Nello spazio antistante l’ingresso alla mostra è stata collocata l’imponente scultura in marmo bianco Femme Paysage (1966) dell’artista francese Jean Hans Arp,a rappresentare l’ampia raccolta di sculture della Collezione Henraux oggi confluita in Intesa Sanpaolo.
L’affascinante viaggio prosegue con la presenza di opere raramente esposte che hanno segnato e indirizzato l’arte scultorea italiana del Novecento, sino a quella contemporanea, grazie a maestri quali Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù. L’esposizione prevede anche alcune sale interamente dedicate a singoli artisti, come il ceramista Fausto Melotti e Lucio Fontana con capolavori scultorei che rappresentano la dimensione dello Spazialismo.
Uno spazio è dedicato anche all’arte contemporanea internazionale dei primi anni Sessanta, con una sala riservata all'azzeramento e alla monocromia attraverso l’esposizione di opere che spaziano dal minimalista americano Robert Ryman, ai protagonisti della ricerca italiana quali Piero Manzoni, Alberto Burri, Toti Scialoja e Enrico Castellani, il cui perno è rappresentato dalla scultura Complex Form di Sol LeWitt, entrata da poco a far parte della Collezione della Banca insieme a un’altra importante opera scultorea di LeWitt come Three Cubes (Straight) del 1969. Quest’opera confluisce inoltre nello spazio di “Cantiere del 900” e in Sala Manzoni dove il percorso si conclude con l’ipnotico astrattismo figurativo dell’opera Abstraktes Bild (1984), del pittore tedesco Gerhard Richer.