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Stati Uniti 2022: inizia la lunga e rischiosa marcia dei tassi

Stati Uniti 2022: inizia la lunga e rischiosa marcia dei tassi

  • PIL – Previsione: 3,4% nel 2022 e 2,3% nel 2023

I consumi sono la locomotiva della ripresa, investimenti in crescita, con freni da canale estero e tassi. Rischi verso il basso.

Il PIL è tornato sul sentiero di crescita pre-Covid, l’occupazione è ancora indietro.

L’eccesso di domanda di beni, servizi e lavoro ha spinto l’inflazione sui massimi da 40 anni.

I consumi sono stati sostenuti prima dalla politica fiscale e poi dal mercato del lavoro. Il miglioramento del quadro pandemico dovrebbe rafforzare la domanda di servizi.

Aumenti di salari e occupazione compensano in gran parte il calo di potere d’acquisto delle famiglie.

Il manifatturiero è frenato dai problemi dell’offerta, ma l’espansione prosegue.

Ordini di beni durevoli in rialzo, consegne in accelerazione (prima della guerra). Barometro delle pressioni sull’offerta: i primi segnali di stabilizzazione di fine 2021 sono messi a rischio dalla guerra.

La crescita della produzione è solida in tutti i settori, ma il comparto auto soffre per i vincoli all’offerta. L’espansione continua, attesa un’ulteriore accelerazione nei servizi.

  • La guerra in Ucraina

Il conflitto ha effetti modesti sulla crescita, grazie alla posizione netta neutrale nel comparto energia e ampiamente positiva in quello agricolo.

L’esposizione degli Stati Uniti agli scambi commerciali e finanziari con la Russia e l’Ucraina è limitata. Il saldo delle esportazioni nette di petrolio è nullo, l’import dalla Russia di gas e petrolio è circa il 3% del totale.

Rischi per la crescita dell’export verso Cina e area euro.

La guerra ha amplificato invece i rischi verso l’alto per l’inflazione, anche se in termini di crescita gli USA sono protetti dal loro ruolo di produttori di materie prime.

  • Mercato del lavoro

Si registra un eccesso di domanda, che comporta un’accelerazione della dinamica salariale e un ulteriore calo del tasso di disoccupazione.

La pressione sul mercato del lavoro è a livelli record: 1,7 posti disponibili per disoccupato.
Ai ritmi degli ultimi 6 mesi, a maggio l’occupazione tornerebbe al livello pre-Covid e il tasso di disoccupazione scenderebbe a 2,8%.

Inflazione e nuove dinamiche spingono i salari su un sentiero pericoloso.

  • Inflazione

La previsione media 2022 è a 6,8% nel 2022 e a 5,4% per il 2023. Inflazione core media 2022 a 4,3% e a 2,8% per il 2023. La velocità di aumento della media troncata dell’inflazione è senza precedenti, con livelli sui massimi da 40 anni, in tutti i settori.

I prezzi di più del 68% dei consumi hanno rialzi superiori al 5% annuo.

L’inflazione, sui massimi dai primi anni ‘80, non ha ancora toccato il picco. Le pressioni sul mercato del lavoro si sono trasferite sulla dinamica salariale e hanno aperto la strada a una spirale salari/prezzi.

  • Politica monetaria

Svolta con rialzo dei tassi previsto dal FOMC a 2% a fine 2022 e 3% nel 2023. Inizio imminente della riduzione del bilancio. Probabilità elevata di maggiori rialzi nel 2022. Tassi previsti in territorio restrittivo. Rischi verso l’alto.

Il FOMC prevede altri 7 rialzi nel 2022 e 4 rialzi nel 2023, con rischi verso l’alto. L’obiettivo di frenare la domanda per controllare l’inflazione genera rischi di eccessiva restrizione. Gli analisti di Intesa Sanpaolo prevedono: fed funds a 2,25-2,5% a fine 2022 e 3-3,25% nel 2023, con rischi verso l’alto soprattutto per il 2022. Saranno cruciali i dati di marzo per confermare un intervento di 50 pb alla riunione di maggio e alla riunione di giugno o luglio.

La Fed si è impegnata a riportare l’inflazione verso il 2% attraverso una riduzione della domanda. I rialzi dei tassi annunciati potrebbero non essere sufficienti a controllare i prezzi. Una restrizione eccessiva con forte rallentamento o recessione nel 2023 sono i principali rischi per lo scenario USA.

  • Politica fiscale

La spesa pubblica è in calo dai livelli del 2020-21. Il rischio principale è un eccessivo rallentamento della crescita nel 2023 per via del rallentamento globale e/o dell’inflazione core sempre elevata, che determinerà un «errore» di policy in direzione restrittiva.

Scarica l’Analisi macroeconomica sugli USA 2022

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