L’impatto della pandemia sul PIL dell’Eurozona
L’impatto della crisi economica generata dalla pandemia sul PIL degli Stati membri dell’Eurozona è stato molto variabile. Per tutti i Paesi dell’Eurozona il 2° trimestre 2020 ha rappresentato il minimo assoluto del ciclo, ma sia l’intensità della caduta, sia la ripresa successiva sono state molto diverse. La perdita cumulata di valore aggiunto fra il 1° trimestre 2020 e il 1° trimestre 2021, calcolata come somma delle deviazioni in rapporto al livello del 4° trimestre 2019, va da un minimo del 6% (Irlanda) fino a un massimo del 55% (Spagna).
In quale misura tale differenza è attribuibile alle politiche sanitarie ed economiche dei governi?
E quanto, invece, è imputabile alle condizioni di partenza dei Paesi?
Dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, alcune considerazioni relative all’esperienza delle 12 maggiori economie dell’area.
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Data ultimo aggiornamento 20 maggio 2021 alle ore 11:29:12