{"clientID":"8f0f2457-784e-48e4-98d6-0415047ebc97","signature":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryption":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyID":"494d1aae-e754-42bc-1137-9a9628244ec6","user":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD","clientIDSh":"9e04155b-dc20-4ad8-b40b-5d4c665631f2","signatureSh":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryptionSh":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyIDSh":"72a8b4f5-7fbb-427b-9006-4baf6afba018","userSh":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD"}

Disoccupazione ai minimi storici, rischi sui salari?

Disoccupazione ai minimi storici, rischi sui salari?

Dopo la crisi pandemica, la ripresa del mercato del lavoro nell’area euro è stata più rapida del previsto, con un recupero dei livelli occupazionali pre-pandemici già a fine 2021, e con un tasso di disoccupazione che è sceso ai minimi da almeno il 1998.

Durante la pandemia, l’ampio ricorso a schemi governativi di sostegno all’occupazione ha contribuito a proteggere il mercato del lavoro europeo dagli effetti della crisi. La crescita del tasso di disoccupazione è infatti risultata più contenuta rispetto a quanto fosse lecito attendersi sulla base delle elasticità storiche alla crescita del PIL, e già nel corso del 2021 la ripresa degli occupati è stata piuttosto rapida. Alla diminuzione dei senza lavoro si è associata anche una crescita del tasso di posizioni vacanti, con le imprese che segnalano difficoltà nel reperire manodopera.

Analizzando diverse misure di slack, emerge come il mercato del lavoro nell’Eurozona continui però a presentare un certo grado di risorse inutilizzate, probabilmente riconducibile alla ricomposizione settoriale del lavoro causata dalla pandemia. Ciò potrebbe spiegare come, a fronte di un’apparente condizione di eccesso di domanda di lavoro, le dinamiche salariali siano rimaste deboli.

Mediamente le variazioni del tasso di disoccupazione si trasmettono sul costo del lavoro con un certo ritardo, quindi almeno una parte dell’effetto si potrebbe vedere nei prossimi trimestri e i rinnovi contrattuali dei prossimi mesi potrebbero porre con maggiore forza il tema del recupero di potere d’acquisto dei lavoratori e tradursi in una maggiore crescita delle retribuzioni. Tuttavia, il rischio di un surriscaldamento del costo del lavoro appare complessivamente contenuto e anche tenendo in considerazione gli aumenti del salario minimo e i meccanismi di parziale indicizzazione delle retribuzioni all’inflazione presenti in alcuni Paesi, al momento la probabilità di una spirale prezzi-salari appare modesta.

Scarica il Focus Area Euro

{"toolbar":[]}