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Banking Monitor: a fine anno torna a crescere il risparmio gestito

Banking Monitor: a fine anno torna a crescere il risparmio gestito

Tassi d’interesse

Anche sul finire del 2022 i tassi sui depositi hanno mostrato rialzi contenuti. Il medio sui conti correnti è salito a 0,11% a novembre e a 0,15% a dicembre secondo le stime ABI, quello complessivo sui depositi a 0,42% e 0,46% rispettivamente. Molto più reattivi si sono confermati i tassi sui nuovi depositi con durata prestabilita, col rendimento offerto alle famiglie sui vincoli fino a 1 anno salito a novembre di 40pb m/m a 1,78%. Per i nuovi prestiti alle società non-finanziarie, il tasso medio è balzato a 2,94%, in aumento di 40pb m/m, a cui si è aggiunto un altro mezzo punto a dicembre a 3,44%, secondo le stime ABI. Tale livello, se confermato, configura un rialzo di 2 punti in quattro mesi. Si è osservato un ulteriore rialzo anche per i tassi sulle erogazioni alle famiglie per l’acquisto di abitazioni. Il tasso medio complessivo è aumentato a novembre di 32pb a 3,06%, seguito da un assestamento a dicembre, a 3,09% secondo le stime ABI.

Prestiti

A novembre la crescita dei prestiti al settore privato è risultata pari a 3,5% a/a, in linea con ottobre ma le anticipazioni ABI mostrano una frenata a 1,8% a dicembre. In particolare, i prestiti alle società non-finanziarie hanno rallentato a 2,8% a novembre, da 3,1% a ottobre, per segnare una variazione nulla a dicembre (fonte BCE). L’inversione di rotta è in parte dovuta alla frenata dei prestiti a breve, il cui tasso di crescita è sceso a 9,9% a/a a novembre e a 3,6% a dicembre, da aumenti a due cifre nei quattro mesi precedenti, mentre il lieve calo dei prestiti a medio-lungo è risultato più marcato a fine anno. Lo stock di prestiti alle famiglie per acquisto abitazioni ha mantenuto una velocità costante, del 4,7% medio nel 4° trimestre, da un massimo di 5,0% nei mesi estivi. I flussi mensili hanno confermato lo spostamento delle preferenze sui mutui a tasso variabile, con volumi più che triplicati, alla luce di un differenziale tra tasso fisso e variabile salito da metà 2022 a punte di 0,9% e 1%.

Raccolta

Per i depositi bancari, i dati di novembre e quelli preliminari su fine 2022 hanno confermato l’arresto della crescita emerso a ottobre. Ancora una volta, l’evoluzione è stata determinata dai conti correnti, che hanno registrato una leggera riduzione, accentuatasi a dicembre e dovuta al calo di quelli delle società non-finanziarie. Da inizio anno i depositi delle società non-finanziarie si sono ridotti di 6 miliardi. Anche i depositi delle famiglie hanno rallentato, pur restando complessivamente in leggero aumento, dell’1,2% a fine 2022. Nell’ambito dell’aggregato dei depositi, è proseguita la parziale riallocazione dai conti correnti ai depositi a tempo. Dopo le risorse significative confluite verso i depositi con durata prestabilita delle società non-finanziarie, a novembre e dicembre anche i depositi a tempo delle famiglie hanno registrato flussi positivi.

Risparmio gestito

Nel bimestre novembre-dicembre 2022 la raccolta netta dei fondi comuni è tornata positiva (+1,4 miliardi) principalmente grazie agli afflussi che hanno riguardato i fondi azionari. Per effetto dei consistenti flussi positivi registrati sui mandati istituzionali a dicembre, anche la raccolta delle gestioni patrimoniali ha ritrovato il segno positivo. Nel bimestre ottobre-novembre, è proseguito il calo a doppia cifra della nuova produzione delle polizze unit-linked. Diversamente, a novembre la nuova produzione delle polizze tradizionali è tornata in crescita.

Le attività e passività finanziarie delle famiglie italiane

L’ultima pubblicazione dei Conti Finanziari della Banca d’Italia fornisce un quadro d’insieme sulle scelte di allocazione finanziaria delle famiglie italiane. Dai dati emerge che, nei primi nove mesi del 2022, il risparmio finanziario delle famiglie è risultato in calo rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2021.

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