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Puglia: modello di sviluppo integrato delle filiere agroalimentari e del turismo

L’immagine che accompagna la News sull’incontro per valorizzare il ruolo del turismo e dell’agroalimentare nel rapido processo di crescita della regione, prototipo per altri territori del Paese, ritrae una veduta della città pugliese di Ostuni

Intesa Sanpaolo incentiva e accompagna lo sviluppo integrato delle filiere agroalimentari e del turismo, di cui la Puglia rappresenta un modello, e a cui destina €1 md di nuovo credito per investimenti in:

  • riqualificazione delle strutture alberghiere e agricole
  • sviluppo filiere
  • digitalizzazione
  • indipendenza energetica

nell’ambito del programma “Il tuo futuro è la nostra impresa”, con cui Intesa Sanpaolo mette a disposizione €120 miliardi fino al 2026 per la crescita delle PMI italiane. 

“Grazie all’interazione tra turismo e agricoltura la Puglia esprime un modello che può avere un impatto positivo per altri territori e favorire lo sviluppo socio-economico in termini anche occupazionali. Intesa Sanpaolo con un miliardo di nuovo credito potrà incentivare gli investimenti delle imprese orientati allo sviluppo sostenibile, l’attrazione della domanda di beni e servizi, nuovi accordi di filiera fra i settori produttivi interconnessi”

 

Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo

Un’analisi della Direzione Research di Intesa Sanpaolo sul settore agroalimentare in Puglia

Dall’analisi della Direzione Research di Intesa Sanpaolo emerge che in Puglia il settore agroalimentare ha prodotto un valore aggiunto di €4,2 miliardi nel 2021 (+5,4% rispetto al 2020). Nell’economia regionale, il peso del settore agroalimentare è del 5,9% sul valore aggiunto totale, un’incidenza maggiore rispetto alla media nazionale del 4%. In termini di occupazione, la Puglia è la prima regione italiana per numero di addetti, nella misura di 117.000 nell’agricoltura e 31.000 nell’industria alimentare e delle bevande, con un peso sull’occupazione totale regionale dell’11%. Ottimi i risultati ottenuti sui mercati internazionali negli ultimi anni (+130% tra il 2008 ed il 2023) che sono proseguiti anche nei primi sei mesi del 2024, con un incremento a valori correnti delle esportazioni del settore agroalimentare pugliese del 15% rispetto allo stesso semestre del 2023: in particolare si sono distinti il settore degli oli e grassi (+62% tendenziale nel primo semestre del 2024), quello dei latticini e formaggi (+22%), e le carni e salumi, le cui vendite all’estero sono triplicate (€39 milioni in più rispetto allo stesso semestre del 2023, di cui €34 milioni verso la Turchia).

Un’analisi di SRM sulle caratteristiche della filiera turistica della Puglia

Dal rapporto di SRM-Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo si evincono diverse caratteristiche della filiera turistica della Puglia: anche il 2023 è stato un anno positivo in cui la domanda ha raggiunto i 16,8 milioni di presenze (+4,4% rispetto al 2022). In termini di valore aggiunto, si stima che la filiera turistica abbia conseguito nel 2023 un valore di €4,8 miliardi, il 6,3% del totale. Per quanto riguarda il 2024, sarà un anno di nuovi record per la regione, le stime di preconsuntivo vedono un aumento di circa il 2,2% rispetto al 2023, con quasi 17,2 milioni di presenze, al disopra del valore registrato nel 2019. Continua poi l’aumento delle presenze turistiche internazionali che, con una crescita del 4,1% rispetto al 2023, rappresentano il 138,3% del dato del 2019. Il valore aggiunto della filiera turistica stimato arriverebbe nel 2024 a €4,9 miliardi (Italia €103,6 miliardi, Sud €24,9 miliardi), con un effetto diretto sul totale dell’economia dell’area del 6,4% che salirebbe all’11,6% se si considera anche l’impatto indiretto ed indotto, superiore peraltro al dato nazionale (10,8%).

Intesa Sanpaolo per l’Agricoltura e il Turismo

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