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La crisi energetica in pieno svolgimento: analisi e prospettive

La crisi energetica in pieno svolgimento: analisi e prospettive

Tra il 2020 e il 2021 è emersa una scarsità di materie prime senza precedenti per una lunga serie di cause:

  • Forte ripresa post-pandemia; limiti all’offerta, inadeguati livelli di scorte e problemi logistici; politiche fiscali e monetarie ultra-espansive e piani di investimento di lungo periodo;
  • Sui mercati del gas: globalizzazione; contrastanti obiettivi politici e geopolitici; cambiamenti climatici, eccezionali condizioni metereologiche. In Europa, crisi più grave a causa di una maggiore dipendenza dalle importazioni di carburanti fossili:

Nel 2022 la crisi delle materie prime è stata aggravata dalla guerra in Ucraina. Le quotazioni energetiche ormai insostenibili spingeranno il mercato verso un nuovo equilibrio: la distruzione di domanda deve continuare. La volatilità resta una minaccia. 

  • Nel nostro scenario di base, ipotizzando che l’Europa continui a ricevere parte dei flussi di gas russo, i prezzi di gas ed energia diminuiscono nei prossimi anni, ma rimangono eccezionalmente elevati.
  • I metalli industriali proseguono il trend rialzista di lungo periodo.

Conseguenze di lungo periodo della guerra:

  • Separate sfere di influenza: isolamento internazionale della Russia, che alimenta possibile risentimento, e relazioni più strette con la Cina;
  • Da globalizzazione e delocalizzazione a macro-regionalizzazione e accorciamento delle catene del valore; Dall’interdipendenza alla contrapposizione;
  • Materie prime come asset strategici; Progressiva erosione dell’egemonia del dollaro americano, de-dollarizzazione.

Backwardation e volatilità restano elementi importanti sia per i mercati del petrolio che per i mercati del gas.

Il mercato europeo del gas è molto teso ed estremamente vulnerabile ai flussi dalla Russia. Il nostro scenario di base ipotizza ancora che le esportazioni russe di commodity energetiche non saranno completamente bloccate. Tuttavia, la scelta politica di ridurre la dipendenza dal gas russo e i bassi livelli di scorte implicano che il prezzo del gas TTF dovrebbe mantenersi per la maggior parte del tempo al di sopra degli 80 MWh nei prossimi 12 mesi.

  • Grazie a condizioni meteo più favorevoli rispetto alla media, livelli record di importazioni di LNG e di generazione da rinnovabili, i livelli di stoccaggio in Europa stanno migliorando, pur restando sotto la media a 5 anni.
  • L’Europa è estremamente dipendente dai flussi russi. Uno stop immediato e totale implicherebbe un calo degli stoccaggi (non coerente con la stagionalità) verso nuovi livelli minimi e l’Europa non disporrebbe di abbastanza gas per soddisfare i fabbisogni domestici (per generazione elettrica, usi industriali e utenze domestiche) e riempire gli stoccaggi prima dell’inverno 2021/22.
  • La backwardation scoraggia le iniezioni: i governi devono intervenire.

Ora, i mercati del petrolio sono probabilmente bilanciati e potrebbero presto tornare in modesto surplus per il calo della domanda in Cina, causato dalle restrizioni per contenere l’epidemia di coronavirus, e il rilascio di greggio dalle Riserve Strategiche Americane.

Il Brent dovrebbe scambiare per la maggior parte del tempo sopra gli 80 USD/barile.

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