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Cultura

Pigafetta e la prima navigazione attorno al mondo

Da martedì 6 settembre a domenica 8 gennaio 2023, le Gallerie d’Italia di Vicenza hanno celebrato il viaggio che cambiò la storia con la mostra Pigafetta e la prima navigazione attorno al mondo "Non si farà mai più tal viaggio".

"Non si farà mai più tal viaggio"

Vicenza ha celebrato i 500 anni dalla prima circumnavigazione del globo terracqueo (1519-1522), uno dei momenti cruciali delle fasi di allargamento degli orizzonti e di progresso dell’umanità. La scelta d’inaugurare la mostra il 6 settembre rievoca l’emozionante e drammatico ritorno in Spagna della nave Victoria, avvenuto proprio il 6 settembre 1522, e segna il momento più importante che la città di Vicenza dedica al viaggio di Magellano-Pigafetta.

La leggendaria spedizione, che richiese un enorme investimento economico da parte del re di Spagna Carlo V e di altri finanziatori, ebbe l'obiettivo di provare a percorrere una nuova rotta in sostituzione del tradizionale percorso atlantico-indiano sotto il controllo dei contendenti portoghesi per raggiungere le isole Molucche (conosciute in quel periodo come isole delle Spezie), terre fertili di chiodi di garofano all’epoca ricercatissimi nei mercati di tutta Europa.

Claudius Ptolomaeus, Johann Reger, Planisfero in Registrum alphabeticum super octo libros Ptolomei, 1486

Alla gigantesca sfida, intrapresa dall’esploratore portoghese Ferdinando Magellano con cinque caravelle che imbarcavano 265 uomini e portata a termine, dopo la sua scomparsa nelle Filippine, da Juan Sebastián Elcano, partecipò il navigatore e scrittore vicentino Antonio Pigafetta

La mostra è affidata alla curatela di Valeria Cafà, conservatrice del Museo Correr - Fondazione Musei Civici di Venezia e Andrea Canova, professore ordinario di Letteratura italiana - Università Cattolica (Milano e Brescia).

La relazione del primo viaggio intorno al mondo di Antonio Pigafetta

Pigafetta

Tra le numerose rarità artistiche e storiche proposte dalla mostra, che presenta complessivamente ben 13 opere, spicca l’unica testimonianza superstite della celebre spedizione: il manoscritto originale della Relazione redatta da Antonio Pigafetta, oggi conservato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano.

Il reperto in esposizione alle Gallerie d’Italia di Vicenza è di inestimabile valore. L’opera, considerata il più antico testimone della versione originale redatta da Antonio Pigafetta e diventata testo di riferimento ai nostri giorni, è una “Relazione” ragionata di quella fantastica esperienza umana di apertura al mondo e di scoperta di nuove terre.

Per l’evocazione del viaggio ci siamo affidati a quattro reperti riconducibili alle quattro tappe fondamentali della spedizione (Brasile, Patagonia, Filippine e Indonesia), simili a quelli osservati da Pigafetta e raccontati nel suo libro, segni di un’alterità nuova e sorprendente per un europeo vissuto agli inizi del Cinquecento.

Valeria Cafà e Andrea Canova, curatori della Mostra

Insieme al prezioso manoscritto, affiancato da esemplari di cartografia del XV e XVI secolo e volumi a stampa antichi, sono state esposte a confronto opere che rievocano la conoscenza del mondo prima del viaggio, ed altre che raccontano la nuova visione del mondo dopo il viaggio.

In mostra testi documentali cartografici e letterari che, partendo dagli albori - dal mondo ancora immaginato da Tolomeo fino a quello teatralizzato di Ortelio, passando per la straordinaria mappa di Nuno Garcia de Toreno - contestualizzano con efficace ordine sequenziale e pathos narrativo sia le origini pioneristiche dell’esplorazione umana, sia le successive scoperte rese possibili da quell’esaltante spedizione narrata da Pigafetta.

Scopri le principali tappe del viaggio percorso da Antonio Pigafetta

Anche a seguito della mostra è possibile ripercorrere brevemente, attraverso un video animato che approfondisce alcuni momenti cruciali, la grande impresa della prima circumnavigazione del globo terrestre, fonte di nuove e straordinarie conoscenze geografiche, scientifiche, antropologiche, a cui prese parte Antonio Pigafetta

 

La leggendaria spedizione prese avvio il 20 settembre del 1519, quando una flotta di cinque imbarcazioni salpò dal porto di Sanlúcar de Barrameda, in Spagna, con 247 uomini capitanati dall'esploratore portoghese Ferdinando Magellano

 

Lungo la navigazione, durante una missione di esplorazione in Patagonia, avvenne il naufragio della nave Santiago.

 

 

La tappa della Patagonia fu però cruciale poiché corrispose alla scoperta del passaggio a ovest, ovvero del canale naturale che unisce Atlantico e Pacifico, da allora noto come stretto di Magellano

 

Dopo la perdita della nave San Antonio per diserzione, il viaggio continuò con l’attraversamento del Pacifico da parte delle tre navi rimaste.

 

Nel marzo del 1521 giunsero nelle Filippine dove, durante la battaglia di Mactan, Ferdinando Magellano perse la vita.

A questo punto, ridotto l'equipaggio e rimaste solo due imbarcazioni, la spedizione giunse finalmente alle isole Molucche dove le navi furono stivate di noce moscata, chiodi di garofano e pepe.

 

Nel frattempo, arrivò a Siviglia la nave San Antonio con circa 50 uomini che comunicarono a terra la notizia del ritrovamento del passaggio a ovest.

 

Solo una delle navi, la Victoria, si rimise in viaggio sotto il comando di Juan Sebastian Elcano e, doppiato il capo di Buona Speranza, rientrò a Sanlúcar de Barrameda il 6 settembre 1522, con soli 18 uomini a bordo, fra cui lo stesso Antonio Pigafetta.

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