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Inclusione e reinserimento sociale: iniziative di Intesa Sanpaolo per i detenuti

L'immagine della news che racconta le iniziative di Intesa Sanpaolo per il mondo delle carceri rappresenta due mani che si stringono in segno di solidarietà e supporto

Nel 2024, Intesa Sanpaolo ha avviato numerosi progetti di inclusione sociale per il mondo carcerario, migliorando le condizioni di vita dei detenuti e supportando il loro reinserimento sociale al termine della pena. L’obiettivo è ridurre la recidiva e favorire una società più coesa e sicura.

Il supporto al sistema penitenziario è parte del programma di contrasto alle disuguaglianze promosso da Carlo Messina, che prevede 1,5 miliardi destinati al sociale entro il 2027.

Nel Piano d’Impresa 2022-2025, Intesa Sanpaolo ha consolidato il programma di lotta alla povertà, istituendo un’Area di Governo dedicata, sotto la guida di Paolo Bonassi, all’interno dell’Area Sostenibilità di Paola Angeletti. Intesa Sanpaolo promuove collaborazioni tra Terzo Settore, aziende e istituzioni per interventi mirati, capillari e a lungo termine.

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Intesa Sanpaolo: un impegno continuo per il reinserimento sociale dei detenuti

Alcuni dei progetti di inclusione sociale per il mondo carcerario del 2024:

  • Il Programma di Intesa Sanpaolo ‘Aiutare chi Aiuta: un sostegno alle nuove fragilità’ nasce nel 2020 e si sviluppa con la Caritas Italia la quale, con la sua rete capillare, consente di raggiungere anche le comunità più periferiche. Nel 2024, il programma si è concentrato sul sostegno di giovani e adulti del circuito carcerario e sulle loro famiglie distribuendo beni primari e no, organizzando l’accoglienza esterna in fase di reinserimento, la formazione sia all’interno che all’esterno del carcere e il sostegno allo studio, progetti di occupabilità e di animazione su tutto il territorio nazionale.
  • Intesa Sanpaolo sostiene inoltre il progetto della Fondazione Don Rigoldi per l’avvio di una scuola di formazione edile interna per i detenuti di Milano Opera, sostenendoli poi nello svolgimento di un lavoro esterno. Sempre in questo Istituto, come in quello di Padova ‘ Due Palazzi’ la Banca sostiene percorsi di orientamento lavorativo e sulle competenze trasversali (PCTO).
  • Presso l’istituto penitenziario di Como, Intesa Sanpaolo si è resa capofila di un programma di lavoro e formazione che consente a undici detenuti di specializzarsi nella realizzazione di quadri elettrici complessi, con rilascio di un attestato di partecipazione al corso per tecnico cablatore elettricista. Un progetto della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, guidata da Stefano Barrese, ispirato da Don Gino Rigoldi, storico cappellano del carcere minorile Beccaria e fondatore di Comunità Nuova, e realizzato con il Provveditorato regionale presso la Casa Circondariale di Como.
  • Il progetto Rebibbia Festival Digital Arts è la prosecuzione, con apertura internazionale, del progetto Rebibbia on-line, entrambi sostenuti dal Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo. Il primo coniuga espressività artistica e tecnologia colmando l’analfabetismo digitale delle persone detenute con laboratori teatrali e di arti grafiche. Rebibbia on-line è nato in pieno lockdown quando la fibra ottica ha modificato le sorti del carcere ristabilendo con le video call in banda ultralarga i contatti interrotti fra i detenuti e i loro familiari.
  • Il carcere di Bollate (MI) spicca per il modo di concepire e organizzare la detenzione in modo innovativo puntando sul pieno reintegro come cittadini anche attraverso il coinvolgimento di aziende del territorio. Il Fondo di beneficenza di Intesa Sanpaolo, in capo alla Presidenza della Banca, sostiene in questo istituto un progetto che favorisce il reinserimento sociale e lavorativo di detenuti ed ex detenuti accompagnandoli verso la ricostruzione dei legami familiari e comunitari e verso l’autonomia economica attraverso esperienze professionali dentro e fuori dal carcere coinvolgendo anche i territori di appartenenza.
  • Per la prima volta quest’anno la Santa Sede è stata presente alla Biennale di Venezia con un proprio Padiglione. Un Padiglione peculiare che ha sede nel carcere femminile della Giudecca dove la mostra “Con i miei occhi” ha coinvolto le persone detenute per lavorare con otto artisti affermati chiamati da tutto il mondo alla creatività, alla realizzazione delle opere, agli aspetti organizzativi. Papa Francesco ha visitato la mostra il 28 aprile scorso, la prima di un pontefice alla Biennale. Intesa Sanpaolo ha sostenuto l’iniziativa nell’ambito di un accordo triennale siglato con il Cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione del Vaticano. Anche le prossime i Padiglioni della Santa Sede alle prossime due edizioni della Biennale, Architettura nel 2025 e Arte nel 2026, saranno quindi sostenuti dalla Banca in questo programma ad alto valore umano che coniuga arte e sociale, diritto e fede; che chiede e offre comprensione; che sfida pregiudizi e voyeurismo.
  • Il 12 febbraio al Teatro alla Scala di Milano, grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, si è tenuto un concerto davvero speciale, con il debutto dell’Orchestra del Mare, in cui i musicisti hanno utilizzato violini, viole e violoncelli costruiti nelle liuterie di alcune carceri italiane utilizzando il legno di 60 imbarcazioni con cui i migranti hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere l’Europa. Il ricavato della serata ha sostenuto il progetto Metamorfosi, realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che ha consentito la creazione dell’Orchestra del Mare, aiutando a finanziare i laboratori delle carceri dove sono stati realizzati gli strumenti musicali.
  • Attraverso la Direzione Impact, inoltre, all’interno della Divisione Banca dei Territori, Intesa Sanpaolo provvede a supportare l’economia carceraria e le sue imprese sociali con misure di credito agevolato.
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