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La BCE verso la riduzione del QE

La BCE verso la riduzione del QE

Secondo i nostri analisti, prosegue il programma di Quantitative easing (QE) da parte della Banca Centrale Europea (BCE) per tutto il prossimo anno e gran parte del 2023 coerentemente con l’attesa di un primo rialzo dei tassi a fine 2023. In questo scenario, le emissioni nette di titoli governativi al netto degli acquisti ufficiali resteranno (marginalmente) negative anche nel 2022. 

Lo scenario scontato dal mercato di un primo rialzo dei tassi a fine 2022 implicherebbe invece una conclusione rapida del QE, con un impatto molto negativo in termini di offerta.

Finora la BCE ha mantenuto il ritmo degli acquisti di obbligazioni piuttosto elevato nonostante l’annuncio dato alla riunione di settembre e ciò è probabilmente stato giustificato dalla necessità di sostenere il mercato in queste ultime settimane di elevata volatilità.

Da qui a fine anno ci attendiamo che gli acquisti vengano ridotti assecondando il profilo della riduzione di offerta netta, soprattutto nel mese di dicembre, così da portare il totale acquistato nel quarto trimestre a €267 miliardi, in calo di 30 miliardi rispetto al terzo trimestre.

Nel primo trimestre del 2022 gli acquisti sotto il PEPP è atteso che restino stabili sul livello del trimestre corrente (€260) e che il programma venga chiuso con una disponibilità non utilizzata di circa €40 miliardi su un ammontare disponibile di 1850 miliardi.

Dopo la chiusura del Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP), la nostra attesa è che la Banca Centrale proceda con acquisti tramite l’APP pari a 40 miliardi al mese in media nella restante parte del 2022 e a 20 miliardi al mese nel primo trimestre 2023 e 15 miliardi al mese nel secondo trimestre 2023, così da terminare il programma poco prima del rialzo del tasso sui depositi. Le emissioni nette di titoli governativi dell’Eurozona dovrebbero ridursi il prossimo anno a €440 miliardi, circa 100 miliardi in meno rispetto al 2021, e poi scendere a 350 miliardi nel 2023. Con le nostre ipotesi sugli acquisti da parte della BCE, l’offerta netta aggregata al netto degli acquisti ufficiali sarà ancora negativa il prossimo anno per 14 miliardi rispetto a -182 mld quest’anno e salirà invece significativamente nel 2023 a 278 miliardi, livello più alto dalla partenza del QE.

Solo quattro saranno i paesi dell’Eurozona che riceveranno prestiti dal Meccanismo di Ripresa e Resilienza utili ai fini della copertura del deficit: l’Italia che è il maggiore beneficiario riceverà €22 miliardi, seguita dalla Grecia con prestiti per €1,8 miliardi, il Portogallo circa €400 milioni e Cipro circa €300 milioni.

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