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Innovazione

Cos'è il Fintech: esempi e prospettive in Italia

Partiti un po’ in ritardo, gli italiani si sono velocemente abituati – e appassionati – al mondo del fintech, anche grazie alla pandemia che ha generato la necessità di effettuare operazioni finanziarie digitali e ha disincentivato l’uso del denaro contante. I pagamenti sono stati il primo settore in cui il fintech si è sviluppato

Oggi circa un italiano su due ha aderito ai servizi offerti dalle banche online e dalle fintech,

un terzo effettua pagamenti tramite smartphone. Ma molti sono andati oltre, con app dedicate a risparmi e investimenti, robo-advisor per avere una consulenza di investimento o polizze insurtech.

Il concetto di fintech: definizione

Con il termine fintech si indica l’innovazione finanziaria resa possibile dall’innovazione tecnologica, che può concretizzarsi in nuovi modelli di business, processi o prodotti. Il termine nasce dalla contrazione di Finance (Fin) e Technology (Tech). Con l'accezione più ampia del termine si intende un qualunque utilizzo di strumenti digitali nell’ambito finanziario.

Dalle prime applicazioni informatiche a supporto dell'attività di banche e imprese di investimento, la tecnologia ha avuto sviluppi straordinari per un insieme di prodotti e servizi bancari, finanziari e assicurativi, allargando il campo di azione da una grande varietà di servizi e tecnologie per le imprese e i privati, come ad esempio pagamenti elettronici (Cashless), piattaforme online per il prestito fra privati (Peer-to-peer lending) o per l'investimento in progetti innovativi (crowdfunding), negoziazione automatizzata (Algo-trading), consulenza automatizzata (Robo-advice) e nuovi sistemi di gestione dei rischi assicurativi (InsurTech).

Breve storia della tecnofinanza

Nato a seguito dell’abbassamento di fiducia nel sistema bancario conseguente alla crisi del 2008, il Fintech aveva l’obiettivo di disintermediare gli operatori finanziari. Fin da subito però le Fintech stesse si sono rese conto di quanto la regolamentazione in questo comparto portasse attività onerose e che prevedevano skill molto elevati.


Per questo motivo nacquero di lì a poco due modelli. Il primo di competizione con le banche: le Fintech chiedevano autorizzazione bancaria (il più delle volte soltanto per operare nel settore dei pagamenti) e offrivano prodotti e servizi in grado di ridurre i costi e di garantire una migliore esperienza d’uso ai clienti. Il secondo in partnership con le banche. In particolar modo il secondo modello ha portato il mondo bancario, tradizionale e scarsamente propenso all’innovazione, a inserire nei suoi prodotti e servizi un’offerta digitale e variegata, frutto della spinta alla digitalizzazione del momento. In tal senso la partnership con una fintech permetteva alle grandi banche di innestare velocemente nella propria offerta prodotti e servizi innovativi già pronti all’uso.

Le tecnologie chiave per la trasformazione digitale degli intermediari finanziari

Altri due elementi hanno permesso la nascita e crescita delle tecnologie innovative nel settore finanziario: da una parte l’introduzione da parte dell’Unione Europea della Direttiva sui Servizi di Pagamento (PSD2) che ha dato nuovo slancio a interconnessioni nel sistema bancario; dall’altra le evoluzioni tecnologiche che hanno permesso di portare nuovi efficientamenti e nuovi modelli di business ove prima non era possibile. 

Banking API

API, acronimo per Application Programming Interface, è una sorta di intermediario software che consente a due applicazioni di parlarsi tra loro, grazie alla direttiva europea nota come PSD2 che obbliga appunto le banche a rendere accessibili anche ad attori esterni queste API. I servizi resi accessibili dalla normativa sono fondamentalmente di tre tipi: Account Information, per accedere ai conti correnti tramite applicazioni diverse da quelle bancarie; Payment Initiation, per poter disporre di un ordine di pagamento dal proprio conto corrente tramite altre applicazioni; Fund Confirmation, per verificare la presenza di fondi a copertura dell’importo richiesto per una transazione.

RPA in banking

L'automazione robotica dei processi RPARobotic Process Automation, impiega robot software per eseguire attività ripetitive prima eseguite dagli umani. La maggior parte degli strumenti RPA viene eseguita su singole workstation ed è addestrata per eseguire attività come copiare e incollare righe di dati da un database a un foglio di calcolo.  Tale modalità si sta inoltre arricchendo di strumenti di Artificial Intelligence per automatizzare attività più complesse.

Cloud Computing

Il Cloud Computing è una tecnologia che consente di sfruttare Internet per distribuire servizi da remoto. Il cloud, dunque, non è un'unica entità fisica, ma è composto da una rete di server localizzati in tutto il mondo, che sono collegati tra loro e operano come un unico sistema. Questi server possono archiviare e gestire dati, eseguire applicazioni o distribuire contenuti o servizi (video in streaming, posta elettronica, software di produttività aziendale, social media). Anziché accedere ai dati da un computer locale, si accede online, da qualsiasi dispositivo collegato a Internet, e le informazioni sono disponibili sempre, indipendentemente dalla posizione geografica.

Blockchain

La blockchain è una rete informatica di nodi che gestisce in modo univoco e sicuro un registro pubblico composto da una serie di dati, come le transazioni, senza che sia necessario un controllo centrale. Fornisce informazioni immediate, condivise e completamente trasparenti, archiviate in un registro immutabile a cui possono accedere solo i membri autorizzati. Una rete blockchain può, tra le altre cose, tracciare ordini, pagamenti, account, produzione e molto altro ancora.

Quali sono i settori del fintech

La rivoluzione digitale ha aperto il mondo dei servizi finanziari a moltissime nuove aziende innovative, più veloci e più agili di quelle tradizionalmente operanti su questo mercato, che riescono a proporre nuovi servizi a costi competitivi. Questa dinamica ha riguardato diversi settori. Ecco i principali.

BankingTech: il caso di Thought Machine e Isybank

Le cosiddette digital bank, sono banche con un modello totalmente digitale: non possiedono le tradizionali reti di filiali sul territorio perché consentono di effettuare operazioni bancarie e finanziarie mediante dispositivi mobili, tipicamente smartphone o tablet; offrono spesso servizi di aggregatori di istituti bancari sfruttando le potenzialità della PSD2, consentendo di avere accesso da un’unica app a conti correnti di diverse banche.

Intesa Sanpaolo ha effettuato un investimento strategico in questo campo con Thought Machine, società di servizi tecnologici cloud e di nuova generazione per il settore banking. Thought Machine è stato il partner tecnologico per la nascita di Isybank, la digital bank del Gruppo che ha l’obiettivo iniziale di servire con un'ampia gamma di servizi di digital banking i clienti Intesa Sanpaolo che non utilizzano le filiali. Intesa Sanpaolo si è inoltre proposta di estendere la piattaforma di Thought Machine all’infrastruttura dell’intero Gruppo.

PayTech: l’esempio di Mooney

Con il nome PayTech vengono definite le aziende che offrono soluzioni di pagamento tecnologicamente all’avanguardia da mettere a disposizione del cliente finale. Anche in questo caso Intesa Sanpaolo è presente con Mooney, società fintech che fornisce servizi di pagamento e, con i suoi circa 46.000 negozi affiliati, garantisce un'estesa rete di prossimità. La società ha 20 milioni di clienti e offre l’accesso in modo semplice, veloce e sicuro per un’ampia gamma di operazioni di pagamento.

LendingTech: il caso di BacktoWork24

L’attività più nota che rientra in questa definizione è probabilmente il crowdfunding, uno strumento di raccolta fondi che ha lo scopo di cercare attraverso una piattaforma digitale i sostenitori per il finanziamento di progetti di varia natura. Intesa Sanpaolo è entrata nel mondo del crowdfunding con un investimento nel capitale di BacktoWork24, principale operatore italiano nel settore dell’equity crowdfunding e gestore di un portale online per la raccolta di capitali di rischio. BacktoWork24 favorisce l’investimento in startup, PMI e progetti real estate da parte di investitori privati e professionali.

InsureTech: il caso di Yolo

La parola identifica tutto ciò che è innovazione tecnologica in ambito assicurativo: software, applicazioni, startup, prodotti, servizi, modelli di business. Intesa Sanpaolo ha scelto di entrare in questo campo con Yolo, primo player italiano nei servizi e nell’intermediazione assicurativa digitale. Yolo si rivolge al consumatore digitale con un’offerta di polizze on demand che consentono di accedere ad un nuovo modello di assicurazione online. Tramite l’app dedicata è infatti possibile scegliere prodotti instant e pay per use, giornalieri o mensili, che spaziano dalla copertura viaggi, alla protezione del proprio smartphone.

WealthTech

Si tratta dell’innovazione tecnologica applicata al wealth management, cioè la gestione del risparmio e degli investimenti. Nel WealthTech troviamo due tipi di approccio: l’innovazione nel rapporto con il cliente finale, cioè il risparmiatore o l’investitore, grazie a soluzioni di roboadvisory e consulenza digitale, piattaforme di trading a basso costo e strumenti di automazione del risparmio; l’innovazione al servizio del consulente che sfrutta la tecnologia per l'efficienza dei processi, la composizione del portafoglio (soprattutto grazie all’intelligenza artificiale applicata ai dati) e per supportare i consulenti nelle loro attività (Robo4Advisory).

L’insieme di queste e altre attività rappresenta l’ecosistema fintech, che in Italia come nel resto del mondo cresce senza sosta e nel nostro Paese è ormai composto da oltre 500 realtà, la maggior parte delle quali startup. Le previsioni di crescita sono ritenute unanimemente molto incoraggianti, sulla base di un aumento della consapevolezza dei consumatori e degli investitori che sempre più spesso scelgono di affidarsi alle realtà emergenti in questo ambito. L’Italia sta quindi acquistando sempre più rilevanza nello scenario internazionale.    

Quale scenario si prospetta?

Il Fintech costituisce la rivoluzione digitale del settore finanziario. Le principali conseguenze positive di tale rivoluzione sono legate all'introduzione di maggiore competitività in una industry tradizionalmente molto statica, alla nascita di nuovi prodotti e servizi in grado di garantire una migliore esperienza d'uso ai clienti, costi ridotti. I fattori chiave del cambiamento sono gli strumenti informatici rappresentati da piattaforme in Cloud, interfacce di programmazione delle applicazioni, blockchain.  Da Big Data e Intelligenza Artificiale (AI) nasce la trasformazione del settore, che utilizza AI e Machine Learning in modo pervasivo: prevenzione delle frodi, RoboAdvisor, Virtual Customer Assistant, valutazione del rischio di credito mediante modelli predittivi, miglioramento dei processi tramite RPA (Robotic Process Automation) e molte altre fattispecie.

Garantire la sicurezza e la protezione dei dati resta la sfida numero uno di tutto l’ecosistema finanziario.

Si tratta di un ecosistema soggetto a cybercrime e frodi che possono essere realizzate tramite malware sofisticati e BEC (Business Email Compromise, che normalmente non contengono software dannosi, ma si servono di sofisticate tecniche di social engineering per truffare gli utenti e sono in grado di superare i filtri antispam). L’impiego di metodologie di data encryption, autenticazione biometrica e analisi, sembra riescano a garantire però elevati livelli di sicurezza.

Il contributo di Intesa Sanpaolo all’innovazione

Il digitale continua a diffondersi nel mondo finanziario e assicurativo e il  mercato del lavoro è già influenzato da questa evoluzione in termini di composizione e caratteristiche: 

si profila la nascita di nuove figure professionali legate al mondo della tecno-finanza

che oltre alle conoscenze tecnologiche alla base della loro attività, dovranno essere in grado di conoscere e comprendere i meccanismi e le caratteristiche che governano il mondo finanziario tradizionale, per sviluppare nuove soluzioni in linea con i trend del mercato; in più, all’interno delle banche tradizionali si affacciano nuove attività che richiedono nuove conoscenze e competenze per agire nel mutato contesto esterno. Gli operatori devono allargare e arricchire il proprio background di competenze per comprendere e gestire materie e strumenti che cambiano velocemente. Una complessità che non può prescindere dalle persone e dal loro background formativo che deve essere accademico, specialistico e tecnologico.

Ecco perché Intesa Sanpaolo ha voluto creare le condizioni favorevoli per diffondere la conoscenza sulle tecnicalità e sugli impatti economici e normativi del nuovo business digitale: insieme ad Atenei nazionali e internazionali sono state create occasioni e realizzate iniziative di alta formazione e focus specialistici su tecnica finanziaria, marketing, regolamentazione normativa e sicurezza. Un mix formativo che consente ai giovani talenti e agli operatori del settore di agire nel contesto con visioni a tutto tondo destinate a migliorare modelli e processi di business, ideare nuovi prodotti e servizi nel rispetto delle regole del mercato e tutelando gli investitori.

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