):
- condizioni di sicurezza per le persone del Gruppo e i clienti, in particolare con lavoro da remoto di oltre 63.000 persone (circa 77.000 includendo UBI Banca), circa 100% delle filiali aperte e pienamente operative (su appuntamento) e continuità operativa garantita dall’efficace modello di banca multicanale (filiale online, internet banking, App e ATM / casse automatiche) e dal servizio di assistenza e consulenza da remoto fornito da circa 20.000 gestori;
- assunte 589 persone nei primi nove mesi del 2020 (di cui 167 durante il lockdown);
- sostegno alle iniziative sanitarie con donazioni che hanno superato i 100 milioni di euro, incluse quelle derivanti dalla rinuncia del Consigliere Delegato e CEO e di 21 top manager a un importo complessivamente pari a circa 6 milioni di euro dei bonus riconosciuti dal Sistema Incentivante 2019;
- circa 89.000 medici e infermieri iscritti al corso di formazione, in collaborazione con Generation, sui dispositivi di protezione individuale, sulla ventilazione non invasiva e sulla gestione delle emergenze;
- destinazione di 125 milioni di euro del Fondo Impact (pari al 50%) alla riduzione del disagio socio economico causato da COVID-19;
- Programma Rinascimento, dal valore complessivo di 80 milioni di euro, che include prestiti di impatto alle micro imprese e start-up, per la ripresa ed evoluzione del modello di business nel contesto conseguente alla pandemia, attraverso progetti di sviluppo e innovazione, con impatti su economia reale e coesione sociale del territorio, lanciato a Bergamo in collaborazione con il Comune (30 milioni) e a Firenze in collaborazione con la Fondazione CR Firenze (50 milioni);
- prima banca in Italia a concedere moratorie, precedendo lo specifico quadro normativo: da inizio anno, finora accordate moratorie - inclusi i rinnovi - per circa 66 miliardi di euro (dei quali circa l’ 80% relativi a imprese e circa il 20% a famiglie), cui si aggiungono circa 17 miliardi di UBI Banca; l’ammontare di moratorie attualmente in essere è pari a circa 37 miliardi di euro (dei quali circa il 73% relativi a imprese e circa il 27% a famiglie), cui si aggiungono circa 11 miliardi di UBI Banca;
- prima banca in Italia a firmare il protocollo d’intesa con SACE, fornendo immediato supporto alle imprese in applicazione del Decreto Liquidità: complessivamente, includendo anche il Fondo PMI, erogati finora crediti garantiti dallo Stato per un ammontare pari a circa 24 miliardi di euro (circa 8 miliardi SACE e circa 16 miliardi Fondo PMI), cui si aggiungono circa 3 miliardi di UBI Banca;
- anche a seguito delle misure annunciate dal Governo, messi a disposizione delle imprese e dei professionisti 50 miliardi di euro di nuovi crediti per la salvaguardia dell’occupazione e la gestione dei pagamenti durante l’emergenza;
- 10 miliardi di euro di nuove linee di credito per supportare circa 2.500 filiere produttive italiane, potenziando il Programma Sviluppo Filiere.
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(°) Escludendo l’apporto dell’acquisizione di UBI Banca, consolidata dal terzo trimestre 2020.
I risultati di conto economico del terzo trimestre 2020 (°)
Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2020 registra interessi netti pari a 1.818 milioni di euro (escludendo l’apporto di 281 milioni di UBI Banca), in aumento del 3,9% rispetto ai 1.750 milioni del secondo trimestre 2020 e del 4,4% rispetto ai 1.741 milioni del terzo trimestre 2019.
Le commissioni nette sono pari a 1.861 milioni di euro (escludendo l’apporto di 272 milioni di UBI Banca), in crescita del 6,7% rispetto ai 1.744 milioni del secondo trimestre 2020. In dettaglio, si registra un aumento del 4,1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e dell’ 8,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una crescita del 10,1% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 6,2% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 8 milioni di euro nel terzo trimestre 2020 e a 9 milioni di euro nel secondo trimestre 2020) e del 9,3% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del terzo trimestre 2020 diminuiscono del 5,3% rispetto ai 1.966 milioni del terzo trimestre 2019. In dettaglio, si registra una diminuzione del 6,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 2,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli scende del 2,6%, quello da risparmio gestito diminuisce del 4% (con commissioni di performance pari a 12 milioni di euro nel terzo trimestre 2019) e quello da prodotti assicurativi aumenta dello 0,3%.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 295 milioni di euro (escludendo l’apporto di 3 milioni di UBI Banca), rispetto ai 367 milioni del secondo trimestre 2020 e ai 321 milioni del terzo trimestre 2019.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 121 milioni di euro (escludendo l’apporto di 5 milioni di UBI Banca), rispetto a 263 milioni del secondo trimestre 2020, con la componente relativa alla clientela che flette a 91 milioni da 94 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo pari a 212 milioni rispetto a un saldo negativo pari a 85 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che diminuisce a 235 milioni da 242 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a 7 milioni da 12 milioni. Il risultato di 121 milioni del terzo trimestre 2020 si confronta con i 480 milioni del terzo trimestre 2019, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 117 milioni, quello della componente di capital markets di 13 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 345 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 5 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 4.083 milioni di euro (escludendo l’apporto di 575 milioni di UBI Banca), in diminuzione dell’ 1,3% rispetto ai 4.136 milioni del secondo trimestre 2020 e del 9,5% rispetto ai 4.513 milioni del terzo trimestre 2019.
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(°) Escludendo i due mesi di apporto dell’acquisizione di UBI Banca, consolidata dal terzo trimestre 2020.
I costi operativi ammontano a 2.196 milioni di euro (escludendo l’apporto di 360 milioni di UBI Banca), in diminuzione dell’ 1,5% rispetto ai 2.230 milioni del secondo trimestre 2020, a seguito di un calo dell’ 1,6% per le spese del personale e del 2,2% per le spese amministrative e di un aumento dello 0,4% per gli ammortamenti; i costi operativi del terzo trimestre 2020 scendono del 5,3% rispetto ai 2.320 milioni del corrispondente trimestre 2019, a seguito di un calo del 4,5% per le spese del personale e del 10,5% per le spese amministrative e di un aumento del 2,7% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 1.887 milioni di euro (escludendo l’apporto di 215 milioni di UBI Banca), in diminuzione dell’ 1% rispetto ai 1.906 milioni del secondo trimestre 2020 e del 14% rispetto ai 2.193 milioni del terzo trimestre 2019. Il cost/income ratio nel terzo trimestre 2020 è pari al 53,8%, rispetto al 53,9% del secondo trimestre 2020 e al 51,4% del terzo trimestre 2019. Includendo l’apporto di UBI Banca, il cost/income ratio nel terzo trimestre 2020 è pari al 54,9%.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 853 milioni di euro (escludendo l’apporto di 85 milioni di UBI Banca) e includono 430 milioni per i futuri impatti di COVID-19, rispetto ai 1.398 milioni del secondo trimestre 2020, che includevano 882 milioni per i futuri impatti di COVID-19, e ai 473 milioni del terzo trimestre 2019.
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 60 milioni di euro (escludendo l’apporto di 7 milioni di UBI Banca), rispetto alla ripresa netta di 262 milioni del secondo trimestre 2020 (conseguente alla ripresa, con riallocazione a rettifiche nette su crediti, dei circa 300 milioni di accantonamenti a fondi rischi e oneri per COVID-19 effettuati nel primo trimestre) e a 19 milioni del terzo trimestre 2019.
Gli altri proventi netti registrano un saldo positivo pari a 23 milioni di euro (nessun apporto di UBI Banca), rispetto a un saldo negativo di 21 milioni nel secondo trimestre 2020 e di 2 milioni nel terzo trimestre 2019.
L’utile delle attività operative cessate è nullo (nessun apporto di UBI Banca), rispetto ai 1.134 milioni del secondo trimestre 2020 (comprendente la plusvalenza da Nexi pari a 1.110 milioni) e ai 22 milioni del terzo trimestre 2019.
Il risultato corrente lordo è pari a 997 milioni di euro (escludendo l’apporto di 123 milioni di UBI Banca), rispetto a 1.883 milioni di euro del secondo trimestre 2020 e a 1.721 milioni del terzo trimestre 2019.
Il risultato netto consolidato è pari a 507 milioni di euro (escludendo il goodwill negativo di 3.264 milioni generato dall’acquisizione di UBI Banca (#) e l’apporto di UBI Banca di 39 milioni), dopo la contabilizzazione di:
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(#) L’importo di 3.264 milioni è dopo la deduzione della parte allocata al ramo d’azienda da cedere a BPER Banca ed è da considerarsi provvisorio perché sarà rideterminato definitivamente in occasione del Bilancio 2020 a seguito della finalizzazione del processo di PPA (Purchase Price Allocation) tramite il calcolo puntuale alla data di acquisizione dei fair value delle attività identificabili acquisite e delle passività assunte del Gruppo UBI Banca.
- imposte sul reddito per 289 milioni di euro (escludendo l’apporto di 31 milioni di UBI Banca);
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 27 milioni (nessun apporto di UBI Banca);
- un saldo negativo degli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 27 milioni (escludendo il goodwill negativo di 3.264 milioni generato dall’acquisizione di UBI Banca);
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 148 milioni di euro (escludendo 49 milioni di pertinenza di UBI Banca), derivanti da oneri ante imposte per 209 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2020 (escludendo 72 milioni di pertinenza di UBI Banca), per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere. La voce ammontava a 86 milioni di euro nel secondo trimestre 2020, derivanti da oneri ante imposte per 92 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione in aggiunta a quelli stimati nel primo trimestre per l’intero 2020, per 8 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 21 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere. Nel terzo trimestre 2019 questa voce era ammontata a 96 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 127 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2019, per 2 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 3 milioni relativi ai contributi al fondo di risoluzione e per 13 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 5 milioni riguardanti Atlante;
- una perdita di pertinenza di terzi per un milione di euro (escludendo l’apporto di UBI Banca di 4 milioni di utile di pertinenza di terzi).
Il risultato netto nel terzo trimestre 2020 di 507 milioni di euro si confronta con 1.415 milioni nel secondo trimestre 2020 e 1.044 milioni nel terzo trimestre 2019. Il risultato netto nel terzo trimestre 2020 è pari a 546 milioni di euro includendo l’apporto di UBI Banca e a 3.810 milioni includendo anche il goodwill negativo originato dall’acquisizione di UBI Banca.
I risultati di conto economico dei primi nove mesi del 2020 (°)
Il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2020 registra interessi netti pari a 5.315 milioni di euro (escludendo l’apporto di 281 milioni di UBI Banca), in crescita dell’ 1,1% rispetto ai 5.258 milioni dei primi nove mesi del 2019.
Le commissioni nette sono pari a 5.449 milioni di euro (escludendo l’apporto di 272 milioni di UBI Banca), in diminuzione del 6% rispetto ai 5.796 milioni dei primi nove mesi del 2019. In dettaglio, si registra una diminuzione del 7,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 3,3% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una diminuzione del 4,8% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 3,6% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 19 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020 e a 14 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019) e dello 0,9% per quella relativa ai prodotti assicurativi.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 1.031 milioni di euro (escludendo l’apporto di 3 milioni di UBI Banca), rispetto ai 948 milioni dei primi nove mesi del 2019.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 1.378 milioni di euro (escludendo l’apporto di 5 milioni di UBI Banca), rispetto a 1.572 milioni dei primi nove mesi del 2019, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 332 milioni da 395 milioni, quella di capital markets che scende a 108 milioni da 159 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che flette a 957 milioni da 989 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo negativo di 19 milioni rispetto a un saldo positivo di 28 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 13.158 milioni di euro (escludendo l’apporto di 575 milioni di UBI Banca), in diminuzione del 3,2% rispetto a 13.588 milioni dei primi nove mesi del 2019.
I costi operativi ammontano a 6.599 milioni di euro (escludendo l’apporto di 360 milioni di UBI Banca), in calo del 3,7% rispetto ai 6.851 milioni dei primi nove mesi del 2019, a seguito di una diminuzione del 3,2% per le spese del personale e del 7,7% per le spese amministrative e di un aumento del 3,4% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 6.559 milioni di euro (escludendo l’apporto di 215 milioni di UBI Banca), in diminuzione del 2,6% rispetto ai 6.737 milioni dei primi nove mesi del 2019. Il cost/income ratio nei primi nove mesi del 2020 è pari al 50,2%, rispetto al 50,4% dei primi nove mesi del 2019. Includendo l’apporto di UBI Banca, il cost/income ratio nei primi nove mesi del 2020 è pari al 50,7%.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 2.654 milioni di euro (escludendo l’apporto di 85 milioni di UBI Banca), rispetto ai 1.396 milioni dei primi nove mesi del 2019, e includono 1.312 milioni per i futuri impatti di COVID-19.
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(°) Escludendo i due mesi di apporto dell’acquisizione di UBI Banca, consolidata dal terzo trimestre 2020.
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 217 milioni di euro (escludendo l’apporto di 7 milioni di UBI Banca), rispetto agli 86 milioni dei primi nove mesi del 2019.
Gli altri proventi netti sono pari a 5 milioni di euro (nessun apporto di UBI Banca), analogamente ai primi nove mesi del 2019.
L’utile delle attività operative cessate è pari a 1.163 milioni di euro (nessun apporto di UBI Banca) e comprende la plusvalenza da Nexi pari a 1.110 milioni, rispetto ai 63 milioni dei primi nove mesi del 2019.
Il risultato corrente lordo è pari a 4.856 milioni di euro (escludendo l’apporto di 123 milioni di UBI Banca), rispetto a 5.323 milioni dei primi nove mesi del 2019.
Il risultato netto consolidato è pari a 3.073 milioni di euro (escludendo il goodwill negativo di 3.264 milioni generato dall’acquisizione di UBI Banca (#) e l’apporto di UBI Banca di 39 milioni), dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 1.163 milioni di euro (escludendo l’apporto di 31 milioni di UBI Banca);
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 77 milioni (nessun apporto di UBI Banca);
- un saldo negativo degli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 77 milioni (escludendo il goodwill negativo di 3.264 milioni generato dall’acquisizione di UBI Banca);
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 425 milioni di euro (escludendo 49 milioni di pertinenza di UBI Banca), derivanti da oneri ante imposte per 340 milioni relativi ai contributi al fondo di risoluzione, per 209 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2020 (escludendo 72 milioni di pertinenza di UBI Banca), per 17 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 46 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere. La voce ammontava a 338 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 316 milioni relativi ai contributi al fondo di risoluzione, per 127 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2019, per 15 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 39 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 13 milioni riguardanti Atlante;
- un utile di pertinenza di terzi per 41 milioni di euro (escludendo l’apporto di 4 milioni di UBI Banca).
Il risultato netto dei primi nove mesi del 2020 di 3.073 milioni di euro si confronta con 3.310 milioni dei primi nove mesi del 2019. Il risultato netto dei primi nove mesi del 2020 è pari a 3.112 milioni di euro includendo l’apporto di UBI Banca e a 6.376 milioni includendo anche il goodwill negativo originato dall’acquisizione di UBI Banca.
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(#) L’importo di 3.264 milioni è dopo la deduzione della parte allocata al ramo d’azienda da cedere a BPER Banca ed è da considerarsi provvisorio perché sarà rideterminato definitivamente in occasione del Bilancio 2020 a seguito della finalizzazione del processo di PPA (Purchase Price Allocation) tramite il calcolo puntuale alla data di acquisizione dei fair value delle attività identificabili acquisite e delle passività assunte del Gruppo UBI Banca.
Lo stato patrimoniale al 30 settembre 2020
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 settembre 2020 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 404 miliardi di euro (escludendo l’apporto di 85 miliardi di UBI Banca), in aumento del 2,2% rispetto sia al 31 dicembre 2019 sia al 30 settembre 2019 (in flessione dello 0,4% rispetto al secondo trimestre 2020 e in aumento del 5,2% rispetto ai primi nove mesi del 2019 considerando i volumi medi (11) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 13.193 milioni di euro (escludendo l’apporto di 3.819 milioni di UBI Banca), in diminuzione del 7,2% rispetto ai 14.222 milioni del 31 dicembre 2019 (del 10,1% se si escludesse l’effetto della nuova definizione di default). In quest’ambito, i crediti in sofferenza scendono a 6.131 milioni di euro (escludendo l’apporto di 1.536 milioni di UBI Banca) da 6.740 milioni del 31 dicembre 2019, con un’incidenza sui crediti complessivi pari all’ 1,5% (1,7% al 31 dicembre 2019), e un grado di copertura al 64% (65,3% a fine 2019). Le inadempienze probabili diminuiscono a 6.332 milioni di euro (escludendo l’apporto di 2.212 milioni di UBI Banca) da 6.738 milioni del dicembre 2019 e i crediti scaduti/sconfinanti diminuiscono a 730 milioni di euro (escludendo l’apporto di 71 milioni di UBI Banca) da 744 milioni a fine 2019.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 982 miliardi di euro (escludendo l’apporto di 197 miliardi di UBI Banca), in aumento del 2,2% rispetto al 31 dicembre 2019 e del 3,2% rispetto al 30 settembre 2019. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 449 miliardi (escludendo l’apporto di 98 miliardi di UBI Banca), in crescita del 5,5% rispetto al 31 dicembre 2019 e del 5,2% rispetto al 30 settembre 2019. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 167 miliardi (escludendo l’apporto di 3 miliardi di UBI Banca), in aumento dello 0,7% rispetto al 31 dicembre 2019 e dell’ 1,6% rispetto al 30 settembre 2019. La raccolta indiretta ammonta a 532 miliardi (escludendo l’apporto di 99 miliardi di UBI Banca), in flessione dello 0,5% rispetto al 31 dicembre 2019 e in aumento dell’ 1,5% rispetto al 30 settembre 2019. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 356 miliardi (escludendo l’apporto di 74 miliardi di UBI Banca), in flessione dello 0,5% rispetto al 31 dicembre 2019 e in aumento dell’ 1,3% rispetto al 30 settembre 2019; la nuova produzione vita nei primi nove mesi del 2020 ammonta a 10,9 miliardi di euro (escludendo l’apporto di UBI Banca). La raccolta amministrata è pari a 175 miliardi (escludendo l’apporto di 25 miliardi di UBI Banca), in flessione dello 0,6% rispetto al 31 dicembre 2019 e in aumento dell’ 1,9% rispetto al 30 settembre 2019.
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(11) Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2020 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2020, deducendo dal capitale circa 2,3 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi - risultano pari a:
- 14,7% per il Common Equity Tier 1 ratio (12) (13,9% a fine 2019 (13)),
- 16,9% per il Tier 1 ratio (12) (15,3% a fine 2019 (13)),
- 19,6% per il coefficiente patrimoniale totale (12) (17,7% a fine 2019 (13)).
La stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 15,2%, al 15,9% escludendo l’acquisizione di UBI Banca (14,1% al 31 dicembre 2019), applicando ai dati di bilancio del 30 settembre 2020 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e alla cessione del ramo d’azienda a BPER Banca in relazione all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo dei primi nove mesi del 2020.
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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 150 miliardi di euro a fine settembre 2020 (escludendo l’apporto di 32 miliardi di UBI Banca),
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 235 miliardi di euro a fine settembre 2020 (escludendo l’apporto di 48 miliardi di UBI Banca),
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(12) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari al 75% dell’utile netto dei primi nove mesi escluso il goodwill negativo, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1. Escludendo l’acquisizione di UBI Banca, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 15,5% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 18% per il Tier 1 ratio e al 20,6% per il coefficiente patrimoniale totale. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 14% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 16,2% per il Tier 1 ratio e al 19,2% per il coefficiente patrimoniale totale, se si esclude anche l’acquisizione di UBI Banca risultano pari rispettivamente al 14,7%, 17,2% e 20%.
(13) Secondo i criteri transitori in vigore per il 2019. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 13% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 14,3% per il Tier 1 ratio e al 17% per il coefficiente patrimoniale totale.
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari al 30 settembre 2020 a circa 70,9 miliardi di euro (escludendo l’apporto di 12 miliardi di UBI Banca), interamente costituite da TLTRO III;
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (°) (inclusi i titoli emessi) costituita per l’ 82% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine wholesale (°) per 5,9 miliardi di euro nei primi nove mesi 2020, nel cui ambito operazioni benchmark di obbligazioni senior per 350 milioni di sterline e 1,25 miliardi di euro e di Additional Tier 1 per 3 miliardi di euro (per circa l’ 85% collocate presso investitori esteri).
Il leverage ratio al 30 settembre 2020 è pari a 6,6% applicando i criteri transitori in vigore per il 2020 e a 6,3% applicando i criteri a regime, a 6,9% e 6,7% rispettivamente se si esclude l’acquisizione di UBI Banca, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
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Al 30 settembre 2020, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 6.377 sportelli bancari (di cui 1.769 di UBI Banca) - 5.356 in Italia (di cui 1.768 di UBI Banca) e 1.021 all’estero (di cui 1 di UBI Banca) - e 106.107 persone (di cui 19.666 di UBI Banca).
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(°) Escludendo l’apporto dell’acquisizione di UBI Banca, consolidata dal terzo trimestre 2020.
I risultati per area di Business (°)
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 250.000 euro e reddito netto annuo inferiore a 50.000 euro, attività/aziende con minore complessità di esigenze);
- clientela Exclusive (clienti privati con attività finanziarie da 250.000 euro a un milione di euro o con reddito netto annuo superiore a 50.000 euro);
- clientela Imprese (aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni);
- clientela costituita da enti nonprofit.
La Divisione include l’attività di banca di prossimità, effettuata - mediante la partnership tra la controllata Banca 5 e SisalPay - avvalendosi di canali alternativi agli sportelli bancari, con focalizzazione sull’instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate.
La Divisione Banca dei Territori nel terzo trimestre 2020 registra:
- proventi operativi netti per 2.016 milioni, +5% rispetto a 1.921milioni del secondo trimestre 2020;
- costi operativi per 1.227 milioni, -1,7% rispetto a 1.248 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato della gestione operativa di 789 milioni, +17,3% rispetto a 672 milioni del secondo trimestre 2020;
- un cost/income ratio al 60,9% rispetto al 65% del secondo trimestre 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 526 milioni, rispetto a 1.011 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato lordo pari a 293 milioni, rispetto a -339 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato netto pari a 195 milioni, rispetto a -223 milioni del secondo trimestre 2020.
La Divisione Banca dei Territori nei primi nove mesi del 2020 registra:
- proventi operativi netti per 5.991 milioni, -4,4% rispetto a 6.270 milioni dei primi nove mesi 2019, pari a circa il 46% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (46% anche nei primi nove mesi 2019);
- costi operativi per 3.712 milioni, -4,6% rispetto a 3.893 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato della gestione operativa di 2.279 milioni, -4,1% rispetto a 2.377 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un cost/income ratio al 62% rispetto al 62,1% dei primi nove mesi 2019;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 1.920 milioni, rispetto a 1.127 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato corrente lordo pari a 389 milioni, rispetto a 1.250 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato netto pari a 253 milioni, rispetto a 778 milioni dei primi nove mesi 2019.
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(°) I dati relativi a UBI Banca sono stati provvisoriamente attribuiti a un’area di Business a sé stante.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking comprende:
- Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 8 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Public Finance; Energy; Telecom, Media & Technology;
- International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
- Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
- Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
- Global Markets & Investment Banking, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking nel terzo trimestre 2020 registra:
- proventi operativi netti per 862 milioni, -10,2% rispetto a 960 milioni del secondo trimestre 2020;
- costi operativi per 266 milioni, -0,7% rispetto a 268 milioni del secondo trimestre 2020
- un risultato della gestione operativa di 597 milioni, -13,9% rispetto a 693 milioni del secondo trimestre 2020;
- un cost/income ratio al 30,8% rispetto al 27,9% del secondo trimestre 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 114 milioni, rispetto a 237 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 482 milioni, +5,8% rispetto a 456 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato netto pari a 324 milioni, +6,9% rispetto a 303 milioni del secondo trimestre 2020.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking nei primi nove mesi del 2020 registra:
- proventi operativi netti per 3.456 milioni, +11,3% rispetto a 3.106 milioni dei primi nove mesi 2019, pari a circa il 26% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (23% nei primi nove mesi 2019);
- costi operativi per 798 milioni, -3,7% rispetto a 829 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato della gestione operativa di 2.658 milioni, +16,7% rispetto a 2.277 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un cost/income ratio al 23,1% rispetto al 26,7% dei primi nove mesi 2019;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 350 milioni, rispetto a 190 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato corrente lordo pari a 2.308 milioni, +10,4% rispetto a 2.090 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato netto pari a 1.538 milioni, +9,2% rispetto a 1.409 milioni dei primi nove mesi 2019.
La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) South-Eastern Europe, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Central-Eastern Europe, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Pravex Bank in Ucraina, Eximbank in Moldavia e Bank of Alexandria in Egitto.
La Divisione International Subsidiary Banks nel terzo trimestre 2020 registra:
- proventi operativi netti per 475 milioni, +0,9% rispetto a 471 milioni del secondo trimestre 2020;
- costi operativi per 242 milioni, +0,1% rispetto a 242 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato della gestione operativa di 233 milioni, +1,6% rispetto a 229 milioni del secondo trimestre 2020;
- un cost/income ratio al 51% rispetto al 51,4% del secondo trimestre 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 50 milioni, rispetto a 89 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 183 milioni, +30% rispetto a 141 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato netto pari a 133 milioni, +31,2% rispetto a 102 milioni del secondo trimestre 2020.
La Divisione International Subsidiary Banks nei primi nove mesi del 2020 registra:
- proventi operativi netti per 1.413 milioni, -4,8% rispetto a 1.485 milioni dei primi nove mesi 2019, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11% anche nei primi nove mesi 2019);
- costi operativi per 723 milioni, +0,1% rispetto a 722 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato della gestione operativa di 690 milioni, -9,6% rispetto a 763 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un cost/income ratio al 51,2% rispetto al 48,6% dei primi nove mesi 2019;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 175 milioni, rispetto a 36 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato corrente lordo pari a 521 milioni, -28,8% rispetto a 732 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato netto pari a 378 milioni, -33% rispetto a 564 milioni dei primi nove mesi 2019.
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Private Banking nel terzo trimestre 2020 registra:
- proventi operativi netti per 479 milioni, +0,4% rispetto a 478 milioni del secondo trimestre 2020;
- costi operativi per 151 milioni, +0,7% rispetto a 150 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato della gestione operativa di 328 milioni, +0,2% rispetto a 327 milioni del secondo trimestre 2020;
- un cost/income ratio al 31,6% rispetto al 31,5% del secondo trimestre 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 9 milioni, rispetto a 32 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 319 milioni, +7,8% rispetto a 296 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato netto pari a 216 milioni, +7,7% rispetto a 200 milioni del secondo trimestre 2020.
La Divisione Private Banking nei primi nove mesi del 2020 registra:
- proventi operativi netti per 1.435 milioni, -0,6% rispetto a 1.444 milioni dei primi nove mesi 2019, pari a circa l’11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11% anche nei primi nove mesi 2019);
- costi operativi per 443 milioni, -1,3% rispetto a 449 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato della gestione operativa di 992 milioni, -0,3% rispetto a 995 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un cost/income ratio al 30,9% rispetto al 31,1% dei primi nove mesi 2019;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 49 milioni, rispetto a 38 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato corrente lordo pari a 949 milioni, -1,8% rispetto a 966 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato netto pari a 643 milioni, -4,2% rispetto a 671 milioni dei primi nove mesi 2019.
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di OICR di diritto lussemburghese a limitato tracking error, Eurizon Asset Management Slovakia, cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), Epsilon Associati SGR - specializzata nella gestione attiva di portafoglio e, in particolare, nelle gestioni quantitative e multi strategia con obiettivi di investimento di tipo “total return” - e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
La Divisione Asset Management nel terzo trimestre 2020 registra:
- proventi operativi netti per 194 milioni, +4,1% rispetto a 186 milioni del secondo trimestre 2020;
- costi operativi per 39 milioni, +6,6% rispetto a 37 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato della gestione operativa di 155 milioni, +3,5% rispetto a 150 milioni del secondo trimestre 2020;
- un cost/income ratio al 20,3% rispetto al 19,8% del secondo trimestre 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 155 milioni, +3,4% rispetto a 150 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato netto pari a 115 milioni, +3,1% rispetto a 111 milioni del secondo trimestre 2020.
La Divisione Asset Management nei primi nove mesi del 2020 registra:
- proventi operativi netti per 549 milioni, -1,6% rispetto a 558 milioni dei primi nove mesi 2019, pari a circa il 4% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (4% anche nei primi nove mesi 2019);
- costi operativi per 110 milioni, +1,9% rispetto a 108 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato della gestione operativa di 439 milioni, -2,4% rispetto a 450 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un cost/income ratio al 20% rispetto al 19,4% dei primi nove mesi 2019;
- un risultato corrente lordo pari a 439 milioni, -2,4% rispetto a 450 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato netto pari a 326 milioni, -5,2% rispetto a 344 milioni dei primi nove mesi 2019.
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life e Intesa Sanpaolo RBM Salute) e Fideuram Vita.
La Divisione Insurance nel terzo trimestre 2020 registra:
- proventi operativi netti per 286 milioni, -13,4% rispetto a 330 milioni del secondo trimestre 2020;
- costi operativi per 61 milioni, +2,4% rispetto a 60 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato della gestione operativa di 224 milioni, -16,9% rispetto a 270 milioni del secondo trimestre 2020;
- un cost/income ratio al 21,5% rispetto al 18,1% del secondo trimestre 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 7 milioni, rispetto a 2 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 217 milioni, -18,9% rispetto a 268 milioni del secondo trimestre 2020;
- un risultato netto pari a 146 milioni, -12,7% rispetto a 167 milioni del secondo trimestre 2020.
La Divisione Insurance nei primi nove mesi del 2020 registra:
- proventi operativi netti per 956 milioni, +5,2% rispetto a 909 milioni dei primi nove mesi 2019, pari a circa il 7% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (7% anche nei primi nove mesi 2019);
- costi operativi per 170 milioni, +5,6% rispetto a 161 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato della gestione operativa di 786 milioni, +5,1% rispetto a 748 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un cost/income ratio al 17,8% rispetto al 17,7% dei primi nove mesi 2019;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 16 milioni, rispetto a un milione dei primi nove mesi 2019;
- un risultato corrente lordo pari a 770 milioni, +3,1% rispetto a 747 milioni dei primi nove mesi 2019;
- un risultato netto pari a 473 milioni, -4,4% rispetto a 495 milioni dei primi nove mesi 2019.
Le prospettive
Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, senza considerare l’acquisizione di UBI Banca, ci si attende che l’utile netto possa risultare non inferiore a circa 3 miliardi di euro nel 2020 e non inferiore a circa 3,5 miliardi nel 2021, assumendo un costo del rischio potenzialmente fino a circa 90 centesimi di punto per il 2020 e fino a circa 70 centesimi di punto per il 2021.
Anche considerando l’acquisizione di UBI Banca, viene confermata la politica dei dividendi del Gruppo, che prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 75% del risultato netto per l’esercizio 2020 (14) e al 70% per l’esercizio 2021, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al 1° gennaio 2021, termine della raccomandazione del 28 luglio scorso.
In aggiunta alla prevista distribuzione di dividendi cash da utile netto del 2020, Intesa Sanpaolo intende ottenere l’approvazione della BCE per una distribuzione cash da riserve nel 2021 alla luce dell’utile netto 2019 allocato a riserve nel 2020.
Viene confermato un coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 ratio a regime pro-forma atteso superiore al 13% (15) nel 2021, anche considerando l’acquisizione di UBI Banca e la predetta potenziale distribuzione cash da riserve.
Per il Gruppo risultante dall’acquisizione di UBI Banca, si prevede dal 2022 un utile netto non inferiore a 5 miliardi di euro e il proseguimento di una strategia focalizzata sulla remunerazione per gli azionisti e sul mantenimento di solidi coefficienti patrimoniali. Si intende rendere noto il nuovo Piano di Impresa entro la fine del 2021, appena lo scenario macroeconomico sarà diventato più chiaro.
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(14) Escludendo dall’utile l’apporto del goodwill negativo non allocato alla copertura degli oneri di integrazione e alla riduzione del profilo di rischio. La determinazione effettiva del goodwill negativo risulterà all’esito della procedura di Purchase Price Allocation, prevista dal principio contabile IFRS 3, in occasione del Bilancio 2020, tramite il calcolo puntuale alla data di acquisizione dei fair value delle attività identificabili acquisite e delle passività assunte del Gruppo UBI Banca.
(15) Stimato applicando i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e alla cessione del ramo d’azienda a BPER Banca in relazione all’acquisizione di UBI Banca.
Superiore al 12% se non si considerano i predetti assorbimenti delle DTA.
Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico dei primi tre trimestri del 2019 sono stati riesposti a seguito della firma nello scorso mese di dicembre dell’accordo per il trasferimento a Nexi del ramo aziendale di Intesa Sanpaolo avente ad oggetto l’attività di acquiring: le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea e l’apporto del ramo in termini di conto economico è stato attribuito all’utile/perdita delle attività operative cessate.
Per gli stessi trimestri, i dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alla Divisione Banca dei Territori e alla Divisione IMI Corporate & Investment Banking sono stati riesposti a seguito dell’incorporazione nello scorso mese di novembre della controllata Mediocredito Italiano nella Capogruppo; mentre i dati delle Divisioni dei quattro trimestri del 2019 sono stati riesposti per la riallocazione dal Centro di Governo di componenti di costo e delle componenti di conto economico e stato patrimoniale relative ai crediti in sofferenza in precedenza attribuiti alla Direzione NPE (ex Capital Light Bank).
Inoltre, i dati di conto economico dei quattro trimestri del 2019 sono stati riesposti a seguito della firma nello scorso mese di dicembre dell’accordo per la partnership strategica con Prelios, comprendente un contratto per il servicing da parte di Prelios di un portafoglio di crediti classificati come inadempienze probabili del Gruppo Intesa Sanpaolo, stimando le commissioni di teorica spettanza di Prelios e iscrivendole da un lato nella voce “spese amministrative” e dall’altro nelle voci “imposte sul reddito” e “utile/perdita di pertinenza terzi”.
Infine, i dati di conto economico e di stato patrimoniale dei quattro trimestri del 2019 e del primo trimestre del 2020 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione di RBM Assicurazione Salute perfezionata nello scorso mese di maggio: le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi e il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti al 30 settembre 2020, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.
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Data ultimo aggiornamento 4 novembre 2020 alle ore 12:46