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Sociale

XIII edizione dell’Osservatorio su Finanza e Terzo Settore

Immagine di una ragazza con un bambino in braccio che abbraccia una signora
Immagine di una ragazza con un bambino in braccio che abbraccia una signora

L’indagine, realizzata da Intesa Sanpaolo in collaborazione con AICCON, analizza temi cruciali per l'imprenditorialità sociale come il rapporto con le banche, la finanza a impatto sociale, nonché i fabbisogni finanziari e le prospettive future.

L’intervento del Terzo Settore è considerato fondamentale dagli intervistati in particolare per affrontare alcune specifiche necessità che il biennio pandemico ha confermato essere molto urgenti: l’occupazione dei nuovi fragili, delle donne e dei giovani; lo sviluppo di servizi di cura e assistenza; il contrasto della povertà educativa giovanile e il cambiamento climatico.

Il Terzo Settore (o settore non-profit) e le Banche

Dall’indagine emerge l’esistenza di un rapporto solido tra il Non Profit e la Banche. Il 93% degli intervistati accoglie positivamente il coinvolgimento diretto degli istituti finanziari per affrontare le sfide sociali, grazie anche a una strategia organica rivolta all’economia sociale, attraverso l’impiego di capitale umano opportunamente formato, di modelli di servizi e prodotti che tengono conto dei tratti distintivi e delle caratteristiche operative di questo specifico settore.  Tuttavia, come emerge dall’Outlook dell’impresa sociale, solo il 5% degli intervistati ad oggi collabora attivamente con le banche in questo ambito, un gap tra fiducia e collaborazione attiva che indica la possibilità per le banche di stabilire una relazione ancora più forte e significativa con le organizzazioni del Terzo Settore.

 

Il 39,2% delle organizzazioni no profit esprimono la necessità di coinvolgere maggiormente gli istituti finanziari.

Il 33,2% desidera che gli istituti finanziari assumano un ruolo consulenziale per l’accompagnamento.

Il 6,4% vede gli istituti finanziari come potenziali facilitatori di rete.

Il 40,3% considera l’attività formativa il servizio di maggior interesse, con focus su innovazione dei modelli organizzativi e misurazione dell’impatto sociale.

Il 21,1% ritiene prioritario il supporto degli istituti finanziari nella raccolta fondi.

Imprenditorialità sociale a supporto del territorio

Dall’analisi emerge un miglioramento in termini di conoscenza dei singoli strumenti finanziari, anche se con un minor ricorso: 2 organizzazioni su 5 conoscono gli strumenti di finanza ad impatto sociale, mentre solo 1 su 3 li utilizza o è interessata a farlo. 
Per il triennio (2021-2023), 2 organizzazioni su 3 (67,6%) dichiarano di aver effettuato investimenti, in calo rispetto al 2020 (70%); in controtendenza c’è una diminuzione di interesse nell’investimento in accesso alla tecnologia, hardware e software (16%, in costante diminuzione dal 26% del 2020).
In generale, l’edizione XIII dell’Osservatorio conferma la tendenza rilevata nelle due edizioni precedenti per quanto riguarda le decisioni di investimento di cooperative e imprese sociali, che destinano sempre più risorse all’investimento di breve (+6,2 punti percentuali dal 2020) rispetto a quello di lungo periodo (-7 punti percentuali dal 2020).

Dalla ricerca emergono evidenze utili per le banche per poter progettare strategie in grado di abilitare processi non solo finanziari ma anche e soprattutto di rafforzamento delle potenzialità e delle capacità esistenti, come ad esempio:

  • Supportare il rafforzamento dei sistemi educativi per una banca può significare oggi affiancare l’azione delle cooperative, focalizzandosi sul potenziamento del loro capitale umano, che risulta essere anche la lo principale area di investimento futuro (31%);
  • La leva fondamentale per agire nell’ambito dell’accesso alla cura può invece essere quella di supportare le cooperative che si occupano di cura e assistenza sociosanitaria attraverso la formazione in materia di campagne di raccolta fondi e di educazione finanziaria;
  • Altro possibile ambito di intervento è quello nell’integrazione sociale, dove i soggetti che lavorano dell’ambito dell’accoglienza umanitaria delle persone migranti chiedono alle banche di assumere un ruolo di facilitatore di rete, considerandole dei soggetti partner per progettualità complesse.

Tali proposte possono aiutare gli istituti finanziari, da un lato, a strutturare solide e continuative relazioni sui territori e, dall’altro, a riconoscere gli attori dell’economia sociale nelle loro diverse e sfaccettate necessità. 

Valutazione d’impatto per l’impresa sociale

L’indagine sottolinea altresì come tali processi non possano prescindere dalla valorizzazione delle doti delle organizzazioni non profit nel contribuire a raggiungere degli obiettivi condivisi, un tema che rimanda necessariamente alla valutazione d’impatto quale strumento di riorientamento delle attività in termini di efficacia che, dati alla mano, vede oggi un mondo cooperativo pronto al confronto (il 51,6% delle organizzazioni svolge attività di valutazione), ma un settore bancario non ancora del tutto strutturato per considerare degli elementi non economico-finanziari all’interno dei propri sistemi di analisi del credito: il 76% delle organizzazioni intervistate è in relazione con banche che non sono ancora dotate di strumenti di misurazione d’impatto, nonostante il 44% del campione la ritenga una pratica indispensabile per una piena valutazione del merito di un’impresa sociale.

In questo quadro, Intesa Sanpaolo affianca all’offerta di prodotti, servizi e linee di credito, a cura della Direzione Impact, specificatamente dedicate agli enti del Terzo Settore, Intesa Sanpaolo per il Sociale, una struttura dedicata in grado di sviluppare percorsi e iniziative di coprogettazione in ambito sociale con tutti gli attori presenti sul territorio. Un lavoro sinergico che permette alla Banca di poter creare un impatto positivo nelle comunità, sia in termini sociali sia in termini economici.

Outlook dell’Impresa Sociale

Anche quest’anno l’Osservatorio si arricchisce con l’Outlook Intesa Sanpaolo dell’Impresa Sociale, un’analisi curata da Ipsos Italia e AICCON, in collaborazione e con il patrocinio di Confcooperative-Federsolidarietà e Legacoopsociali e CGM, che rileva il sentiment e le prospettive future di un campione di 101 cooperative sociali. 

Anche da questo report emerge l’importanza di rafforzare i sistemi di collaborazione e volgere alla costruzione di un solido ecosistema tra i principali soggetti ed operatori dell’economia sociale: Enti del Terzo Settore, Pubblica Amministrazione e banche/finanziatori.

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