25 novembre: Intesa Sanpaolo e la Giornata contro la violenza sulle donne
Per contrastare la violenza sulle donne, Intesa Sanpaolo sostiene iniziative che offrono protezione, supporto e strumenti concreti per l’autonomia
Perché è importante: la violenza di genere non è solo un’emergenza privata, ma una frattura sociale che richiede responsabilità per costruire un ecosistema di tutela
In questo articolo potrai scoprire anche come una grande banca può contribuire al cambiamento, attivando competenze, reti e visibilità.
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25 novembre 2025
Una ricorrenza simbolica e necessaria. La violenza di genere non è solo un’emergenza privata, ma una frattura sociale che richiede responsabilità condivisa. Intesa Sanpaolo sostiene progetti e reti di supporto per favorire consapevolezza, protezione, autonomia e inclusione.
L’impegno di Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo sostiene progetti e iniziative che offrono protezione, supporto e strumenti concreti per l’autonomia. L’obiettivo non è proporre soluzioni isolate, ma costruire un ecosistema di tutela, empowerment e formazione, coerente con i valori del Gruppo e con la sua visione di responsabilità sociale.
Una grande banca può contribuire al cambiamento attivando competenze, reti e visibilità: dalle partnership con i centri antiviolenza ai programmi di educazione finanziaria, dalle iniziative museali alla formazione interna.
Interventi concreti durante tutto l’anno
Educazione finanziaria per l’autonomia economica
L’indipendenza economica è uno dei fattori più rilevanti per uscire da situazioni di violenza. Il Gruppo ha aderito alla campagna “Il mondo bancario per l’autonomia finanziaria ed economica delle donne”, promossa da ABI e Federcasse nel quadro dell’iniziativa “Una donna, un lavoro, un conto” del Corriere della Sera e attraverso il Museo del Risparmio, promuove tutto l’anno percorsi di educazione finanziaria rivolti a centri antiviolenza, associazioni e realtà di accoglienza.
Tra le altre iniziative:
- Accordo con Regione Puglia, con programmi di alfabetizzazione finanziaria destinati alle fasce socialmente vulnerabili e alle donne vittime di violenza.
- Evento “Love bombing, romance scam e violenza economica”, dedicato ai meccanismi di abuso psicologico che possono sfociare in dipendenza finanziaria.
Sostegni economici
Il Gruppo partecipa all’Accordo ABI Sindacati che prevede per le donne inserite in percorsi certificati di protezione la sospensione della quota capitale dei mutui e dei prestiti per 18 mesi. Intesa Sanpaolo ha scelto di ampliare la misura includendo la sospensione dell’intera rata. A ciò si aggiunge il Protocollo d’Intesa tra il Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità e l’ABI, che favorisce programmi di formazione e informazione per l’inclusione finanziaria.
Supporto alle reti che contrastano la violenza di genere
Intesa Sanpaolo sostiene organizzazioni che operano quotidianamente sul territorio, tra cui:
- D.i.Re – Donne in Rete contro la Violenza: 88 organizzazioni, 118 Centri antiviolenza, oltre 60 Case rifugio e circa 24.000 donne supportate ogni anno.
- Casa Betel 2000 Onlus di Brescia, che accoglie donne fragili, vittime di tratta o di violenza, con strutture dedicate e a indirizzo protetto.
- Associazione PARI, rete avviata nel 2025 per promuovere un cambiamento culturale nei luoghi di lavoro; Intesa Sanpaolo è socio sostenitore sin dalla nascita.
Attraverso il Fondo di Beneficenza della Presidenza, il Gruppo ha investito €6,5 milioni sostenendo 185 progetti a favore di donne e minori vittime di violenza: centri antiviolenza, sportelli, case rifugio, percorsi di supporto psicologico, legale e di autonomia lavorativa.
Tutela delle persone del Gruppo
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha avviato misure interne dedicate alla protezione e al benessere delle proprie persone. Tra queste:
- servizio di supporto psicologico con ascolto e prima informazione
- policy aziendale (dal 2021) - Regole per il Contrasto alle Molestie Sessuali - per la prevenzione e il contrasto delle molestie
- formazione obbligatoria annuale sul tema.
Il ruolo dell’arte: le iniziative delle Gallerie d’Italia
L’arte può favorire consapevolezza e trasformazione culturale.
Le Gallerie d’Italia di Milano, Napoli, Torino e Vicenza ogni anno in occasione del 25 novembre propongono visite guidate dedicate all’emancipazione femminile e ai temi della violenza di genere.
Perché il 25 novembre: l’origine di una data simbolo
Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, le sorelle Patria, Minerva e María Teresa Mirabal furono assassinate per il loro impegno politico. Conosciute come “las Mariposas”, sono diventate nel tempo un simbolo di coraggio e resistenza.
Dal 1981 quella data è divenuta il riferimento internazionale per il contrasto alla violenza di genere, riconosciuto ufficialmente dalle Nazioni Unite nel 1999.
Violenza di genere: i dati Istat in Italia (aggiornamento al 21 novembre 2025)
- 6,4 milioni di donne tra i 16 e i 75 anni hanno subito nel corso della vita una forma di violenza fisica o sessuale
- Stalking: 14,7% durante o dopo la separazione, 9% da persone esterne alla coppia
- Per chi vive o ha vissuto una relazione, si aggiungono violenza psicologica (17,9%) e violenza economica (6,6%).
Questi numeri confermano che la violenza contro le donne ha radici culturali e sociali profonde e che la sensibilizzazione del 25 novembre è ancora molto importante.
Conclusione
La Giornata del 25 novembre ricorda che la violenza sulle donne è una sfida culturale e sociale che richiede impegno costante. Intesa Sanpaolo contribuisce attivamente costruendo reti, sostenendo progetti, promuovendo autonomia economica e valorizzando il ruolo dell’arte e della cultura. Un percorso che prosegue tutto l’anno, con l’obiettivo di generare consapevolezza e responsabilità condivisa.
Data ultimo aggiornamento 17 dicembre 2025 alle ore 15:08:10