Uno sguardo fotografico sulla Cina: Olivo Barbieri alle Gallerie d'Italia

Le Gallerie d'Italia di Torino - sede espositiva di Intesa Sanpaolo - ospitano dal 20 febbraio al 7 settembre 2025 una mostra dal titolo “Olivo Barbieri. Spazi altri”. L’evento s’inserisce nel più articolato progetto “La Grande Fotografia Italiana”, curato da Roberto Koch, dedicato alla presentazione e alla riscoperta dei più importanti esponenti della fotografia italiana del Novecento.  

La mostra “Olivo Barbieri. Spazi altri” offre l’opportunità di ammirare i lavori più significativi e audaci di un grande fotografo come Olivo Barbieri, all’interno di un concept espositivo-narrativo realizzato appositamente per gli spazi ipogei delle Gallerie d'Italia. All’interno dell’allestimento sono presenti opere inedite dell’artista carpigiano classe 1954, e un approfondimento iconografico di forte impatto dedicato ai trent’anni di ricerca espressiva condotta da Barbieri in Cina, iniziata proprio casualmente nel 1989, anno dei drammatici avvenimenti di protesta di Piazza Tienanmen.

Il lavoro esposto spazia dalle metropoli come Hong Kong, Hangzhou, Suzhou e Shanghai, agli infiniti spazi rurali, alle montagne del Tibet, per raggiungere infine le coste del Mar Giallo. Sono state proprio le suggestioni architettoniche e le dinamiche evolutive socioeconomiche e delle avanguardie culturali cinesi a ispirare la fotografia del grande artista, capace di immortalare le contraddizioni e le ambivalenze estetiche e sociali della postmodernità, sempre in bilico tra verità e verosimiglianza, tra tradizione devozionale e slancio futurista. 

Il lavoro del grande fotografo parte dalle prime potenti creazioni usando tecniche innovative, per giungere poi al progetto “site specific” che ha reso famoso Barbieri per aver fotografato le vedute dall’alto di oltre 60 metropoli nel mondo; in particolare il progetto dall’alto su Shanghai (site specific_SHANGHAI 04, realizzato in collaborazione con il sinologo e curatore Davide Quadrio e Bizart Art Center12) indaga le trasformazioni dei repertori classici che hanno definito la nostra nozione di città, il declino dell’influenza occidentale nella formazione delle nuove metropoli e megalopoli e le qualità dei moderni spazi urbani.

Centocinquanta le opere complessivamente presenti in mostra, fra cui grandi trittici, polittici e quadrerie di ampie dimensioni, la cui curatela è stata affidata a Corrado Benigni, saggista ed esperto di fotografia. Una mostra che attraverso il lavoro di Barbieri offre l’occasione per una riflessione su temi di grande attualità come le identità nazionali, la sostenibilità e il ruolo delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale.