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Intesa Sanpaolo e Acea: la sfida idrica per l’agricoltura del 3° millennio

Intesa Sanpaolo e Acea: la sfida idrica per l’agricoltura del 3° millennio

3 novembre 2025

Intesa Sanpaolo e Acea hanno dato vita al secondo numero dell'Osservatorio sul settore idrico, intitolato "La sfida dell’acqua nell’agricoltura del 3° millennio", dedicato alla questione cruciale dell’impiego delle risorse idriche nel settore primario.

L'Osservatorio, costituito da Acea e Intesa Sanpaolo nel 2024, prosegue il suo impegno per la diffusione di una Nuova Cultura dell’Acqua.

 

La centralità del nexus acqua-cibo e le sfide italiane

L’Osservatorio evidenzia che il legame tra risorse idriche e settore primario, noto come Water Security-Food Security Nexus, è fondamentale, poiché l’agricoltura è il maggior consumatore di risorsa idrica:

·       in Italia, il settore agricolo assorbe il 60% dei consumi complessivi di acqua

·       l'agricoltura italiana ricopre un ruolo di rilievo nell’economia del Paese, con un valore aggiunto stimato a €42,5 miliardi nel 2024.

Tuttavia, il settore è uno dei primi a essere colpito dalla carenza d’acqua e dall’intensificarsi degli effetti climatici avversi. In Italia, il trend degli eventi meteo estremi è in allarmante crescita, superando i 300 eventi negli ultimi tre anni (dati al 2024). Nel 2024 i danni causati da siccità e maltempo hanno raggiunto €9 miliardi.

 

Innovazione e finanza per la resilienza

Di fronte a questo scenario, è fondamentale costruire nuove strategie di adattamento e resilienza. Il risparmio idrico non è più solo una buona prassi, ma un obiettivo strategico che deve guidare le scelte aziendali.

È necessario un passaggio rapido dalle pratiche tradizionali (come i metodi gravitazionali, ancora il 40% delle soluzioni adottate in Italia) a soluzioni avanzate che utilizzino tecnologie come i sistemi di monitoraggio da piattaforme aeree e satellitari, la sensoristica e l’Intelligenza Artificiale.

In questo contesto, la finanza gioca un ruolo fondamentale come abilitatore degli investimenti volti a migliorare l'efficienza nell'uso delle risorse idriche.

Finanza pubblica: le risorse pubbliche, tramite sovvenzioni, fondi strutturali e piani straordinari come il PNRR (che ha stanziato €880 milioni per l’efficienza irrigua), sono cruciali per ammodernare le reti irrigue e favorire un uso più sostenibile della risorsa.

Finanza privata: la finanza privata, con il sistema bancario e gli investitori istituzionali, riveste un ruolo sempre più attivo. Le banche, in particolare, supportano gli investimenti per l'efficienza idrica con prodotti finanziari ad hoc e condizioni agevolate, promuovendo l’adozione di tecnologie intelligenti (IoT e AI) e assicurando la liquidità necessaria per concretizzare gli interventi.

Il Rapporto evidenzia la necessità di promuovere una Nuova Cultura dell’Acqua attraverso l’Alta Formazione per i Water Officer (per le amministrazioni pubbliche) e i Water Manager (per le imprese), figure professionali chiave per interpretare il nuovo paradigma produttivo e garantire una gestione integrata della risorsa.

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