SRM: il Mediterraneo fulcro strategico e tecnologico della Blue Economy
11 novembre 2025
Il bacino del Mediterraneo sta consolidando il proprio ruolo come epicentro dinamico e strategico della Blue Economy, non solo per il transito merci ma anche come polo d'eccellenza per la sostenibilità e l'innovazione. E’ quanto emerge da una ricerca di SRM, Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, presentata nell’ambito del Blue Economy Monitor, osservatorio promosso dalla Banca guidata da Carlo Messina insieme alla SDA Bocconi School of management.
Traffico record e attrattività
I porti mediterranei dimostrano una crescita significativa sia nel traffico container che in quello crocieristico:
- i Top 25 Porti Mediterranei hanno gestito 62 milioni di TEU nel 2024 (+5,1% sul 2023)
- i Top 20 Porti Mediterranei sono leader anche nel turismo crocieristico, accogliendo 27 milioni di crocieristi (+3% sul 2023 e +13% sul 2019).
Porti chiave come Valencia, Tanger Med, Ambarli, Pireo e Genova sono inclusi nel PLSCI Q3 2025, a riprova della loro importanza logistica globale.
Poli strategici e intermodalità
L'evoluzione portuale nel Mediterraneo è legata alla creazione di aree economiche speciali e alla connettività avanzata.
- ZES Unica e Zone Economiche: l'istituzione della ZES Unica in Italia (dal 1° gennaio 2024 al 23 settembre 2025) ha già registrato 807 autorizzazioni, generando 4,3 miliardi di investimenti e oltre 41.000 posti di lavoro, con un giro d’affari stimato in €29 miliardi. Altre zone strategiche nel bacino includono la Tanger Med Free Zone e la Suez Canal Economic Zone.
- Connessioni Essenziali: i porti mediterranei agiscono come attrattori di attività industriale e produttiva import/export oriented, in particolare nei settori alimentare, abbigliamento, automotive e aerospazio23. L'intermodalità (mare, ferro e strada) sposta la dimensione logistica dei porti "molto più avanti," come dimostrato dai collegamenti ferroviari del porto di Gioia Tauro con centri nevralgici come Verona e Nola.
Innovazione e transizione energetica
I centri portuali mediterranei sono centri di innovazione e sostenibilità per:
- sviluppo delle Port Hydrogen Valley, con 61 iniziative approvate in Italia da realizzare entro fine 2026 nell'ambito del PNRR
- implementazione di impianti eolici offshore e pannelli fotovoltaici
- introduzione del Cold ironing, con l’elettrificazione delle banchine, per alimentare le imbarcazioni senza dover mantenere i motori accesi
- investimento in digitalizzazione e processi di Intelligenza Artificiale, e in innovazioni in settori chiave come il controllo da remoto e i veicoli senza pilota.
Il Mediterraneo è inoltre cruciale per le infrastrutture globali, dato che il 99% delle comunicazioni viaggia via cavi sottomarini. Questa importanza strategica rende fondamentale la gestione e la sicurezza di tali infrastrutture, anche tramite l'uso di droni subacquei.
Infine, i porti mediterranei sono settori chiave per il reshoring, in particolare nell'Automotive e Supply Chain e nel Shipbuilding, e si stanno evolvendo per ospitare Università, centri di ricerca e fungere da incubatori per start-up.
Data ultimo aggiornamento 11 novembre 2025 alle ore 14:38:39