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€10mld per il rilancio delle imprese turistiche associate a Confindustria

L’immagine che accompagna la News sull’accordo con Confindustria Alberghi, Federturismo e Federterme per il rilancio delle imprese turistiche italiane che mette loro a disposizione €10 miliardi ritrae la receptionist di un hotel sorridente mentre porge la chiave della stanza a un’ospite

17 settembre 2025

Intesa Sanpaolo e Confindustria Alberghi, Federturismo e Federterme hanno siglato un accordo per il rilancio delle imprese turistiche italiane che mette loro a disposizione €10 miliardi, nell’ambito dei €200 miliardi previsti dall’Accordo nazionale quadriennale con Confindustria.

Più in particolare, l’accordo prevede iniziative per la crescita e la competitività sia attraverso soluzioni finanziarie che servizi dedicati, quali:

  • riqualificazione e aumento degli standard qualitativi delle strutture ricettive
  • investimenti in prodotti, servizi, tecnologie e infrastrutture che accelerino i processi di transizione sostenibile, con particolare attenzione all’economia circolare e ad un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili
  • supporto alla digitalizzazione delle imprese ed alla formazione del personale come elemento qualificante per la crescita
  • iniziative a sostegno delle aggregazioni nel settore turistico ricettivo ed alla crescita anche attraverso la finanza straordinaria
  • sviluppo di nuove soluzioni di staff housing, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei lavoratori
  • noleggio per i beni strumentali, per ottimizzarne l’efficienza energetica e il ciclo di vita.

Intesa Sanpaolo intende così dare impulso allo sviluppo di un modello turistico sempre più sostenibile e di qualità, con forte attenzione all’occupazione.

“Come banca di riferimento dei principali settori economici italiani, con questo accordo rafforziamo ulteriormente il nostro sostegno all’industria turistica, alla quale abbiamo erogato oltre 12 miliardi di euro dal 2020 per rafforzarne i fondamentali e renderla ancora più rilevante nell’economia del Paese”

 

Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo

Turismo & Territorio. Tendenze, impatti e dinamiche d’impresa: le sfide della filiera turistica

Sintesi del Rapporto a cura di SRM-Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo

Verso un turismo italiano sempre più competitivo, sostenibile e ad alto impatto territoriale

Il turismo italiano entra nel 2025 con interessanti segnali di crescita ma con importanti e sempre più complesse sfide all’orizzonte. In un contesto internazionale in continua ripresa l’Italia mostra una dinamica positiva: le previsioni 2025 di SRM stimano circa 476,9 milioni di presenze turistiche (+2,3% rispetto al 2024) di cui 212,1 milioni domestiche e 264,8 milioni straniere. Dai primi dati ufficiali ISTAT relativi al 1° semestre del 2025 e dalle prime risultanze della stagione estiva di alcuni Osservatori si confermano le stime SRM elaborate già nel mese di aprile. Il valore aggiunto della filiera dovrebbe raggiungere i 106,3 miliardi di euro, pari al 106,4% dei livelli pre-pandemici, mentre il fatturato del comparto “Alberghi e Ristoranti” segna un incremento dell’1,6% sul 2024 e un +25,6% rispetto al 2019. Questi numeri indicano un settore in salute, ma richiedono politiche mirate per consolidarne la sostenibilità, la produzione e la distribuzione del valore.

L’Italia si distingue in ambito europeo

Secondo l’Indice di Competitività Turistica Regionale (ICTR) elaborato da SRM, che analizza 98 regioni di Italia, Spagna, Francia e Germania, il nostro Paese ottiene la media più alta (123,4 punti) rispetto al valore UE4 di 100. La Provincia Autonoma di Bolzano si colloca al primo posto assoluto, con Veneto, Toscana, Lazio, Emilia-Romagna e Lombardia, tutte tra le prime 15 destinazioni europee.

Un ruolo decisivo spetta alle imprese

La survey SRM 2025 (elaborata nell’ambito del Programma GRINS), condotta su 1.000 imprese alberghiere, mostra che il 64% di esse ha investito oltre il 15% del fatturato negli ultimi tre anni, che il 47% prevede nuovi investimenti nel triennio 2025–2027 e che le motivazioni principali sono legate proprio al miglioramento delle performance aziendali e all’adeguamento alle nuove aspettative dei viaggiatori. Investimenti che si orienteranno prioritariamente ai temi dell’efficienza e della sostenibilità (riduzione consumi idrici, differenziazione rifiuti ed efficientamento energetico) ed ai temi della qualità dell’offerta turistica (utilizzo di filiere di prossimità, formazione del personale e del management e miglioramento dell’accessibilità e della salubrità). Centrale è, inoltre, il nodo delle competenze: la difficoltà nel reperire personale operativo si accompagna alla crescente richiesta di soft skills, come problem solving, comunicazione, flessibilità e capacità nel lavoro di squadra. 

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