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“Il Genio di Milano” in mostra: dalla Fabbrica del Duomo al Novecento

L’immagine che accompagna la News sulla mostra “Il genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento”, ritrae il dipinto “La corte di Ludovico il Moro” di Giuseppe Diotti

Intesa Sanpaolo apre al pubblico alle Gallerie d’Italia – Milano la mostra “Il genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento”: un omaggio al capoluogo lombardo da sempre snodo di innovazione, sia nelle arti che nella scienza.

La mostra ospita oltre 140 opere tra dipinti, marmi, manoscritti, disegni e sculture, e il percorso espositivo è organizzato in sezioni tematiche e cronologiche che spaziano dal Medioevo al Novecento: il fervore creativo del capoluogo lombardo viene illustrato attraverso episodi significativi che, nel corso della storia, hanno fatto della città un’officina privilegiata delle innovazioni.

Tra i molteplici “protagonisti” della mostra:

  • il Duomo di Milano, con la straordinaria storia della sua Fabbrica
  • Leonardo alla corte degli Sforza
  • il Cardinale Federico Borromeo, mecenate e collezionista
  • la relazione privilegiata di Milano con Venezia, con pittori come Sebastiano Ricci e Giovanni Battista Tiepolo
  • l’architetto Giuseppe Piermarini, che rinnovò radicalmente la città edificando nuovi palazzi per la nobiltà e per la borghesia emergente
  • Andrea Appiani che, nominato pittore di Napoleone, fu protagonista della scena artistica nel periodo della dominazione francese
  • pittori e scultori come Pelagio Palagi, Francesco Hayez, Massimo d’ Azeglio, Carlo Canella, Alessandro Puttinati stabilitisi a Milano perché divenuta capitale culturale d’Italia e seguiti da maestri locali come Giuseppe Molteni, Giovanni Migliara e Angelo Inganni, che fecero di Milano il centro riconosciuto del Romanticismo
  • il Divisionismo, anticipo del Futurismo, con pittori come Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Angelo Morbelli e Giuseppe Pellizza da Volpedo
  • il Novecento, con la figura di Margherita Sarfatti cui è dovuto il successo internazionale di artisti quali Mario Sironi, Achille Funi, Arturo Martini e Francesco Messina
  • lo scultore Adolfo Wildt e i suoi due giovani allievi all’Accademia di Brera: Lucio Fontana e Fausto Melotti.

La mostra racconta quindi come Milano, città inclusiva per vocazione, nel corso dei secoli sia sempre stata aperta alle innovazioni portate da artisti forestieri che vi hanno trovato grandi opportunità per realizzare le loro ispirazioni, anche grazie a un mecenatismo e a un collezionismo lungimiranti.

L’esposizione, a cura di Marco Carminati, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti e Paola Zatti, è realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in partnership con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, e vede la collaborazione delle più importanti istituzioni culturali milanesi.

La sede espositiva di Milano, insieme a quelle di Torino, Napoli e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo.

Apertura al pubblico dal 23 novembre 2024 al 16 marzo 2025.

Per informazioni, consultare il sito delle Gallerie d’Italia.

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