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Cultura

Il Teatro Regio riapre con La bohème

Sabato 12 febbraio le porte del Teatro Regio di Torino hanno riaperto al pubblico, dopo mesi di chiusura per lavori di ammodernamento. 

Gli entusiasmi, i desideri, gli amori e le delusioni del gruppo di giovani più famoso nel mondo dell’opera debuttarono al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1896. Ora, quella Bohème torna al Regio, in un nuovo allestimento che riprende fedelmente i bozzetti e le scene originali.

A dirigere l’Orchestra e il Coro del Regio sarà il maestro Pier Giorgio Morandi con la regia firmata da Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi. Il nuovo allestimento con scene a cura di Leila Fteita e costumi di Nicoletta Ceccolini, riprende fedelmente i bozzetti che realizzò Adolf Hohenstein nel 896.

Tra le voci in scena Maritina Tampakopoulos nei panni di Mimì e Valentin Dytiuk in quelli di Rodolfo, Valentina Mastrangelo ad interpretare Musetta e Biagio Pizzuti per il pittore Marcello.

Guarda l'intervista a Matteo Peirone, basso baritono di fama mondiale e interprete dei personaggi Benoit e Alcindoro, realizzata all'interno della serie 'Mestiere teatro' di Classica HD.

La bohème di Puccini nella storia

«Bohème non lascia grande impressione sull’animo degli auditori, non lascerà grande traccia nella storia del nostro teatro lirico». Così scriveva Carlo Bersezio sulle pagine deLa Stampa il giorno successivo al 1° febbraio 1896, quando al Teatro Regio di Torino, con un ventinovenne Arturo Toscanini alla guida dell’Orchestra, andò in scena per la prima volta il titolo che avrebbe segnato per sempre la carriera del suo autore e la storia della musica: La bohème di Giacomo Puccini. Nonostante la diffidenza della critica musicale dell’epoca, fu il pubblico a decretare l’inizio di un successo che ancora oggi non accenna a diminuire e vede il titolo comparire regolarmente nella top five di quelli più rappresentati al mondo.

Gli ingredienti che lo hanno reso tanto amato, oltre al genio musicale di Puccini, sono la vividezza dei protagonisti, artisti e studenti bohémien nella Parigi del 1830, e la loro “vita gaia e terribile” descritta da Henri Murger nel suo celebre romanzo.

L'affaire Bohème - Telepatia musicale

Nel febbraio del 1893 Giacomo Puccini incontra a Milano l'amico Ruggero Leoncavallo – autore di Pagliacci – ed entrambi scoprono di star lavorando ad un'opera sul testo Scènes de la vie de bohème. Nessuno dei due sa che nello stesso momento, a Parigi, anche il celebre compositore Jules Massenet si sta interessando allo stesso testo. Un caso di “telepatia musicale” che segna la fine di un'amicizia – quella tra Puccini e Leoncavallo – e l'inizio di una battaglia senza esclusione di colpi.
A ripercorrere in questo video, realizzato nel 2021, “L’affaire Bohème” c’è Piero Maranghi: direttore di Classica HD e regista insieme a Paolo Gavazzeni de La bohème di Puccini, in scena al Teatro Regio di Torino nell'edizione originale.

Intesa Sanpaolo è accanto al Teatro Regio nell’ambito del più ampio impegno nel campo artistico e culturale, considerato tra i settori più strategici da incentivare per il rilancio del Paese, non solo per le ricadute economiche ma anche per il valore immateriale che sa generare in termini di coesione sociale e di sviluppo di buone pratiche.

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