Cultura
I Luoghi del Cuore FAI: la classifica
Il 16 febbraio sono stati annunciati i risultati dell'undicesimo censimento “I Luoghi del Cuore”. L' edizione 2022, chiusasi lo scorso 15 dicembre, ha registrato un' entusiasmante partecipazione a quello che è a tutti gli effetti il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Sono stati addirittura 1.500.638 i voti arrivati, in relazione a oltre 38.800 luoghi storici d’interesse. Un progetto articolato, di ampio respiro e, soprattutto, di potente promozione civica portato avanti dal FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano ETS - e da Intesa Sanpaolo, finalizzato a sviluppare una sempre più profonda e partecipata sensibilizzazione collettiva sulla necessità di proteggere, conoscere e far conoscere le innumerevoli bellezze che animano letteralmente il nostro Paese in termini di patrimonio storico-artistico e naturalistico.
Intesa Sanpaolo e il FAI collaborano insieme dal 2004 per favorire i progetti proposti dalle comunità sulla base del consenso raccolto spontaneamente. Una straordinaria partecipazione attiva della cittadinanza che permette capillarità di intervento e diffusione dell’arte e della cultura su tutto il territorio nazionale. La cultura è un fattore fondamentale di coesione sociale e di crescita economica; per questo le attività culturali della Banca sono un elemento qualificante del nostro Piano di Impresa 2022-2025.
Cremolino vince il Premio Intesa Sanpaolo
Principale novità dell’11ª edizione del censimento nazionale de “I Luoghi del Cuore” è stata la creazione di una classifica ad hoc per il Premio Intesa Sanpaolo - pari a 20 mila euro - rivolto alla migliore progettualità sviluppata intorno al tema “I Borghi e i loro luoghi”.
Sono stati coinvolti comuni con meno di 5 mila abitanti, facenti parte di quel tessuto sociale ed economico ricco di memoria ed esperienze comunitarie, sempre più rapidamente a rischio estinzione. Un’Italia fantastica, spesso fuori dai furori e dagli eccessi della contemporaneità, dove è ancora possibile restare folgorati da improvvisi scorci e narrazioni avvolgenti. Luoghi che oggi versano in condizioni di particolare difficoltà legate a un degrado figlio in parte dello spopolamento a favore di centri urbani più attrezzati e competitivi dal punto di vista del mercato del lavoro, soprattutto quello di matrice industriale.
Grazie a “I Borghi e i loro luoghi” potranno essere salvati e riemergere a nuova vita i dettagli artistici, architettonici e naturalistici più preziosi che danno volto e anima a chiese, fontane, porte urbiche, mura fortificate, parchi, ponti, scalinate, strade lastricate e stradine ciottolate con ancora intatti i rialzi antiscivolo per gli zoccoli dei cavalli.
Un’occasione di grande valore per ridare valore alle cose che contano.
Vincitore della classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi” 2022 è risultato il Castello e borgo a Cremolino (AL).
I Luoghi del Cuore FAI 2022: la classifica
Chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli (LE)
Una deliziosa, piccola chiesa campagnola risalente secondo le iscrizioni a Ugo di Lusignano, condottiero dei Crociati, sbarcato a Gallipoli dalla Palestina nel 1148 e nella quale, sempre secondo quanto riportato dalle iscrizioni, fu addirittura San Pietro in persona a celebrare una Messa. È situata fuori dalla città di Gallipoli, in un’area di campagna a ridosso della Statale 274 per Leuca, nel Parco Regionale Litorale di Punta Pizzo - Isola di Sant’Andrea, a poco più di un chilometro dal mare. Caratterizzata da cupole emisferiche databili tra XII e XIII secolo d.C. e formata da due ambienti a pianta quadrata, si tratta di un rarissimo esempio in Puglia - l’unico in provincia di Lecce - di chiesa a cupole in asse, di derivazione orientale (X - XII secolo d.C.).
Museo dei Misteri a Campobasso
Vera e propria istituzione cittadina inaugurata nel 2006, che custodisce le installazioni settecentesche - “Ingegni” - di Paolo Saverio Di Zinno, portate in esposizione per le strade cittadine durante il Corpus Domini.
A sfilare sono 13 ingegni e 76 personaggi: 58 bambini, 16 adulti, un agnello (sul Mistero di Abramo) e un cagnolino (sul Mistero di San Rocco). Nel Museo è anche presente un ricchissimo archivio fotografico – oltre 80 mila foto che ritraggono l’evento dalla fine dell’Ottocento a oggi - e anche filmico sul rapporto di autentica, profonda intimità che lega la cittadinanza agli “Ingegni”. Gli ingegni di Campobasso hanno recentemente ispirato la regista Alice Rohrwacher per il suo cortometraggio “Pupille”, candidato agli Oscar 2023 nella categoria Best live action short.
Chiesa di San Giacomo della Vittoria ad Alessandria
Situata nel pieno centro della città, deve il proprio nome alla storica vittoria, il 25 luglio 1391 giorno di San Giacomo, da parte degli alessandrini e delle truppe di Gian Galeazzo Visconti guidate da Jacopo dal Verme nei confronti della lega antiviscontea condotta da Giovanni III d'Armagnac. L’attuale chiesa, sorta proprio nel 1391 e significativamente rimaneggiata nel corso dei secoli, fu anche utilizzata come caserma, magazzino e ospedale. Oltre a preziosi ex voto, sono presenti motivi decorativi ad affresco e cornici in stucco dorato riconducibili agli anni '50 e '60 dell'Ottocento. Tra le opere di maggior pregio presenti, un affresco di fine Trecento con la Madonna del Latte.
Via Vandelli: la madre di tutte le strade moderne, Emilia-Romagna e Toscana
Si tratta della famosa strada del Ducato Estense, progettata attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane, tra Emilia-Romagna e Toscana. Fu voluta dal duca Francesco III d'Este per collegare commercialmente i centri del potere estense, in particolare Modena, al mar Tirreno. 172 chilometri che oggi toccano 21 Comuni delle due regioni. Fu il cartografo Domenico Vandelli a porre le basi della costruzione già nel 1739. Il dislivello raggiunge i quasi 5.400 metri, con la permanenza di tratti lastricati originari e con ancora alcune tracce degli edifici con la funzione di osterie, stazioni di posta e rifugi per i viaggiatori. Il tratto scenograficamente più spettacolare è quello della discesa Campaniletti-Massa che, con 6 chilometri di muri a secco realizzati sempre da Vandelli per sostenere la carrozzabile, scende dalle Apuane al mare.
Casa del Mutilato ad Alessandria
Promossa dalla Sezione locale dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, la Casa del Mutilato fu costruita nel 1938-40 dall’ingegnere Venanzio Guerci, che la progettò all’insegna della luminosità, privilegiando la concentrazione degli spazi comuni al pianterreno e nel seminterrato, per agevolare la frequentazione da parte di persone ferite in guerra. Sono presenti decorazioni realizzate da alcuni dei maggiori artisti della provincia, tra cui Alberto Caffassi, autore del grande dipinto murale nel salone delle adunanze sul piano rialzato, con il quale si voleva celebrare il “Sacrificio del Reduce” e la vittoria italiana nella Grande Guerra. Con la finalità di ridare il meritato decoro e visibilità all’edificio, nel gennaio 2022 Confindustria Alessandria ha annunciato che proprio nella Casa del Mutilato avrà la sua nuova “casa”.
Basilica dei Fieschi a Cogorno (GE)
Tra i massimi esempi di architettura romano-gotica in Liguria, la sua nascita è figlia della faida tra l’imperatore Federico II di Svevia e papa Innocenzo IV, al secolo Sinibaldo Fieschi. Nel 1245 Federico II, per vendicarsi della scomunica del papa, fece saccheggiare i possedimenti della famiglia a San Salvatore, oltre ad altre devastazioni. Sulle rovine del borgo, Innocenzo IV e il nipote Ottobono Fieschi, futuro papa Adriano V, ordinarono la fondazione della basilica, eretta dai Magistri Antelami. I lavori terminarono nel 1252. Lo schema planimetrico è quello basilicale, a tre navate; la facciata presenta il caratteristico rivestimento bicromo a fasce alternate in ardesia e marmo bianco. Al centro spicca un ampio rosone sormontato da archetti romanici.
Chiesa di Santa Maria di Castello ad Alessandria
La Chiesa sorse in epoca medievale in centro città. In seguito alla soppressione del 1798 e alla separazione dell’annesso monastero dalla chiesa, iniziò un periodo di grave decadenza del complesso, aggravato da una scossa di terremoto avvenuta nel 1820. Dopo alcuni lavori eseguiti nel 1842-43, gli anni che vanno dal 1886 al 1932 videro Santa Maria al centro di tre grandi campagne di restauro realizzate da Francesco Gasparolo (1858-1930). Furono eseguite alcune prove di scavo che attestarono per la prima volta le origini medievali del monumento. Una nuova campagna di scavi negli anni 1970-73 portò alla luce la zona archeologica con i resti di una chiesa preromanica ad aula con una grande abside risalente al secolo VIII e una seconda con impianto romanico triabsidato del X-XI.
Castello e borgo a Cremolino (AL)
Vincitore della classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”, affonda le proprie origini medievali nell’Alto Monferrato, quale luogo strategicamente rilevante in quanto sito al confine con la Repubblica di Genova. Un’importanza acuita dal fatto che i Malaspina - signori di Cremolino per oltre due secoli dal 1240 - erano vicari imperiali del marchese del Monferrato, con giurisdizione sui diversi castelli e territori a loro assoggettati (Bandita, Morbello, Rocca Grimalda, Morsasco). Il castello che si erge nel borgo sorge su una collina circondata da vigneti che domina le due valli dell’Orba (Ovada) e della Bormida (Acqui Terme), balcone naturale che si affaccia sulle Alpi, con il Monviso che svetta sullo sfondo. Il maniero ha conservato l’aspetto della sua struttura originaria trecentesca: un quadrilatero irregolare con quattro torri poste ai lati, la cinta muraria e il ponte levatoio.
Villaggio operaio di Crespi d'Adda a Capriate San Gervasio (BG)
Un villaggio la cui posizione privilegiata, si trova nel punto esatto in cui fiume Brembo entra nell’Adda, ha sempre offerto una naturale produzione di energia elettrica utilizzando l’acqua corrente. Fondato nel 1878 da due imprenditori tessili e filantropi - Cristoforo Benigno Crespi e suo figlio Silvio Benigno Crespi - il villaggio fu subito strutturato per rafforzare il senso di comunità e le primarie esigenze di servizi dei suoi abitanti, prevalentemente operai, e delle loro famiglie. Un’operosità intelligente e razionale che lo ha portato nel 1995 ad essere riconosciuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO “in quanto esempio eccezionale” delle scelte di “industriali illuminati che andavano incontro alle esigenze dei lavoratori”.
Villa Mirabellino nel Parco della Reggia a Monza.
Fu edificata nel 1776 dall'architetto Giulio Galliori, su committenza del cardinale Angelo Maria Durini, come dépendance per ospitare gli invitati del suo circolo letterario. Utilizzata successivamente da famiglie imperiali francesi e austriache finché, nel 1805, venne acquistata da Eugenio de Beauharnais, viceré d'Italia e principe di Venezia, che la donò alla moglie Augusta Amalia di Baviera. Il complesso fu inglobato nel Parco della Villa Reale, realizzato tra 1805 e 1808. Nel 1919 l'insieme di parco ed edifici passò dalla Corona al Regio Demanio e nel 1920 Villa Mirabellino venne consegnata all'Opera nazionale pro Orfani e Infanti di guerra. Nel 1942 fu data in concessione gratuita ai Comuni di Milano e Monza e alcuni anni dopo l'Amministrazione milanese vi insediò una colonia elioterapica, con la realizzazione di una serie d’interventi che snaturarono completamente lo spazio interno.
I Luoghi del Cuore: il progetto
Grazie a “I Luoghi del Cuore”, dal 2003 sono stati finanziati interventi in 138 luoghi, in 19 regioni. Angoli senza tempo, scorci poetici che per decenni erano stati abbandonati a un progressivo degrado e che oggi rivivono offrendo ai cittadini locali e ai turisti di tutto il mondo nuove possibilità di scoperta di un’Italia d’impareggiabile bellezza. Un processo virtuoso che, anno dopo anno, ha generato un effetto emulativo di entusiasmo e di ampia portata popolare da parte della cittadinanza, che nel solo 2022 ha visto censiti luoghi in 6.508 Comuni italiani (l’82,4% del totale), tutti segnalati da cittadini singoli o da associazioni e comitati civici.
La conferenza stampa di presentazione dei risultati 2022, tenutasi lo scorso 16 febbraio, ha visto la partecipazione di Marco Magnifico, Presidente del FAI, e di Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo. Presenti anche i rappresentanti dei tre beni vincitori. A fronte della presentazione di un progetto, i primi tre classificati riceveranno un contributo per il restauro e la valorizzazione del luogo proposto.
I Luoghi del Cuore: la seconda fase
Stilata la classifica definitiva, la seconda fase de “I Luoghi del Cuore” entra ora nel vivo attraverso la realizzazione dei vari interventi. Si parte a marzo con il lancio, da parte del FAI, del bando per la realizzazione di azioni specifiche. Oltre ai primi tre classificati e al progetto vincitore della speciale sezione “I Borghi e i loro luoghi”, possono concorrere e presentare progetti tutti i luoghi che hanno raggiunto almeno 2.500 voti. Tra le principali discriminanti nell’assegnazione dei relativi finanziamenti rientrano la concretezza e la qualità complessiva della proposta di valorizzazione, una chiara indicazione delle tempistiche realizzative e la presenza di cofinanziamenti che si vadano ad aggiungere a quelli stanziati da FAI e Intesa Sanpaolo.
I tre vincitori nazionali beneficeranno rispettivamente di 50 mila, 40 mila e 30 mila euro, mentre al borgo di Cremolino spetterà il premio speciale Intesa Sanpaolo di 20 mila euro. Previsto dal bando, inoltre, lo stanziamento di contributi fino a 30 mila euro per ciascun luogo.
La novità 2023: "Narrate, gente, la vostra terra"
Nuova linfa e nuovi progetti per l’edizione 2023 de “I Luoghi del Cuore”. Ai nastri di partenza, infatti, c’è l’originale contest “Narrate, gente, la vostra terra” - ideato dallo scrittore Premio Strega Antonio Scurati e dalla giornalista Marta Stella - finalizzato a garantire che le meraviglie dei luoghi d’Italia siano degnamente veicolate anche attraverso la forza poetica e dirompente dell’immaginazione narrativa. Accanto a grandi nomi della cultura e dello spettacolo che hanno donato al FAI un loro racconto - Alessandro Baricco, Sonia Bergamasco, Francesco Guccini, Valeria Parrella, Francesco Piccolo, Bianca Pitzorno, Massimo Popolizio e Stefania Rocca - il contest è aperto a chiunque desideri proporre un proprio racconto orale. Si ha tempo per inviare i propri messaggi vocali fino al 15 settembre 2023, attenendosi alle specifiche indicazioni di partecipazione al contest che si possono scaricare dal sito.
I racconti più avvincenti e coerenti con l’idea complessiva dell’iniziativa saranno periodicamente pubblicati sui canali digitali del FAI. Il vincitore assoluto verrà eletto a novembre e per proteggere e valorizzare il luogo oggetto della sua narrazione il FAI realizzerà un progetto dedicato di 5 mila euro.
Data ultimo aggiornamento 22 febbraio 2023