Le sfide da affrontare in un mondo preoccupato e polarizzato
Il 2022 doveva essere l’anno della normalizzazione, ma nuove crisi hanno preso il sopravvento e il mondo si trova ancora una volta ad affrontare sfide difficili. L’ultimo rapporto Edelman Trust Barometer 2023 rileva una diffusa preoccupazione per il futuro e una preoccupante polarizzazione. La ricerca da oltre 20 anni studia l’andamento del rapporto di fiducia tra i cittadini e Governo, Business, Media e Organizzazioni Non Governative. Quest’anno i risultati dell’indagine indicano che le persone sono diventate più pessimiste: in 24 dei 28 Paesi coinvolti l'indice dell'ottimismo economico ha toccato i minimi storici. In Italia, in linea con il trend generale, la percentuale di “ottimisti” (18%) è in calo rispetto allo scorso anno, rispetto al 2019 si perdono 18 punti. Il confronto con altri Paesi europei ci vede in fondo alla classifica davanti a Germania (15%), Francia (12%) e Giappone (9%).
Il sondaggio descrive un mondo pericolosamente polarizzato e che ha aspettative sempre maggiori sul ruolo delle imprese: le evidenze a livello complessivo confermano per il terzo anno consecutivo che il Business è l’istituzione di cui si ha più fiducia.
Indice di fiducia in Italia
L’indice generale di fiducia in Italia è in calo rispetto al 2022, ma nella classifica l’Italia, tra i paesi europei, si trova tra le posizioni più alte, dopo Olanda e Francia. Se, oltre a un confronto a breve, si guarda al trend degli ultimi 10 anni, emerge un paese in cui il livello di fiducia è cresciuto di 10 punti in 10 anni.
Il Business si attesta a quota 57, in zona neutrale-né fiducia né sfiducia-, restando l’istituzione che gode del maggior credito e facendo segnare una crescita di 12 punti rispetto al 2013. In particolare, le aziende a conduzione familiare sono la tipologia che riscuote maggior fiducia. Le Organizzazioni Non Governative raggiungono quota 49, Media e Governo 47 e 46, con quest’ultimo che registra la crescita più alta (+25 punti) rispetto al decennio scorso. Poco meno di un italiano su due ha fiducia nei media, in calo di tre punti rispetto al 2022 e poco sopra il risultato del 2013, + 2 punti.
Il “mio datore di lavoro” è una figura che riscuote fiducia in quasi tutti i Paesi analizzati, Italia compresa, gli scienziati restano la categoria che guida la classifica della fiducia tra i leader, ma emerge che le persone più vicine sono anche tra quelle più fidate, come i miei colleghi (67%), il mio ceo (55%) e i miei vicini (55%).
Tra i diversi settori la tecnologia è stata ancora una volta il settore più affidabile, mentre a livello globale è seguita al secondo posto dall’istruzione, in Italia l’istruzione si classifica solo al sesto posto, dietro la sanità. In fondo alla classifica ci sono i social media che sono rimasti il settore meno affidabile. I servizi finanziari risultano stabili, ma hanno guadagnato 16 punti rispetto a 10 anni fa, si tratta della maggiore crescita settoriale nel decennio.
Le paure degli Italiani: lavoro, inflazione e disparità economiche
Tra le principali preoccupazioni dichiarate dagli intervistati ci sono, in crescita, i timori economici personali come la perdita del lavoro (89%) e l’inflazione (74%): in Italia quasi tutti, 95%, hanno paura di perdere il lavoro.
Una delle chiavi di lettura del report 2023 è la polarizzazione, l’analisi ha riguardato quanto si pensa che il proprio Paese sia diviso e la propensione a considerare queste divisioni superabili. Nella misurazione elaborata l’Italia si colloca vicino alla zona di pericolo, in una zona definita “a rischio polarizzazione critica” insieme a Brasile, Sud Corea, Messico, Giappone, Francia, Regno Unito, Germania e Paesi Bassi.
Gli italiani si percepiscono più divisi che in passato e convinti che sarà molto difficile trovare una soluzione alle divisioni. Emerge inoltre un dato preoccupante: in Italia solo il 24% aiuterebbe, in caso di necessità, chi ha un’opinione diversa dalla propria, e ancora meno, 13%, vorrebbe averli come colleghi o vicini.
Emergono disparità di fiducia basate sul reddito in molti Paesi, le più significative nel 2023 si sono registrate negli Stati Uniti (23 punti di divario) e in Thailandia (37 punti di divario). Nel nostro Paese emerge un divario di 13 punti tra la fiducia dei redditi più alti, a quota 59, e quelli più bassi a 46.
In un quadro in cui gli italiani vedono nel proprio datore di lavoro una tra le figure più affidabili, ci si aspetta un maggiore impegno dai CEO e dalle aziende, chiamate ad agire lavorando insieme con i governi per ripristinare l’ottimismo economico, continuando ad essere una fonte di informazione credibile. Per il 42% degli italiani i migliori risultati vengono dal lavoro comune di aziende e governi, per migliorare l’attuale situazione la strada più efficace è la sinergia.
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Data ultimo aggiornamento 27 marzo 2023 alle ore 12:44:58