La mostra Ulteriori gradi di libertà, nella città che resiste dell'artista romana Francesca Leone, a cura di Andrea Viliani, rappresenta un’esplorazione tra le più significative opere dell’artista in dialogo con alcune opere della collezione Intesa Sanpaolo.
Il progetto di Francesca Leone, nel suo riferimento all’abitudine quotidiana di produrre oggetti di scarto e rifiuto, prevede l’esposizione di opere realizzate con materiali poveri quali cemento, ferro e lamiera. L’artista utilizza ogni dettaglio per gettare le fondamenta di un’architettura ulteriore, che non si limita a evocare ma che costruisce “mattone su mattone” o, considerando il materiale standard dei suoi interventi, “lamiera su lamiera”, tenendo conto della realtà che abitiamo ma senza rassegnarsi a essa.
La ricerca di Leone esplora il valore dell’architettura come esperienza plurale, negoziazione fra dinamiche e interessi opposti da cui emerge la molteplicità delle storie individuali. Alla funzione collettiva dello spazio pubblico si integra quella singolare dello spazio domestico. Sull’utopia del progetto architettonico interviene l’utilizzo quotidiano della comunità che lo interpreta. E ogni visione di progresso comporta il destino del rifiuto. Per questo, nelle opere dell’artista, alla costruzione non consegue mai la distruzione ma la resistenza con cui ogni elemento si compenetra nell’altro.
Nasce così un progetto artistico che ci parla dei nostri giorni, di una città che con i materiali di cui è composta non si ferma, in un percorso che prende la forma di resistenza rispetto alla città digitale, inquinata, pandemica, impaurita o indifferente.