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Il cambiamento climatico guida la politica monetaria

Il cambiamento climatico guida la politica monetaria

La BCE ha conferito centralità alla sostenibilità ambientale, assumendo l’impegno di integrare il cambiamento climatico nel quadro di politica monetaria. L’importanza di favorire una transizione ”ordinata” verso economie ad impatto climatico zero riflette sia una priorità dell’Unione Europea sia una condizione per il raggiungimento della stabilità dei prezzi, obiettivo primario della BCE. Numerosi discorsi dei membri del consiglio direttivo negli ultimi mesi hanno infatti sottolineato che le conseguenze del surriscaldamento ambientale non possono più essere trascurate dal momento che inondazioni, alluvioni ed altri eventi climatici estremi sempre più frequenti provocano danni fisici, incidono sull’economia reale ed ostacolano la trasmissione della politica monetaria.

Diverse Banche Centrali stanno assumendo un ruolo primario nel supportare la transizione delle economie verso la neutralità ambientale. Il Network for Greening the Financial System (NGFS), costituito nel 2017, al 30 giugno 2021 annovera 95 partecipanti e 15 osservatori tra Banche Centrali e Autorità di supervisione e promuove lo sviluppo di una risposta coordinata, a livello globale, al cambiamento climatico. Il NGFS ha pubblicato a giugno le analisi riguardo agli impatti ed i rischi che possono derivare dal materializzarsi di differenti scenari di transizione climatica (ordinata, disordinata, posticipata e non sufficiente).

Le emissioni di green bond a livello mondiale hanno avuto notevole impulso nel 2021 e lo stock di titoli circolanti emessi per finanziare progetti ambientali ha superato il trilione di euro. Nel primo semestre 2021 le emissioni di green bond, secondo i dati Bloomberg, hanno raggiunto i 230 miliardi di euro, superando quelle realizzate nel 2020, pari a 210 miliardi. Le emissioni governative green europee realizzate da inizio anno ad oggi sono pari a 39 miliardi di euro e lo stock di debito in essere ha raggiunto 105 miliardi.

Le emissioni governative green nel 2021 sono cresciute rispetto al 2020 anche grazie all’ingresso di nuovi emettenti sul mercato. Oltre all’Italia che ha emesso il primo BTP green a marzo, la Spagna ha collocato la prima obbligazione green per 5 miliardi con scadenza 20 anni. I proventi dell’emissione finanzieranno parte delle spese ammissibili in linea con il Green Bond Framework (GBF). Le emissioni di green bond governativi europei proseguiranno anche nel quarto trimestre e, secondo le nostre stime, a fine 2021 raggiungeranno 47 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto al 2020.

L’unione Europea ha pubblicato il Next Generation EU Green Bond Framework (GBF) ed ha annunciato che emetterà il primo NGEU green bond nel mese di ottobre collocando sul mercato parte dei 35 miliardi di funding previsti per il quarto trimestre. La pubblicazione del GBF conferma l’impegno dell’Unione Europea nel raggiungimento dell’obiettivo ambizioso della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 55% rispetto al livello del 1990 come previsto dall’ultimo pacchetto di proposte legislative adottato lo scorso luglio “Fit for 55” e della “carbon neutrality” entro la fine del 2050. Al fine di rispettare gli impegni intrapresi, l’UE ha fissato un target di 250 miliardi di spesa in investimenti di rilevanza climatica, pari al 30% del totale del Next Generation EU, che saranno finanziati tramite l’emissione di green bond nel periodo 2021-26. Le emissioni green consentiranno all’Unione Europea di diventare il primo emittente a livello mondiale per volumi e di dare supporto allo sviluppo del mercato.

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