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Eurobond negli indici governativi?

Eurobond negli indici governativi?

Le obbligazioni EU sono attualmente al centro dell’attenzione del mercato poiché in diversi ambiti si sta valutando la loro inclusione negli indici governativi euro. Questo è però solo uno tra i diversi progetti che l’Unione Europea sta portando avanti per migliorare la liquidità e l’efficienza del mercato, così da ridurre anche il premio di rendimento ora pagato rispetto ad altri emittenti tripla A. Nel frattempo, con il recente aumento dei tassi, l’Unione europea sta fronteggiando il problema dell’aumento della spesa per interessi sulla quota delle sovvenzioni di NGEU.

L’Unione Europea è oggi il principale emittente di titoli sovranazionali in euro, con uno stock di titoli in circolazione che ha superato €500 miliardi grazie al finanziamento del programma NGEU. Da quest’anno, inoltre, le emissioni UE sono impiegate anche per finanziare l’assistenza finanziaria all’Ucraina, dopo l’erogazione di €7,2 miliardi nel 2022 e €18 miliardi nel 2023 avvenuta tramite prestiti MFA: entro il 2027 si prevede che il supporto finanziario all’Ucraina, in totale 50 miliardi, sia finanziato per 30 miliardi attraverso emissioni UE.

Secondo le proiezioni dell’emittente, le emissioni lorde annuali ammonteranno a circa 180 miliardi nel triennio 2024-2026 mentre lo stock di titoli in circolazione salirà intorno a €800 miliardi a fine 2025 e a quasi €900 miliardi a fine 2026.

I diversi progetti messi in atto per accrescere la liquidità e l’efficienza del mercato dei titoli EU possono sicuramente portare ad una ulteriore sovraperformance del segmento, ma la decisione di rendere permanente il mercato dei titoli EU come strumento di finanziamento di alcuni capitoli del bilancio dell’Unione Europea sarebbe – secondo i nostri economisti - fondamentale per ridurre il premio al rischio oggi pagato soprattutto sul tratto lungo e ultra lungo della curva.

Nel lungo termine, come testimonia la struttura per scadenze del premio richiesto dal mercato, concentrato soprattutto sul lungo termine, il problema principale è che questo mercato viene percepito come transitorio. In questa prospettiva sarebbe decisiva la proposta del Commissario all’economia, Paolo Gentiloni, di usare la RRF come un modello per i programmi europei futuri così da creare un mercato permanente di safe asset euro e dotare l’Unione europea di una capacità fiscale propria.

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