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Eurozona: costruzioni in frenata, ma PNRR e bonus 110% sostengono l’Italia

Eurozona: costruzioni in frenata, ma PNRR e bonus 110% sostengono l’Italia

Il settore europeo delle costruzioni registrerà un rallentamento fra l’autunno e l’inverno, ma l’Italia farà meglio degli altri Paesi grazie all’effetto congiunto del PNRR e dei bonus fiscali. È quanto emerge dall’ultimo report sul settore delle costruzioni firmato dall’economista Andrea Volpi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Dopo la vivacità evidenziata nel 2021, le costruzioni iniziano a mostrare segnali di rallentamento (gli investimenti fissi nel settore sono risultati stagnanti nel 2° trimestre). Il deterioramento ciclico e la decelerazione della domanda, gli elevati costi di produzione nonché l’inasprimento delle condizioni finanziarie puntano verso una frenata dell’espansione edilizia nei trimestri a cavallo d’anno, con rischi verso il basso dovuti allo shock sui prezzi energetici che potrebbe rendere insostenibile la produzione dei beni intermedi utilizzati nel settore. Tra le principali economie, è stata l’Italia a registrare il maggior dinamismo lo scorso anno, grazie al vasto ricorso ai bonus edilizi. Il settore costruzioni è visto in rallentamento nei prossimi trimestri anche nel nostro Paese, ma i cantieri in opera e gli investimenti contemplati dal PNRR dovrebbero continuare a rappresentare un elemento di sostegno tale da garantire una performance migliore rispetto agli altri Paesi.
In Italia, il vasto ricorso ai bonus edilizi ha sostenuto l’attività e tale supporto è destinato almeno in parte a continuare nel breve termine. Le famiglie italiane, infatti, pur mostrando intenzioni di acquisto delle abitazioni inferiori alla media dell’Eurozona, riportano una volontà di ristrutturare le case decisamente superiore alle altre principali economie e alla media storica; divergenza spiegabile proprio dalle condizioni favorevoli offerte dal Super Ecobonus 110%.
Il totale degli investimenti ammessi a detrazione nell’ambito del Super Ecobonus 110% a fine agosto ammontava a oltre €40 miliardi per un totale di quasi 250 mila interventi, ed è probabile che, in aggiunta al completamento dei lavori in opera, il rinnovo delle agevolazioni al 2023 per i condomini possa continuare a sostenere in misura significativa gli investimenti. Secondo i dati più recenti, infatti, i condomini (con un tasso di lavori realizzati intorno al 66%), pur rappresentando solo il 14,5% degli interventi, pesano per il 48% sul valore totale degli investimenti, con una spesa media di quasi €600 mila contro circa €110 mila per gli edifici unifamiliari. Nel frattempo, anche le transazioni immobiliari restano su ritmi vivaci. Infine, gli investimenti infrastrutturali previsti dal PNRR dovrebbero rappresentare un importante elemento di sostegno per il settore nel più lungo termine, in uno scenario ancora espansivo seppur di progressiva “normalizzazione”.
Il mercato immobiliare italiano sembra essere meno surriscaldato rispetto alle altre principali economie europee, nonostante un contesto di vivace crescita delle transazioni di compravendita residenziale (+8,6% a/a nel 2° trimestre dal 12% a/a di inizio 2022). Dopo la pandemia i prezzi delle abitazioni sono tornati a riaccelerare dopo anni di sostanziale stagnazione, tuttavia il divario che si è aperto nel passato è ancora ben lontano dall’essere colmato.
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