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Il Sudafrica di fronte alla sfida post-COVID

Il Sudafrica di fronte alla sfida post-COVID

La pandemia di COVID-19 ha colpito una realtà già fragile caratterizzata da bassi tassi di crescita da oltre un decennio, da un’elevata disoccupazione e dal crescente debito sovrano. L’emergenza sanitaria ha creato l’opportunità per accelerare le riforme necessarie a garantire una più alta traiettoria di sviluppo e diventare un’economia più resiliente.

  • Nel 2020 il PIL del Sudafrica in termini reali si è contratto del 6,4% rispetto al 2019 a causa dell’emergenza pandemica. A partire dal terzo trimestre dello scorso anno è iniziata una fase di recupero che si è protratta fino al 2° trimestre del 2021, sebbene permanga un gap dell’1,4% da recuperare rispetto al livello pre-COVID.
  • La Banca centrale, nel suo rapporto previsionale di settembre, intravede un rimbalzo del PIL del 5,3% nel 2021, seguito da un +1,7% nel 2022. La Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo prevede, in via prudenziale, un aumento del PIL del 5,0% nel 2021, in considerazione dei rischi legati a potenziali nuove varianti del virus e all’andamento della campagna di vaccinazione che al momento procede lentamente.
  • Il tasso tendenziale di inflazione si è attestato al 3,1% a dicembre 2020, vicino alla parte bassa della fascia obiettivo (3%-6%). Il saggio medio è stato pari al 3,3%. Nel meeting di settembre la statistica headline per il 2021 è stata rivista leggermente al rialzo al 4,4% (dal 4,3% della stima di luglio), mentre è rimasta inalterata la previsione per il biennio successivo (4,2% e 4,5%).
    A fronte di attese riguardo la dinamica dei prezzi al consumo sostanzialmente invariate, il Comitato si attende che l’inflazione si mantenga in prossimità del punto centrale (4,5%) del target range nell’orizzonte di previsione (fino al 2023), motivo per il quale ha mantenuto invariati i tassi di riferimento al 3,5% con una decisione unanime.
  • Il deficit pubblico nell’anno fiscale (AF) 2020-21, che è terminato a marzo, è stato pari all’11% del PIL, in forte crescita rispetto al 6,7% dell’AF 2019-20 anche per via dei maggiori esborsi per affrontare il coronavirus. Il budget per l’AF 2021-22 stima un ridimensionamento del deficit al 9,0% del PIL, mentre il debito è atteso in aumento all’81,9% del PIL. Il Governo punta ad un consolidamento fiscale nel medio termine (basato su tagli in termini reali sui salari nel settore pubblico) al fine di limitare il deficit e stabilizzare il debito pubblico.
  • A marzo 2021, il Sudafrica aveva una posizione finanziaria netta attiva di 97 miliardi di dollari. Il debito estero è diminuito a 164,7 miliardi (48,4% del PIL) a fine marzo 2021 da 170,4 miliardi di dollari (50,8% del PIL) a fine dicembre 2020. Del suddetto debito, metà è denominato in valuta estera e la restante parte in Rand. Nel 2021, secondo le previsioni di EIU, il reserve cover ratio sarà pari a 1,6 quindi le riserve valutarie dovrebbero garantire una adeguata copertura del fabbisogno finanziario esterno.
  • La più grande economia dell’Africa Sub-sahariana resta esposta ai rischi derivanti da nuove ondate pandemiche, guidate da varianti del virus, soprattutto per via del basso livello di immunizzazione della popolazione adulta. Inoltre, ulteriori fattori di incertezza riguardano l’abilità del Governo di implementare delle misure di consolidamento fiscale che consentano di raggiungere la stabilizzazione del debito pubblico/PIL nel medio termine. Molto dipenderà anche dall’effettiva implementazione delle riforme strutturali pianificate nel “Piano di ripresa e di ricostruzione economica”, che potrebbero migliorare la fiducia degli investitori e sostenere la crescita nel breve e nel medio termine.

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