Stati Uniti scenario 2022: eccesso di domanda e inflazione
Il PIL degli Stati Uniti ha superato il livello pre-COVID ed è su un sentiero di crescita previsto al di sopra del potenziale fino al 2023, ma in via di rallentamento. Il processo di riallocazione di attività e occupazione determinato dalla pandemia è ancora in atto, sia a livello domestico, sia a livello globale, con eccessi di domanda e rialzi dei prezzi diffusi. I rischi sono verso l’alto sui prezzi e verso il basso sulla crescita.
La previsione per il 2021 è di crescita fra il 5 e il 6% (stima corrente: 5,7%), per via dei freni all’offerta, e del 3,5% e 2,1% nel 2022 e 2023, rispettivamente, con un graduale rientro degli eccessi di domanda attuali e delle corrispondenti spinte verso l’alto sull’inflazione, causate dalle tensioni nel comparto dei trasporti marittimi e delle catene globali del valore.
L’aumento dell’inflazione è dovuto a tre fattori: energia, volatilità della domanda collegata alla riapertura dell’economia e strozzature all’offerta. I primi due fattori sono in via di rientro, ma il terzo rappresenta un serio rischio per lo scenario dei prezzi. L’inflazione dovrebbe scendere al 2,6% nel 2022 e verso il 2% nel 2023, ma i rischi per il 2022 sono verso l’alto.
Le politiche economiche sono ormai in fase di svolta, con il tapering in arrivo a novembre. La Fed si appresta a ridurre lo stimolo, non più appropriato in questa fase, ma non è detto che riesca a contenere l’inflazione. Il primo rialzo dei tassi atteso nel 2022 e lo stimolo fiscale in via di rientro.
La politica fiscale è in una fase rischiosa, con scadenze ravvicinate per il rinnovo del limite del debito e due grandi pacchetti redistributivi. Le tensioni fra partiti e all’interno del partito democratico sono alle stelle.
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Data ultimo aggiornamento 14 ottobre 2021 alle ore 10:51:41