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Cultura

La Mostra di Raffaello nella Villa Farnesina

Mostra di Raffaello Sanzio nella Villa Farnesina di Agostino Chigi

La mostra Raffaello e l’antico nella Villa di Agostino Chigi (aperta al pubblico fino al 2 luglio) chiude le celebrazioni del “Trittico dell’Ingegno Italiano” iniziate nel 2019 con la mostra su Leonardo e proseguite nel 2021-2022 con quelle dedicate a Dante

L’esposizione – che si svolge con il sostegno di Intesa Sanpaolo nell’ambito delle iniziative del Gruppo per valorizzare il patrimonio artistico e culturale italiano - mette in luce l’influenza che la collezione di statue, sarcofagi, cammei, rilievi, libri e monete antiche raccolte nella Villa Farnesina da Agostino Chigi, hanno avuto su Raffaello Sanzio

Raffaello Sanzio: vita privata del pittore rinascimentale

Raffaello nasce a Urbino nel 1483. Figlio del pittore Giovanni de’ Santi, è considerato uno dei maestri del Rinascimento, insieme a Michelangelo e Leonardo da Vinci. Allievo del Perugino, dopo i primi anni di attività a Città di Castello, nel 1504 si trasferisce a Firenze dove rimane fino al 1508. Inizia poi il periodo romano sotto il patrocinio di papa Giulio II e del suo successore, Leone X. A Roma, dove muore prematuramente a 37 anni nel 1520, intraprende anche la carriera di architetto.

Lo stile di Raffaello e le opere principali

Il suo stile, all’insegna della grazia e della naturalezza, si distingue per il linguaggio armonioso e rasserenante con cui realizza un ideale di bellezza intriso di spiritualità cristiana e che, nella pittura e nell'architettura, lo eleva a simbolo dell'epoca rinascimentale.

Tra le prime opere realizzate a Città di Castello figurano la "Pala del Beato Nicola da Tolentino", ora smembrata e i cui frammenti sono esposti in diversi musei d'Italia, la "Crocifissione Gavari", che si trova alla National Gallery di Londra e l'opera "Lo Sposalizio della Vergine", esposta a Milano alla Pinacoteca di Brera.

A Firenze realizza capolavori come le numerose Madonne con Bambino e i ritratti eseguiti per le più importanti famiglie della città. Tra le opere più importanti ci sono la "Madonna del Cardellino" (agli Uffizi) e la "Madonna del Belvedere", esposta nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. Appartengono al soggiorno fiorentino anche ritratti come "La gravida", "Agnolo Doni", "Maddalena Strozzi", la "Dama col liocorno" e la "Muta".

Alla fine del 1508 il pittore lascia Firenze, chiamato dal papa Giulio II ad affrescare le Stanze vaticane. A Roma Raffaello affresca la celebre "Stanza della Segnatura", dove appare anche il soggetto "La Scuola di Atene", e "La Stanza di Eliodoro" presso i Musei Vaticani, il "Trionfo di Galatea" per Agostino Chigi a Villa Farnesina, numerosi ritratti, come "La Fornarina" e i cartoni per degli arazzi da destinare alla Cappella Sistina, oggi conservati al Victoria and Albert Museum di Londra. 

Considerato uno dei migliori architetti del periodo, dopo la morte del Bramante Leone X gli affida la direzione dei cantieri della basilica di San Pietro e delle Logge Vaticane. A lui si deve anche il progetto di Villa Medici, più nota come Villa Madama.

Raffaello Sanzio e Agostino Chigi

Chigi e Raffaello (morti a cinque giorni di distanza) furono accomunati da una profonda intesa: dopo i papi Giulio II e Leone X, Agostino Chigi è stato il committente più assiduo di Raffaello, che ha frequentato la villa di Chigi, l’attuale Villa Farnesina, non solo come artista incaricato della decorazione a fresco della Loggia della Galatea e della Loggia di Amore e Psiche, ma anche come amico del padrone di casa, ammirando e studiando le collezioni antiquarie che il banchiere andava raccogliendo nella villa e nei giardini, modelli per le invenzioni che Raffaello e la sua scuola hanno diffuso attraverso dipinti, disegni, stampe, arazzi, vasellami.

La collezione di Agostino Chigi

Le collezioni dal ricco mecenate sono state disperse dopo la sua morte, andando a incrementare altre grandi collezioni in tutta Europa. La mostra è stata quindi organizzata grazie a prestiti di opere provenienti dal Museo Nazionale Archeologico di Napoli, dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, dai Musei Capitolini e dal Museo di Palazzo Altemps di Roma, dallo Staatliche Kunstsammlungen-Skulpturensammlung di Dresda, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dai Musei Vaticani e altri ancora. È stato così possibile riallestire, almeno in parte, la collezione di Agostino Chigi nel suo luogo originario e avere piena comprensione di quanto sia stata fonte d’ispirazione per lo stile classico di Raffaello, contribuendo allo sviluppo del Rinascimento. 

 

Il duplice scopo della mostra nella Villa Farnesina

La mostra presenta al pubblico i risultati delle ricerche sugli inventari e altri documenti dei Fondi Chigiani della Biblioteca Apostolica Vaticana per ricomporre l’aspetto originario della villa e dei suoi arredi antiquari, ma soprattutto ricostruisce il contesto artistico e culturale dell’attività di Raffaello nella villa trasteverina. Qui le collezioni di Chigi sono state fonti d’ispirazione per Raffaello e la sua scuola, riprese attraverso dipinti, disegni, arazzi e stampe.

Villa Farnesina: il luogo della mostra

La Villa Farnesina – dove in occasione della mostra è stato ripristinato l’originario accesso dalla Loggia di Amore e Psiche - è stata oggetto di importanti interventi conservativi che hanno riguardato le decorazioni della Loggia di Galatea, gli affreschi della Sala delle Nozze, la camera da letto di Agostino Chigi dipinta dal Sodoma. 

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