Sostenibilità
L’economia circolare può contribuire a contrastare il cambiamento climatico
L’economia circolare può aiutarci a riscrivere il nostro futuro e a rallentare l’avanzamento del cambiamento climatico.
Dalle inondazioni, agli incendi delle foreste, allo scioglimento delle calotte glaciali: ovunque ci voltiamo, ci accorgiamo di quanto sia devastante intorno a noi l’impatto causato dal cambiamento climatico. Si tratta di un problema generato dall’uomo ed è quindi l’uomo a dover modificare i propri comportamenti per risolverlo.
Il 45%1 delle emissioni, che sono tra le cause principali del cambiamento climatico, proviene dagli edifici, dalle auto, dai vestiti e dagli alimenti che utilizziamo quotidianamente.
L’economia circolare ci aiuterà a ripensare come compiere le azioni quotidiane per riuscire a ridurre drasticamente le emissioni che provochiamo e a metterci sulla giusta strada per raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5 gradi.
Basti pensare che sarebbe sufficiente applicare l’economia circolare a cinque settori - cemento, alluminio, acciaio, plastica, alimenti - per eliminare 9,3 miliardi di tonnellate di CO2 dall’atmosfera entro il 2050. Ciò, equivarrebbe ad azzerare del tutto le emissioni causate dai trasporti2.
In che modo l’economia circolare può dare il proprio fondamentale contribuito? I principi su cui si basa, puntano a eliminare i rifiuti e l’inquinamento in ogni fase del processo di produzione e a ridurre l’uso eccessivo di prodotti nocivi.
Prendiamo, ad esempio, il cemento. È ampiamente usato in tutto il pianeta per costruire le realtà in cui viviamo. Eppure, la produzione di cemento causa solo l’8% delle emissioni globali annue di CO23. Per produrre cemento, i combustibili fossili o i rifiuti vengono bruciati per surriscaldare la calce in forno e produrre ossido di calcio, un processo chimico che causa a sua volta ulteriori emissioni di CO2. Ecco perché, usando nuovi materiali e nuove applicazioni, occorrerebbe al più presto modificare il processo di produzione del cemento, in modo che esso catturi il carbonio, anziché rilasciarlo.
Questa è solo una delle tante possibili dimostrazioni dell’impatto positivo che può avere un innovativo approccio sistemico basato sull’economia circolare.
Non si tratta, infatti, semplicemente di ridurre le conseguenze provocate da un sistema obsoleto, ma di rimettersi al tavolo per pensare e realizzare nuovi e più efficaci e sostenibili modi di agire individuali, collettivi e socioeconomici.
Lo stesso vale per altri processi industriali, come la produzione dell’alluminio e dell’acciaio. Aggiornare la produzione di questi materiali e riconsiderare il loro impiego nell’edilizia ci permetterebbe, entro il 2050, di ridurre le emissioni di gas serra di 3,1 miliardi di tonnellate di CO2. Si tratta di più del totale delle emissioni generate dagli Stati membri dell’Unione europea durante l’intero 20194.
Il medesimo approccio metodologico può essere applicato a ogni settore: abbigliamento, automobili, alimenti ecc. Tutto quello che usiamo dovrebbe essere rivisto in adesione ai principi dell’economia circolare, al fine di rendere i vari processi produttivi, commerciali e di utilizzo finale più intelligenti e meno impattanti, migliorando sensibilmente le condizioni di vita e di sussistenza stessa della Terra.
Intesa Sanpaolo è il primo partner strategico per i servizi finanziari di Ellen MacArthur Foundation, impegnata nella promozione del passaggio all’economia circolare.
1 Completing the Picture - How the circular economy tackles climate change.pdf
2 Completing the picture: How the circular economy tackles climate change
3 Building a world free from waste and pollution
4 Our plan for cement? The circular economy
Data ultimo aggiornamento 14 marzo 2024