Rapporto Censis 2023: la società sonnambula
Viviamo in un periodo complesso, i problemi sono stati e sono numerosi: pandemia, lockdown, guerre, inflazione, sconvolgimenti climatici e inverno demografico.
In questo contesto il Rapporto Censis 2023 esplora i processi in atto e presenta diverse riflessioni sulla realtà che ci circonda, offrendo chiavi di lettura sempre molto suggestive; dopo la fotografia nel 2022 di un Paese che viveva in uno stato di latenza, nel 2023 si parla di Paese di sonnambuli. L’immagine restituisce molto bene lo stato in cui si trovano gli italiani in questo periodo. Apparentemente vigili, ma incapaci di vedere i grandi cambiamenti che si prospettano, poco perspicaci dinanzi ai presagi, inabissati in una ipertrofia emotiva.
Censis 2023: Gli italiani, tra sonnambulismo e anestesia della razionalità
Dal Rapporto emerge che per otto italiani su dieci il declino è irrimediabile e il futuro per molti giovani è all’estero, emergono anche i fermenti, le inquietudini sociali e le rivendicazioni di diritti civili di una società che sta cambiando pelle: il 74% degli italiani si dice favorevole all’eutanasia, il 70,3%, approva l’adozione di figli da parte di single, il 65,6% è a favore del matrimonio egualitario tra persone dello stesso sesso, con percentuali che arrivano al 79,2% tra i giovani. Questo periodo è anche definito il tempo dei “desideri minori”. Le aspirazioni degli italiani si sono appiattite verso il basso e gli italiani sono alla ricerca di uno spicchio di benessere quotidiano, non più con lo sguardo al futuro, ma all’affannosa ricerca di pezzi di benessere e piaceri quotidiani: cresce il desiderio di momenti da dedicare a sé stessi, quasi tutti, il 94,7%, considerano centrale la felicità delle piccole cose di ogni giorno, come il tempo libero, gli hobby, le passioni personali.
Crisi demografica, paura per le guerre, incertezza. Un quadro fortemente impattante sulla percezione degli italiani: sei su dieci temono possa scoppiare una guerra mondiale e la metà teme che, in caso di conflitto, l’Italia non sarebbe in grado di difendersi. Sono scenari che paralizzano invece di mobilitare. Gli italiani sono più fragili e impotenti, insicuri a causa dei tanti rischi inattesi a cui la popolazione sembra sempre più rassegnata.
L’Italia del futuro sarà sempre più anziana e con anziani più soli. Dovrà affrontare il problema del bisogno assistenziale legato all’invecchiamento demografico e il 65,3% degli anziani ritiene che la pensione percepita, da sola, non sia in grado di garantire il benessere nella terza e quarta età. Oggi il 41% degli anziani risparmia regolarmente, il 28% di tanto in tanto e, spesso, continuano a garantire un supporto economico a favore dei familiari più giovani, figli e nipoti. Nell’ultimo anno lo ha fatto il 42% degli anziani.
Censis 2023: Occupazione ed emigrazione, sempre più giovani scelgono l’estero
Anche i dati positivi nascondono delle ombre. L’occupazione è in aumento, ma lontana dalla media europea, in Italia il tasso di occupazione della popolazione con età compresa tra i 15 e i 64 anni è distante di quasi 10 punti rispetto al dato medio europeo.
L’Italia continua a essere un Paese di emigrazione, l’emigrazione è uno dei nostri problemi. Un’emigrazione che, spesso, riguarda in particolare i ragazzi tra i 18 e i 34 anni. Nel 2023 sono stati ben 36mila i giovani compresi in questa fascia d’età che, percependo il meccanismo di ascensore sociale bloccato nel nostro Paese, hanno scelto di espatriare. Per l’Italia, che è in pieno inverno demografico, questo fenomeno è ancora più impattante.
Il Rapporto è ricco di riflessioni su tanti altri aspetti come la trasformazione culturale, l’individualismo e l’analisi dell’evoluzione delle famiglie. Per affrontare i diversi problemi evidenziati servirebbe un atteggiamento diverso da quello che il Censis sostiene sia quello che, da tempo, caratterizza il nostro Paese: un arrangiamento istintivo invece di un disegno razionale.
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Data ultimo aggiornamento 11 gennaio 2024 alle ore 15:16:01